RAGE - "The Devil Strikes Again"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Luglio 2016)
Voto: 7/10
Genere: Power/Speed Metal
Line-up: Peter "Peavy" Wagner (voce, basso), Vassilios Maniatopoulos (batteria), Marcos Rodriguez (chitarra)
(Full-lenght, Nuclear Blast, Luglio 2016)
Voto: 7/10
Genere: Power/Speed Metal
Line-up: Peter "Peavy" Wagner (voce, basso), Vassilios Maniatopoulos (batteria), Marcos Rodriguez (chitarra)
Ventuno album alle spalle, trentadue anni di carriera ininterrotta e non sentirli! E' difficile ormai al giorno d'oggi trovare vere e proprie "icone" nell'ambito del nostro genere musicale preferito: tra ritiri fisiologici, altri dettati dalle circostanze del tempo e del fato, gli stakanovisti del caro vecchio heavy metal ormai tendono a scomparire. Volete un esempio di coerenza, longevità e soprattutto di voglia di stupire? I Rage, o meglio ancora sua maestà "Peavy" Wagner sono l'esempio lampante di ciò.
Abbiamo citato Peavy non a caso, perchè il massiccio cantante teutonico ha sempre portato avanti con fierezza e determinazione il progetto di una delle band più oltranziste della scena musicale tutta che, tranne brevi divigazioni nell'ultimo periodo, si è sempre contraddistinta per una monoliticità di fondo nei temi, nel sound e nell'attitudine compositiva comuni a ben pochi.
"The Devil Strikes Again" è il primo album senza l'istrionico Victor Smolski alla chitarra, e l'ingresso in formazione dei giovanissimi Vassilios Maniatopoulos (batteria) e Marcos Rodriguez (basso) sono un esempio di come il 'pallino compositivo' sia tornato in mano a Peavy a tutti gli effetti.
E del resto si nota subito all'ascolto delle note contenute nel ventiduesimo lavoro sulla lunga distanza della band di Herne che riprende in mano quel sound ossianico, classico e per certi versi stra-abusato riuscendo comunque nell'impresa di regalarle nuova linfa vitale forgiando dieci brani tutto sommato più che godibili, che sicuramente non faranno strappare i capelli, che sicuramente non presentano più alcune peculiarità tipiche del "fioretto" di Smolski ma che non potranno che fare felice ogni buon fan dei teutonici che si rispetti.
La title-track basterebbe da sola a descrivere la proposta musicale dei Rage; come potremmo descriverla? Semplicemente citando il nome della band e ricordando quanto proposto da quel lontano 1986 ad oggi.
Un pezzo roccioso, deciso, diretto, a tratti nervoso in cui il duo Peavy-Maniatopoulos disegna una ritmica chirurgica e furente sferzata dal classico ritornello in pieno stile che raggiunge i suoi apici nella successiva "My Way" pezzo che nel suo incedere meno forsennato rispetto al già citato precedente.
"The Final Curtain", "War" e "Deaf, Dumb and Blind" tornano a pigiare sull'acceleratore a tratti lasciando senza fiato mentre da contraltare risultano essere episodi meno ispirati come "Back on Track" e "Spirits of the Night" contraltare di quello che invece rappresenta il pezzo migliore (ma forse meno rappresentativo in termini di sonorità) che risulta essere "Ocean Full of Tears" permeato da una maggiore attenzione alla melodia.
Certo non sarà un album particolarmente appetibile per chi non fan o avvezzo alle sonorità dei tedeschi, probabilmente in alcuni casi Peavy tende troppo a copiare se stesso quasi a voler smorzare la sete derivante dal dover condividere l'aspetto compositivo con l'esigente Smolski fino allo scorso anno, di sicuro "The Devil Strikes Again" è un album discreto che manca tuttavia il salto di qualità per i motivi già citati.
Ma al ventiduesimo album un ulteriore salto di qualità è ancora possibile? Io credo semplicemente sia quantomeno improbabile, per cui il lavoro va preso per quello che è ed alla fine sa farsi piacere, e non è poco.
Track-list:
01. The Devil Strikes Again
02. My Way
03. Back on Track
04. The Final Curtain
05. War
06. Ocean Full of Tears
07. Deaf, Dumb and Blind
08. Spirits of the Night
09. Times of Darkness
10. The Dark Side of the Sun
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