Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2024

Intervista agli SMOKING TOMATOES

Tornano gli Smoking Tomatoes con un ep di brani inediti e si confermano come una delle band più energiche e divertenti del panorama hard rock italiano. Andiamo a scoprire qualcosa in più su di loro e su cosa stanno facendo in questo periodo. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "The Choice Is Made"! Cinque tracce, tanto impegno, ma anche molta soddisfazione. Riprendiamo il tema della “scelta” sul quale puntiamo molto e che, in qualche modo, è il concept alla base dei nostri lavori. Forse anche del prossimo! La ricetta è quella già nota: chitarre grosse, groove potente e voce graffiante. Bon apetit. 2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate? In senso stretto sicuramente possiamo citare bands come Extreme, Living Colour, Ozzy, Van Halen. Poi ovvio che naturalmente in maniera inconscia siamo influenzati anche dai grandi classici. In senso più ci facciamo invece influenzare anche dagli altri genere, per capire cosa funziona

Intervista a DEMOGHILAS

Da quello che traspare da questa intervista ad Alfred Zilla si evince che Demoghilas non è solamente un progetto musicale, ma è una sorta di rifugio per un artista piuttosto intelligente  e sensibile, e che ci mette il cuore in quello che fa. Poco importa quindi se le sue uscite non sempre sono super professionali come sound o che vi siano anche delle imperfezioni. Tutto questo fa parte di una persona vera, prima ancora che artista. Siamo quindi nel vero underground, e non è poco! PS: QUI trovate la nostra recensione del suo ultimo album, "Antagonist". 1 - Ciao e benvenuto, Alfred! Cominciamo parlando in generale di "Antagonist"!  Ciao a tutti e grazie, innanzitutto! “Antagonist” era in cantiere da molto tempo, era un altro concept su alcuni antagonisti, appunto, di alcune storie famose. A differenza del lavoro precedente, in cui il suono finale era un omaggio al moderno Melodic Death, qui ho scelto volutamente un’impronta più underground e casalinga: ci sono pezzi

DEMOGHILAS "Antagonist" (Recensione)

Full-length, Independent (2024) Alfred Zilla è un artista che ci mette passione e personalità, e questo nuovo "The Antagonist" lo dimostra appieno. Il suo è un gothic rock/metal che abbraccia però anche altri stili, anche se in questo album tutto sembra essere stato portato ad una dimensione più scarna ed essenziale, come dimostra il primo pezzo in scaletta, " The Fallen Angel", un brano dove i riff di chitarra sono incisivi ma piuttosto semplici e il ritornello rimanda vagamente a qualcosa dei Type o Negative.  Proprio questa band emerge in vari punti dell'album, anche se bisogna tenere conto che un cantante come Peter Steele non è facile da raggiungere.  I suoni che Alfred adotta anche per questo album sono un po' sintetici e scarsamente lavorati. Abbiamo anche una drum machine che tende un po' ad appiattire il risultato finale. Per esempio ci sono dei pezzi dove una batteria più dinamica avrebbe giovato, come ad esempio nella interessante "Killin

Intervista ai NEFESH CORE

Oggi ospitiamo i dark-rockers Nefesh Core, che potrebbero sembrare a molti una formazione giovane, e infatti lo sono, ma al loro interno possiamo trovare volti già noti del metal e rock tricolore. Scopriamoli meglio assieme! 1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "Getaway"! The Ghigas : Ciao a te! “Getaway” oltre ad essere la nostra opera prima rappresenta innanzitutto una sfida. Squisitamente sul piano artistico, è stata la scommessa che David (Brown) ed io ci siamo fatti quando nel 2018 abbiamo deciso di dare vita a questo nuovo percorso. Come abbiamo avuto modo di dire in altri contesti, non si trattava soltanto di cambiare ruolo, dato che entrambi ci siamo dedicati ad aspetti musicali inconsueti per noi, e come sai sto parlando del fatto che in questa band David è passato alla voce solista in clean e io al basso. Getaway è davvero un album con una sua identità precisa, frutto di idee stilistiche e tematico - competitive veramente nuove per entrambi, ben

ALCHEMY OF LIFE “A Journey To Nowhere” (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) “A Journey To Nowhere” è il debutto ufficiale di Alchemy of Life. Al centro di questa nuova release, pubblicata per la Ghost Record, troviamo un'ottima fusione tra il classico metal ed altre influenze come ad esempio il progressive. Lo scenario è unico e difficilmente etichettabile, ragion per cui la proposta risulta ancora più interessante e stimolante nell'ascolto.  Quello che ne esce fuori è un tagliente ed energico metal, che senza mezze misure ti entra in testa come un treno in corsa. Undici brani in cui si possono apprezzare suoni voluminosi ed intensi, ben sostenuti da una linea vocale che ne esalta le potenzialità e allo stesso tempo le qualità. Quarantotto minuti dove Alchemy Of Life (aka Matteo Bosi) concede ai brani aperture di suono che si dimostrano una bella variante riuscendo a generare uno spiraglio di luce ed una struttura generale sufficientemente cristallina.  In questo genere di scenari metal, spesso e volentieri le pro

