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SADIST - "Hyaena"

SADIST - "Hyaena"
(Full-lenght, Scarlet Records, Ottobre 2015)

Voto: 8,5/10

Genere: Progressive Death

Line-up: Trevor Nadir (voce), Tommy Talamanca (chitarre, tastiere), Andy Marchini (basso), Alessio Spallarossa (batteria)


Li aspettavo al varco con grande e trepidante attesa, praticamente certo di ritrovarmi un lavoro dalla qualità eccelsa come solo i Sadist sanno garantire. Cinque anni, tanti ne sono passati dal predecessore, una lunga attesa solo parzialmente temperata da diverse comparsate live della band genovese.
Poi, improvvisamente, il silenzio discografico è interrotto da "Hyaena" classico lavoro che, oltre alla conferma di trovarci di fronte ad una delle realtà più interessanti del panorama metal attuale, va anche oltre dimostrando come i cinque anni di assenza discografica non siano stati improduttivi...anzi!

"Hyaena" è un lavoro splendido, affascinante, che porta ancora più avanti ed estremizza il percorso musicale del combo ligure portandolo ad esplorare sempre nuovi confini pur rimanendo nell'ambito del classico sound prog/death che da sempre ha caratterizzato il trade-mark musicale dei nostri, specie nel 'secondo corso' dal 2005 in poi...

Incentrato su un affascinante concept ambientato in Africa, che richiama la leggenda della iena vista come animale demoniaco, l'album introduce interessanti novità e caratteristiche peculiari mai cavalcate prima... tutto rimanda chiaramente al già descritto concept di base: a partire dalla copertina, la iena cavalcata dal demonio, stilizzata ed inserita in un contesto iconografico scarno, quasi "desertico", fino ad arrivare alla musica contenuta all'interno dei 45 minuti di durata...puro prog-death sempre lancinante e inquietante, ma dal sound freddo degli ultimi lavori qui le atmosfere cambiano totalmente, andando ad abbracciare proprio atmosferiche più etniche ed esotiche, merito anche dell'abbondante aggiunta di percussioni.

Il risultato è affascinante e magniloquente, e "Hyaena" rappresenta una progressione di umori, l'estremo che si unisce al tribale in un mix tanto semplice quanto difficile da descrivere a parole con una semplice recensione.

Trevor e soci praticamente sono in grado di percorrere brano dopo brano, un sentiero intricato, progressivo ed al tempo stesso farlo con i propri mezzi, con il proprio sound, con le proprie caratteristiche di sempre.

A partire dall'opener "The Lonely Mountain" pezzo pesante e più ancorato agli stilemi della band, passando per le varie "Bouki" e "Kadawan Kura" in cui la componente etnica la fa decisamente da padrone, fino ad arrivare alla conclusiva "Genital Mask" che torna sulle coordinate stilistiche meglio conosciute ma che al tempo stesso rappresenta una sintesi di quanto contenuto in questo "Hyaena" con una massiccia strumentazione di sottofondo.

Un lavoro che ripaga in pieno l'attesa e soprattutto che rilancia in maniera prepotente le quotazioni della scena metal tricolore.

Mixato e registrato presso i Nadir Studio da Tommy Talamanca, "Hyaena" si candida senza ombra di dubbio ad essere riconosciuto come uno degli album più importanti dell'anno, secondo il sottoscritto finora il migliore!

Track-list:

01. The Lonely Mountain
02. Pachycrocuta
03. Bouki
04. The Devil Riding the Evil Steed
05. Scavenger and Thief
06. Gadawan Kura
07. Eternal Enemies
08. African Devourers
09. Scratching Rocks
10. Genital Mask





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