OCTOBER TIDE - "Winged Waltz"
(Full-lenght, Agonia Records, Aprile 2016)
Voto: 6,5/10
Genere: Melodic Doom/Death
Line-up: Alexander Hogbom (voce), Fredrik Norrman (chitarra), Erik Alstermark (chitarra), Mattias Norrman (basso), Jocke Wallgren (batteria)
(Full-lenght, Agonia Records, Aprile 2016)
Voto: 6,5/10
Genere: Melodic Doom/Death
Line-up: Alexander Hogbom (voce), Fredrik Norrman (chitarra), Erik Alstermark (chitarra), Mattias Norrman (basso), Jocke Wallgren (batteria)
Formati nel lontano 1994 come progetto parallelo di Fredrik Norrman e Jonas Renske (Katatonia), poi recentemente riesumati dal solo Norrman a seguito di dipartita dalla sua band madre, gli svedesi October Tide giungono alla pubblicazione del quinto full-lenght a tre anni di distanza dal buon predecessore.
Ricalcando appieno il sound dei Katatonia di annata (quelli periodo "Dance of December Souls"-"Brave Murder Day") gli scandinavi hanno da sempre composto album godibili per quanto ordinari nel proporre la propria, riuscita, miscela di doom/death melodico puntando da sempre su atmosfere plumbee ed oscure piuttosto che virare su lidi maggiormente goticheggianti come proposto da gran parte dei propri colleghi.
Due album d'esordio estremamente rilevanti sul finire degli anni '90 poi il nulla fino al 2010 quando proprio Norrman conclusa la sua esperienza con i Katatonia ha deciso di dedicarsi anima e corpo ad un progetto che rischiava di rimanere "incompiuto" con soli due album all'attivo.
Una proposta che forse arriva fuori tempo massimo visto che il genere risulta essere ormai quello che è, nonchè pienamente metabolizzate da storiche bands del settore tra cui gli stessi Katatonia che già da tempo ormai hanno virato su ben altri lidi.
"Winged Waltz" così tende a non discostarsi affatto dalle ultime produzioni, forte delle soluzioni vincenti che rendono la proposta sicuramente godibile per quanto scontata. Del resto c'è poco da inventarsi all'interno di un genere musicale che ci regala senza ombra di dubbio emozioni ed atmosfere che faranno la felicità di chi della musica ama esplorare il lato più oscuro ed intimistico.
Avvalendosi dell'ugola sepolcrale del buon Alexander Hogbom (Centinex) il sound dell'album in questione rappresenta pertanto un compendio base di tutto quello che ci si aspetti da opere del genere; chi ha amato album come il già citato "Brave Murder Day" non troverà nulla di dissimile: tanta oscurità, riffing malinconico e decadente, ed atmosfere rarefatte che si evincono a partire già dall'opener "Swarm" passando per altri gioiellini come la successiva "Sleepless Sun" o la più intricata "A Question Ignite" il cui riffing disegna iperbole nervose e lancinanti.
Tra momenti evocativi ed altri più monolitici come la massiccia "Perilous", l'album si trascina via piacevolmente nei suoi cinquanta minuti di durata pur non lasciando mai gridare al miracolo ma colpendo nel segno in diversi punti in grado di eclissare qualche sbadiglio di troppo provocati da alcuni pezzi probabilmente meno ispirati.
Di sicuro un lavoro consigliato a tutti gli amanti del doom/death che fu, ed a chi ha apprezzato il lavoro dei fratelli Norrman sin dai tempi dei Katatonia.
Track-list:
01. Swarm
02. Sleepless Sun
03. Reckless Abandon
04. A Question Ignite
05. Nursed by the Cold
06. Lost in Rapture
07. Perilous
08. Coffins of November
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