DPERD "Choices" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music  (2024) Difficile davvero approcciarsi a questo nuovo album dei siciliani Dperd con in mente qualcosa che rimanga nella nostra solita comfort zone dominata dall'hard rock e dal metal. Persino il termine rock può essere applicato parzialmente a questo album, anche se a conti fatti questo è un album rock, ma con molte particolarità. Il flusso perpetuo di note che si traduce in una ipotetica unica traccia non intervallata da pause diciamo "normali", ma da semplici capitoli uniti tra loro e che cercano di attirare l'ascoltatore in un limbo in cui la malinconia si esprime non nei soliti concetti legati al gothic/dark o simili, si trasforma in un approccio blues/soul/jazz che mette in primis in risalto la capacità tecnica dei musicisti, e poi anche il loro intimo approccio alla musica. Tutto è abbastanza suggestivo e quasi irreale, come se il tempo si fermasse durante l'ascolto di questo disco. In questo la eccellente prova vocale di Valeri

VOID "Poem of an Ordinary Man" (Recensione)

Full-length, Nova Era Records (2024) Delle inquietanti sirene di guerra annunciano il primo brano di questo primo album dei nostrani Void, che propongono un alternative rock/stoner davvero interessante. "Poem of an Ordinary Man" è un concept album basato sul recente e ancora attuale tema della guerra in Ucraina. Un disco che risulta molto coinvolgente e che ha il sapore di quelle opere che uscivano soprattutto negli anni Settanta. Vengono infatti chiamati in causa sia i grandi nomi dell'hard rock di quegli anni, come ad esempio i Led Zeppelin o i Deep Purple, come anche tutta la scena alternativa degli anni Novanta. Senza andare ad analizzare ogni singolo brano, si può dire senza esitazione che questa band sa cosa vuole e lo dimostra appieno con questo album. Dei suoni caldi e avvolgenti e un cantante di razza come Marco Mittica spianano il terreno alle scorribande chitarristiche dell'ottimo Luca Presicci, senza comunque togliere nulla a basso e batteria, che sono ott

ECR.LINF "Belluaires" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Un gruppo black metal francese lo si riconosce subito, anche senza andare a guardare la biografia, e questi Ecr. Linf non fanno eccezione. Nati nel 2021come duo, nel corso di questi tre anni hanno progressivamente allargato la line-up, fino ad arrivare all'attuale formazione a cinque, che vede coinvolti membri ed ex membri di Svart Crown, Hyrgal ed altri. La bio indica come punti di riferimento, tra gli altri, Deathspell Omega, Behemoth e Sombre Heritage.  Onestamente, non concordo su queste indicazioni, in quanto ho riscontrato influenze dai Belenos, dagli Anorexia Nervosa (nelle tastiere) e da una band ingiustamente sottovalutata quale gli Hyadningar. Visti i punti di riferimento, è abbastanza facile capire cosa proponga il quintetto: un black metal molto feroce ma che non disdegna momenti più pacati ed evocativi, come nel delicato arpeggio in apertura di "Missive", o ai limiti del folk, cone testimoniato dal finale di "La Danse

NITRITONO "Cecità" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Due album pubblicati e uno split coi Ruggine, i Nitritono con questo “Cecità” esplorano l'ambiziosa prova del concept album, che in questo caso si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore portoghese Josè Saramago, che racconta il tema dell’indifferenza nella società moderna. Il suono esce fuori è fragoroso e davvero imponente e le urla strozzate di Siro Giri, anche chitarrista, colpiscono duro l'ascoltatore sin dal primo brano in scaletta, l'ottimo "A Denti Stretti (pt. 1)" che presagisce poi un album torbido e inquieto, che chiama in causa sia i primordi del genere post metal di band come Neurosis, ma che si concentra sul presente a conti fatti, non andando a copiare nessuno in particolare. Gli arpeggi di chitarra, le dissonanze, le esplosioni di rabbia incontenibile riportano a scenari cupi dell'umanità, ben rappresentati dal concept scelto. Ci sono anche vaghi rimandi allo stoner particolare e sfaccettato di band come i

SFREGIO "Malmignotta" (Recensione)

   Full-length, Nadir Music (2024) La prima cosa che colpisce di questo album degli Sfregio, band ligure attiva da più o meno quindici anni, sono indubbiamente i testi. Ecco, questa è una band che o si ama o si odia. C'è che riderà con loro e c'è chi la prenderà troppo seriamente e si offenderà, in nome di un moralismo che, onestamente, sta anche un po' rompendo i cosiddetti. Il famoso detto "e fatti una risata" per questo album deve essere preso come un comandamento imprescindibile. Quindi fatta questa premessa possiamo parlare della musica di questo "Malmignotta". Anche questa, però, è in qualche modo influenzata dai testi e dal modo di interpretarli del cantante Dirty Seth, che con un fare scanzonato e al tempo stesso perfido marchia a fuoco tutti i pezzi del disco, donando anche nei momenti più seri quel tocco ironico che fa passare la serietà della band in secondo piano. Certo la band ci sa fare. Il loro hard rock macchiato di punk e thrash è davver

