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VODOO HILL - "Waterfall"

VODOO HILL - "Waterfall"
(Full-lengh, Frontiers Records, Ottobre 2015)

Voto: 6,5/10

Genere: Hard Rock

Line-up: Glenn Hughes (voce), Dario Mollo (chitarra); guests: Dario Patti, Andrea Maiellano (bassisti), Dario Patti (tastiere), Riccardo Vruna, Vladimir Ruzicic Kebac (batteristi)


Terzo capitolo della discografia per il progetto Vodoo Hill band del chitarrista ligure Dario Mollo (The Cage, Tony Martin) che, undici anni dopo la pubblicazione dell'ultimo lavoro, torna sulle scene con questo "Waterfall" avvalendosi, ancora una volta, della presenza dietro al microfono di sua maestà Glenn Hughes una delle migliori ugole che la musica rock ricordi.

 
Un'attesa durata dunque tantissimi anni nel mezzo dei quali sia Mollo che Hughes sono stati impegnati nei propri svariati progetti musicali, ma non per questo una band comprimaria come lo stesso chitarrista nostrano ha tenuto a precisare annunciando che all'ultimo lavoro ne seguiranno altri con o senza Hughes al microfono.
Dal punto di vista stilistico i Vodoo Hill non si discostano di una virgola da quanto proposto in passato, sulla scia di un hard rock dal forte impatto blueseggiante, classicissimo e molto radiofonico, scevro dalle ultime influenze "funky" tanto care a Hughes (uno che comunque, è il caso di dirlo, in quanto ad influenze ne ha di ben svariate...).

Il risultato è un album di classe, ben prodotto, suonato ovviamente alla grandissima benchè il vocalist inglese mostri, in ampi tratti, di cantare col classico "freno a mano tirato".

Ed è proprio l'opener a dare questa impressione: "All That Remains" ampiamente pubblicata dalla band nei mesi precedenti all'uscita è un pezzo coinvolgente, groovy e capace di entrare immediatamente nella testa dell'ascoltatore. Il classico brano ben costruito, praticamente perfetto nel suo incedere e dal refrain terribilmente easy-listening; un pezzo in cui c'è tutto, ma che manca probabilmente di quel feeling che si cerca da musicisti di tal calibro.

Per quanto l'opener sia così estremamente piacevole da ascoltare, decisamente di altra pasta le successive "The Well" e "Rattle Shake Bone" in cui invece sugli scudi sale la chitarra di Mollo decisamente più aggressiva e graffiante malgrado il secondo dei due pezzi si perda un pò per strada.

La title-track e "Underneath and Down Below" sono invece pezzi più intimistici, giocati su atmosfere maggiomente sulfuree ed in cui finalmente iniziano a salire maggiormente in cattedra i vocalizzi di di Hughes che tuttavia riserva il meglio di sè solo nel finale in particolare con l'ottima "Eldorado" (questo sì un pezzo di quelli che ci si aspetta dal duo) e "Sunflower" in cui è l'hard rock settantiano a farla da padrone.

Insomma "Waterfall" è il classico lavoro patinato che riesce ancora ad unire due musicisti di grandissimo livello del calibro di Hughes e Mollo per il terzo capitolo di una collaborazione che, si spera, possa continuare in futuro. Di certo mi sarei aspettato qualcosina in più in termini di feeling, forse troppo sacrificato in alcuni tratti specie nelle vocals visto che il chitarrista di Savona dimostra sempre di fare il suo. Ovviamente un acquisto obbligato per gli amanti delle sonorità sopra descritte, pur non facendo certo gridare al miracolo.

Track-list:

01. All That Remains
02. The Well
03. Rattle Shake Bone
04. Underneath and Down Below
05. Waterfall
06. Karma Go
07. Evil Thing
08. Eldorado
09. White Feather
10. Sunflower
11. Last Door


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