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ADE - "Carthago Delenda Est"

ADE - "Carthago Delenda Est"
(Full-lenght, Xtreem Music, Luglio 2016)

Voto: 7,5/10

Genere: Death Metal

Line-up: Fabio (chitarra), Caligvla (basso), Commodvs (batteria), Traianvs (voce), Nero (chitarra)


Gli ADE sono un interessantissimo combo death metal capitolino, attivi ormai da circa un decennio e già autori di due full-lenght convincenti, capaci come sono di distinguersi dalla massa per un sound tutto loro, in grado di non essere facilmente comparabile ad altre band più o meno note, e caratterizzato per interessanti inflessioni folkeggianti che rendono la proposta epica ed affascinante così come accompagnano alla perfezione le tematiche incentrate sul mito della Roma Antica.
Per meglio inquadrare il contesto musicale della band capitolina, citerei Nile e Septic Flesh come influenze principali che poi portano a forgiare il proprio mix tanto originale quanto vera e propria manna dal cielo per gli amanti del sonorità death in toto. I primi sicuramente per alcune peculiarità del sound degli ADE: uno stile musicale che a volte va a pescare a piene mani nel brutal, una tecnica compositiva ed esecutiva non indifferenti, passaggi strumentali veloci ed intricati e, non ultima, il concept "storico" (così come i californiani sono influenzati dagli egizi, i nostri riportano in luce i miti della Roma che fu). I secondi c'entrano invece per una certa attenzione alle melodie dettate dagli inserti folk/sinfonici, e soprattutto per un'approccio musicale piuttosto "caldo" tra le righe e non confinato alla solita crudezza e freddezza tipica del death propriamente detto.


Avrete capito insomma che il lavoro in questione, permeato da influenze folk con inserti tastieristici mai invadenti in grado di creare lo "scenario" e non intente semplicemente a riempire ed arrotondare il sound, è decisamente un piatto fin troppo invitante per tutti gli amanti della musica estrema, deathsters in primis.

Supportati dal lavoro certosino della Xtreem Music così Traianvs e soci forgiano questo "Carthago Delenda Est" degno successore dei già notevoli predecessori con una band tirata a lucido e rinfrancata da un'importante attività live che a breve porterà i nostri a suonare anche sui palchi spagnoli.

Pronti via e la title-track mette subito sul piatto tutte le caratteristiche che poi renderanno estremamente appetibile ed affascinante il lavoro: una sorta di intro caratterizzato da inserti sinfonici evocativi ed epici che sfociano poi nel pezzo che rappresenta forse il più diretto e conciso del lotto. Il growling di Traianvs trascina una composizione estremamente poliedrica in cui la sezione ritmica caratterizzata dal drumming forse un pò soffocato ma certosino di Commodvs unito al basso imponente di Caligvla forgiano la struttura di base rifinita dal lavoro del duo d'asce Fabio-Nero.

Ma gli apici compositivi, a parere del sottoscritto, vengono fuori soprattutto in quei brani più intricati, in cui gli ADE si addentrano senza timori reverenziali di sorta.
"Across the Wolf's Blood" rappresenta senza ombra di dubbio la composizione migliore dell'intero lotto, più sbilanciata verso un approccio musicale alla Nile, dove forse sono proprio i passaggi più intricati ad arricchire il pezzo e renderlo estremamente affascinante e godibile (sotto potete ascoltarla).
"Annibalem" accompagnata da un chorus femminile nella intro sa colpire immediatamente l'ascoltatore svariando poi con interessantissimi cambi di ritmo ed affascinanti rallentamenti in cui anche lo stesso Traianvs ha la possibilità di mettere in evidenza la propria poliedricità vocale.
"With Tooth and Nail" altro vero e proprio gioiellino ricorda ancora molto da vicino i già citati Nile nella parte iniziale, mostrando poi una muscolarità inattesa nel prosieguo dando vita ad un pezzo in cui sono le chitarre a farla da padrona tra incidere nervoso, improvvisi break e ripartenze.

Maggior attenzione per il lato "sinfonico" e per ritmi meno sostenuti si intravedono in "Scipio Indomitus Victor" dove si fa maggiormente presente l'aura di mediterranea memoria tipica dei già citati Septic Flesh.

 "Zama, Where Turks are Buried" riprende il tema portante più classicamente "californiano" nell'incedere e lo arricchisce con massicci ma mai pesanti inserti tastieristici e ci introducono alla conclusiva "Sowing Salt"  in cui sono le ritmiche sostenute a farla da padrone prima di incedere nel drammatico finale con inserti vocali quasi recitati che ci portano così al culmine dei quarantotto minuti di durata del lavoro.

"Carthago Delenda Est" è un album estremamente affascinante, ben composto, suonato e mixato alla perfezione ma soprattutto originale. Un'originalità che senza ombra di dubbio permetterà non solo gli amanti del death di avvicinarsi ad una proposta tipicamente tricolore, che ha il merito principale di discostarsi da un suono o uno stile predefiniti riuscendo così a forgiare un sound tutto personale, degno trademark di un quintetto da supportare in toto. Un consiglio spassionato: ascoltate il lavoro e poi ditemi se non avevo ragione!

Track-list:

01. Carthago Delenda Est
02. Across the Wolf's Blood
03. Annibalem
04. With Tooth and Nail
05. Dark Days of Rome
06. Scipio Indomitus Victor
07. Mare Nostrum
08. Zama: Where Tusk Are Buried
09. Excidium
10. Sowing Salt

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