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RAVENTALE - "Dark Substance of Dharma"

RAVENTALE - "Dark Substance Of Dharma"
(Full-lenght, BadMoonMan Music, Ottobre 2015)

Voto: 7,5/10

Genere: Melodic Black Metal

Line-up: Astaroth Merc (voce, chitarre, basso, batteria, tastiere, synth) 


Arriva al settimo capitolo in studio la discografia dei Raventale one-man band dietro il cui monicker si cela il polistrumentista ucraino Astaroth Merc factotum di un progetto che va avanti dal 2005.

Da sempre autore di un black metal atmosferico come lo stesso musicista ama definire la propria proposta, con Dark Subastance Of Dharma ci troviamo di fronte ad una sorta di "svolta" discografica.

Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco specie per i fans di vecchia data: non stiamo parlando affatto di uno stravolgimento della proposta, ma di una pura e normale evoluzione artistica che rappresenta l'ideale continuazione di una carriera che comunque ha sempre riservato album piuttosto diversi tra loro. 

Rispetto al predecessore risalente ormai a tre anni fa, l'album in questione si distingue per una maggiore varietà compositiva, per la presenza di brani che sembrano intersecarsi tra loro (del resto l'idea di base del lavoro pone le radici su una sorta di concept sulle religioni orientali) e soprattutto per un cambio di stile generale e abbassamento del minutaggio.

Risaltano subito all'occhio le differenze; se Trascendance (l'album precedente) era composto da pezzi che molto spesso superavano i dieci minuti di durata e chiaramente ispirati dai primi Katatonia (quelli dell'accoppiata "Dance of December Souls" - "Brave Murder Day" per intenderci) il lavoro in questione ci offre molto di più.

Dopo la intro Intra-Mantra inizia l'album vero e proprio ed iniziano a scandirsi le note di Destroying the Seeds of Karma probabilmente il manifesto ideale dell'album stesso: introdotto da un inquietante arpeggio distorto il brano si sviluppa sulle note di un classico pezzo black metal sferzato da tastiere atmosferiche di fondo accompagnato da quell'alone "mistico" evidente background musicale di Astaroth.

 L'album è solo all'inizio ma dopo gli otto minuti iniziali del già citato brano arriva la title-track che parte con una cavalcata epica ed atmosferica in cui la sezione ritmica iniziale funge da vera e propria "traghettratice" prima di un rallentamento improvviso ed un successivo incedere quasi ai limiti di un black n'roll comunque capace di non perdere di vista il mood generale del lavoro fino a sfociare in un break centrale dal sapore (ora di nuovo) atmosferico che segna quasi una pausa con la successiva ripresa del tema portante del brano.

Non mancano poi tuttavia i classici richiami al già descritto Katatonia-sound: basti ascoltare, in tal senso, Red Laught's Walking molto vicina nell'incedere iniziale alla celebre "Rainroom" mentre la conclusiva Last Moon Fermata sembra contenere rimandi ai Dimmu Borgir.

Un album che tende insomma a mostraci un'artista in crescita, che non fa che confermare ad ogni modo quella che è la capacità e soprattutto la volontà di sperimentare senza assilli; un album sicuramente da non perdere per gli amanti di certe sonorità oscure e sfarzose.

Track-list:

01. Intra-Mantra
02. Destroying the Seeds of Karma
03. Dark Substance of Dharma
04. Kali's Hunger
05. Red Laugh's Walking
06. I Am the Black Tara
07. Last Moon Fermata


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