SWALLOW THE SUN - "Songs From the North I, II, III"
(Full-lenght, Century Media Records, Novembre 2015)
Voto: 7/10
Genere: Doom/Death Metal
Line-up: Mikko Kotamaki (voce), Juha Raivio (chitarra), Markus Jamsen (chitarra), Matti Honkonen (basso), Juuso Raatikiainen (batteria), Aleksi Munter (tastiere)
Sicuramente un'operazione coraggiosa e senza ombra di dubbio genuina, visto che i nostri in quest'ambito danno sfogo alle proprie vocazioni artistiche variando in maniera decisa ma naturale le atmosfere tra tutti e tre i dischi in questione.
Un'operazione riuscita, anche se solo in parte ma di sicuro un capitolo della carriera importante e che potrebbe caratterizzare piacevoli sorprese per il futuro.
"Songs From the North II"
(Full-lenght, Century Media Records, Novembre 2015)
Voto: 7/10
Genere: Doom/Death Metal
Line-up: Mikko Kotamaki (voce), Juha Raivio (chitarra), Markus Jamsen (chitarra), Matti Honkonen (basso), Juuso Raatikiainen (batteria), Aleksi Munter (tastiere)
Diventati ormai una vera e propria realtà della scena doom-death mondiale, gli Swallow the Sun tornano sul mercato discografico a distanza di tre anni dalla pubblicazione del loro precedente lavoro, con un progetto "monumentale" e volutamente ambizioso. Il nuovo lavoro del sestetto finnico infatti, come suggerito dal titolo, è pubblicato nientemeno che come triplo cd per oltre due ore e mezza di pezzi inediti.
"Songs From the North I" primo disco del lavoro è quello che si avvicina maggiormente alle sonorità peculiari per le quali gli STS sono famosi al pubblico.
Il sound è sempre lo stesso, maturato e reso ancor più spigoloso rispetto agli esordi, e consacrato nell'ultimo lavoro "Emerald Forest and the Blackbird".
Parliamo cioè dell'ideale punto d'incontro tra il doom-death con ampie venature gothic degli esordi e quello più ricercato e raffinato delle ultime uscite. Decisamente il campo più esplorato dai musicisti nordici, non a caso è proprio questo primo disco quello più riuscito, per quanto ordinario rispetto al resto.
Le composizioni variano dal sound intimistico dell'opener "When You Came the Whole of the World's Tears", pezzo delicato giocato molto sugli inserti tastieristici di Munter e l'affascinante alternarsi tra clean vocals, growling e screaming del poliedrico singer Mikko Kotamaki, ad altri pezzi decisamente più massicci e death-oriented come la successiva "10 Silver Bullets" che presenta un sound più corposo, un riff centrale granitico ed oscuro molto vicino per certi versi allo stile dei maestri Asphyx e sferzanti inserti ricamati dalla chitarra di Raivio che rappresentano l'ideale bilanciamento tra cupezza generale del suono e gusto per una melodia fredda e armoniosa la cui antitesi nei suoni crea atmosfere estremamente affascinanti.
"Silhouettes" e "Lost & Cathatonic" sono altri capitoli degni di menzione del primo disco.
Di tutt'altra atmosfera, e totalmente contrastante rispetto al resto del lavoro, è il secondo disco. "Songs From the North II" è forse il capitolo più coraggioso dell'opera ma, purtroppo, il meno riuscito. Giocato su una serie di brani acustici, presenta un paio di splendidi pezzi ma per il resto si perde nella ripetitività e monotonia di pezzi piuttosto anonimi, incapaci di smuovere l'animo dell'ascoltatore; non brutti per carità, ma sicuramente meno ispirati artisticamente parlando.
Malgrado tutto gli Swallow the Sun riescono a tirar fuori un pezzo semplicemente meraviglioso come la splendida "Autumn Fire" che rimanda al sound degli ultimi Anathema in cui affiora un certo gusto dark-pop che non dispiace. "Songs From the North" è un altro pezzo piuttosto ispirato che eleva in parte la qualità media di un disco che alla lunga manca di mordente.
"Song from the North III" rappresenta invece il capitolo più duro dell'opera e senza ombra di dubbio anche dell'intera discografia dei finlandesi.
Le atmosfere del disco si fanno ancora più oscure e sembrano avvicinarsi alle radici del genere ed ai seminali lavori dei primi anni '90 di Asphyx, My Dying Bride e Paradise Lost mutandone solo l'incedere, in questo caso strisciante e monolitico ai limiti del funeral.
I pezzi sono lunghi e dilatati, sicuramente di non facile ascolto e variano dai 13 minuti dell'opener "The Gathering of Black Moths" ai quasi 9 (pezzo più corto del lotto) di "Abandoned by the Light".
In questi capitoli nota di menzione merita anche il tastierista Munter i cui inserti tastieristici minimali ed atmosferici conferiscono un'ulteriore aurea claustrofobica a pezzi decisamente particolari e "spiazzanti" per quanto i finlandesi ci avevano abituato nel corso della carriera.
"Songs from the North I, II, III" è dunque un album ambizioso, coraggioso e sicuramente di non facile ascolto e assimilazione.
Il lungo minutaggio, il variare delle atmosfere da un disco all'altro, e la linea concettuale che inevitabilmente accomuna i dischi, ne fanno senza ombra di dubbio un lavoro affascinante ma forse alla lunga troppo pesante.
Di certo ci presentano una band che non ha paura di sperimentare e soprattutto seguire la propria ispirazione artistica senza curarsi di eventuali ripercussioni sulla critica e sul proprio pubblico.
Un'operazione riuscita, anche se solo in parte ma di sicuro un capitolo della carriera importante e che potrebbe caratterizzare piacevoli sorprese per il futuro.
Per gli amanti di certi tipi di sonorità descritte senza ombra di dubbio un lavoro da non perdere.
Track-list:
"Songs From the North I"
01. With You Came the Whole of the World's Tears
02. 10 Silver Bullets
03. Rooms and Shadows
04. Heartstrings Shattering
05. Silhouettes
06. The Memory of Light
07. Lost & Cathatonic
08. From Happiness to Dust
"Songs From the North II"
01. The Womb of Winter
02. The Heart of a Cold White Land
03. Away
04. Pray for the Winds to Come
05. Songs from the North
06. 66°50'N, 28°40'E
07. Autumn Fire
08. Before the Summer Dies
"Songs From the North III"
01. The Gathering of Black Moths
02. 7 Hours Late
03. Empires of Loneliness
04. Abandoned by the Light
05. The Clouds Prepare for Battle
Commenti
Posta un commento