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VEHEMENCE - "Forward Without Motion"

VEHEMENCE - "Forward Without Motion"
(Full-lengh, Battleground Records, Ottobre 2015)

Voto: 6/10

Genere: Death Metal

Line-up: Nathan Gearhart (voce), Kyle Moeller (chitarra), Bjorn Dannov (chitarra), Mark Kozuback (basso), Andy Schroeder (batteria)

Nuovo capitolo in casa Vehemence, "Forward Without Motion" rappresenta il quarto parto discografico della band di Phoenix che torna sulle scene dopo ben dodici anni di assenza ed almeno un paio di split (e successive reunion) dal 2005 ad oggi.
 
E proprio i periodi travagliati, successivi allo split con la Metal Blade (2005) hanno reso quantomai intricato il percorso che ha portato alla nuova fatica della band statunitense che per l'occasione malgrado il tempo trascorso, ci ripropone esattamente quello che è stato il tratto distintivo della band dagli esordi ad oggi.

Stiamo parlando quindi di un death metal che bilancia appieno le influenze tipiche dell'irruenza e intransigenza d'oltreoceano con il sound più melodico di stampo europeo. Un mix che di per sè dovrebbe rappresentare il giusto contrappeso tra potenza  e melodia con quest'ultima comunque lontana dal classico brodino "sinfonico" e dall'inserimento delle tanto abusate tastiere.

A partire dall'opener "I Don't Want to Look Inside" scelta dalla band come singolo, i giochi sono subito chiari: l'impatto frontale è evidente, così come è evidente il risalto dato alla sezione ritmica con il duo Kozubak-Schroeder che fanno il bello e il cattivo tempo. Da un punto di vista stilistico si possono scorgere tanto le influenze dei Morbid Angel dai quali la band trae ispirazione nei suoi riff veloci ma al tempo stesso pachidermici, tanto degli Hypocrisy in cui le aperture melodiche sono di chiara matrice europea.

"Murderer by the Earth"  è invece più massiccia, oscura e rallentata con la chitarra solista che in sottofondo ricama atmosfere che in alcuni casi possono richiamare all'orecchio i Dissection (a dire il vero, gli ultimi anche se non parliamo di qualità ma di sound...); atmosfere cupe presenti anche in "A Dark Figure in the Distance" caratterizzata da un'inquietante break centrale, mentre con "It's All My Fault" si torna a pestare pesante.

Meno ispirate risultano invece essere "Imagining the Loss" e "Jim the Prophet" in particolare l'ultimo parso più un brano riempitivo che altro.

In ultimo, ma non certo per ordine d'importanza, l'analisi complessiva di quello che potrete trovare sul "Forward Without Motion".
Premesso che l'album in questione potrebbe fare tranquillamente la gioia di band quali Illdisposed e compagnia, sono in generale le idee a latitare. Perchè, pur se brani oggettivamente apprezzabili e ben composti non mancano, l'attenzione all'ascolto sembra cadere subito in mancanza di pezzi e intermezzi in grado di mischiare le carte in tavola, tanto che in alcuni frangenti risulta quasi impossibile distinguere un pezzo piuttosto che un'altro.
Diverso il discorso se valutiamo l'aspetto tecnico: a partire dalla sezione ritmica (di cui abbiamo già parlato) passando per le chitarre sempre comunque massicce e pungenti, fino ad arrivare alle vocals di Gearhart che si dimostra a proprio agio sia nello screaming più tirato che nel growling prerogativa dei pezzi più "cupi".

Track-list:

01. I Don't Want to Look Inside
02. Imagining the Loss
03. Murdered by the Earth
04. Jim the Prophet
05. In the Shadows We Dwell
06. A Dark Figure in the Distance
07. It's All My Fault
08. She Fucks Like She's Alive
09. There Are So Many Reasons to Give Up on Religion



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