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DRACONIAN - "Sovran"

DRACONIAN - "Sovran"
 (Full-lenght, Napalm Records, Ottobre 2015)

Voto: 5/10

Genere: Gothic/Doom

Line-up: Anders Jacobsson (male vocals), Heike Langhans (female vocals), Johan Ericson (chitarra), Daniel Arvidsson (chitarra), Fredric Johanson (basso), Jerry Torstensson (batteria)

Da sempre portabandiera del classico sound gothic/doom scandinavo, i Draconian tornano sulle scene dopo quattro anni di silenzio discografico in una veste rinnovata con la nuova vocalist Heike Langhans che va a sostituire la "storica" Lisa Johansson che aveva prestato la sua voce sin dal debutto "Where Lovers Mourn" (2003).



Quella che, con tutto il rispetto, ho sempre considerato una band "clone" dei ben più celebri My Dying Bride (sfido chiunque a non considerare gran parte dei pezzi precedentemente prodotti come vere e proprie b-sides delle produzioni degli inglesi) si ripresenta dunque sul mercato con questo "Sovran" album che, solo in parte, taglia in qualche maniera i ponti con il passato presentando un'altro tipo di sonorità, più slegate dal concetto doom di base ma maggiormente legate alla corrente più tipicamente gothic con particolare riferimento a quel sound tanto in voga nei primi anni duemila e giocata sulla dicotomia growling maschile/voce pulita femminile.

Sia chiaro che i Draconian di per sè non mi avevano mai particolarmente impressionato, di certo non lo fanno ora visto che il sound, oltre che derivativo, diventa anche noioso e visto che la timbrica di Langhans è praticamente identica al 100% ad altre migliaia di vocalist femminili del genere mancando in tutto e per tutto quell'appeal e personalità mostrate invece dalla Johansson.

"Sovran" così spara le proprie cartucce solo nella parte iniziale del lavoro quando, guarda caso, il sound è piuttosto simile al resto delle proprie uscite di chiara marca My Dying Bride come già citato.

Stesso approccio chitarristico, stesso sound affascinante e decadente e due pezzi scontati ma riusciti come "Heavy Lies the Crown" e soprattutto la successiva "The Wretched Tide" pezzo in cui, tanto per non farsi mancare nulla, i Draconian inseriscono un violino che sembra uscito proprio dalla "pizzicata" dello storico Powell (violinista storico, per l'appunto, dei MDB).

Le idee (si fa per dire) finiscono proprio qui, perchè successivamente pervade ed esce fuori il già citato appeal maggiormente goticheggiante intrapreso dai nostri. I brani si fanno sempre più scontati, ma soprattutto perdono in mordente, Heike Langhans dimostra di essere una musicista ancora un pò acerba, ma è evidente come sia vittima della strada intrapresa dalla band stessa anche se ad onor del vero la timbrica qui mostrata non sembra aprire particolari sentieri, da un punto di vista stilistico, di chissà quale presunta o possibile originalità alla base.

"No Lonelier Star" e soprattutto "Dusk Mariner" (chiari riferimenti ai vecchi Tristania) sono altri capitoli che rendono l'idea di dove vadano a parare i Draconian del 2015, sulla scia di un sound piatto, derivativo e per nulla coinvolgente.

Se questo è il nuovo corso intrapreso dai Draconian insomma, devo dire che non ci siamo. Gli svedesi mostravano già di avere poche idee ma di essere comunque "ruffiani" il necessario in passato, ad oggi vedo davvero difficile citare spunti di cronaca quantomeno non trasurabili all'interno di questo "Sovran".

Certo ci sono i primi due pezzi già citati: scontati per carità, ma almeno ben prodotti, composti e arrangiati...ma bastano due soli pezzi per rendere interessante l'ascolto di un'intero album di 67 minuti complessivi?

Track-list:

01. Heavy Lies the Crown
02. The Wretched Tide
03. Pale Tortured Blue
04. Stellar Tombs
05. No Lonelier Star
06. Dusk Mariner
07. Dishearten
08. Rivers Between Us
09. The Marriage of Attaris
10. With Love and Defiance



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