FOREVER FALLING "The Determinism of Essence in Matter" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Amanti del funeral doom e del death metal rallegratevi (si fa per dire...) perchè è uscito il secondo album di questa realtà internazionale di cui un membro è italiano e uno è americano, che propone qualcosa di toccante, malinconico e, appunto, funereo. Partendo dal presupposto che ogni pezzo dura dai sette ai dieci minuti e che la voce è un rantolo gutturale più che mai, c'è però da dire che il substrato strumentale riesce comunque ad espandersi in toccanti melodie tanto tristi e decadenti quanto malate.  E' il caso di evidenziare come già dalla prima traccia, "Leave Me the Stars" questa band cerchi di cambiare un po' la propria proposta in corso d'opera, e dopo un inizio tutto sommato nei ranghi del genere, nella seconda parte si scorgono aperture che potrebbero far pensare anche al post metal e ad alcune derivazioni simili, grazie ad un uso delle chitarre che vira più verso una formula classica di melodia e che quindi ce

Intervista ai RABHAS

Oggi intervistiamo i death metallers Rabhas, una band che però sta un po' stretta in questa definizione di genere, soprattutto se si guarda al loro ultimo album " Propaganda Antiumana ", che rappresenta un buon crossover tra il death metal degli esordi e nuove contaminazioni, dall'hardcore, al noise, al doom. Ne parliamo col bassista Preck! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Propaganda Antiumana"! Ciao ragazzi! “Propaganda Antiumana” nasce all’indomani della fuoriuscita del vecchio chitarrista. Nell’anno che abbiamo impiegato a trovare il sostituto in Fischio ci siamo buttati a capofitto sulla creazione di nuova musica. Delle venti canzoni scritte ne abbiamo prese nove su cui abbiamo lavorato per arrangiarle e rifinirle al meglio. Poi sicuramente l’ingresso di L ha prodotto un’apertura ulteriore ai brani, con il suo approccio vocale vario e non solo growl. Da un punto di vista strumentale, partendo da una base death metal è possibile t

UMBRA NOCTIS "Asylum" (Recensione)

Full-length, Drakkar Productions (2024) Umbra Noctis, ovvero una band che un po' nell'ombra ha sempre dato il suo apporto al black metal italiano. Ormai giunti al terzo album e con circa venti anni di attività verrebbe da chiedersi cosa spinge questi ormai non più ragazzi a continuare a muoversi nei territori del non sempre riconoscente underground black metal italiano. Evidentemente loro, come anche molti mostri sacri, amano ciò che fanno e non potrebbero stare senza suonare, anche dal vivo nel loro caso, e quindi vale ciò che per ognuno vale, anche quando di mezzo non ci sono interessi economici. E quest'ultimo fattore è encomiabile, perchè i mostri sacri di solito continuano a suonare almeno per un buon 50% per il guadagno, mentre le band piccole solo per passione. Una passione che trasuda anche da questo nuovo album, "Asylum", che però non sembra presentare una evoluzione da parte dei Nostri, ma anzi, a partire proprio da una scelta dei suoni abbastanza artigi

Intervista ai GREAT MASTER

Ecco a voi una delle migliori realtà power metal, non solo italiane. I Great Master sono ancora forti e falvanizzato da un album come " Montecristo ", che sta dando loro molti pareri positivi. Abbiamo intervistato la band, appena reduce da un grande tour in compagnia di un colosso come gli Angra. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "Montecristo"! Jahn. Ciao The Sound Of Perseverance e grazie di questo invito! Montecristo è il nostro sesto lavoro in studio, uscito a fine 2023 è un concept album basato sul romanzo di Alexander Dumas “Il Conte di Montecristo”. E’ stato un po un album particolare che abbiamo voluto fare per staccarsi dal filone pirate dei due album precedenti che ci avevano fatti entrare di prepotenza nel settore del pirate metal cosa che non volevamo assolutamente fare. Con Montecristo si ritorna su binari heavy/power come molti fan ci richiedevano. Quale opera migliore di questa per poter raccontare un avventura emo

ROSSOMETILE "Gehenna" (Recensione)

Full-length, Independent (Release date: May 10th, 2024) Graditissimo ritorno per i campani Rossometile! Dopo l'esperimento unplugged dello scorso album che festeggiava i venticinque anni di attività della band, intitolato "Ostara", la formazione torna con un disco massiccio e che darà filo da torcere a parecchie realtà devote al symphonic metal con voce femminile. Innanzitutto chi conosce la band sa che stiamo parlando di una band con una delle migliori cantanti sulla piazza, almeno parlando di questo genere. Ilaria Hela Bernardini riesce a trasformare in oro qualsiasi cosa che canta, ma in questo caso i brani sono già di per sé molto validi. Poi si sceglie per la maggiore l'idoma in italiano, e questo fa risaltare testi davvero stupendi. La doppietta iniziale affidata a "Gegenna" e "Magdalena", interrotte solo dalla seconda traccia che funge da intermezzo ed intitolata "Voci dal deserto", mette in evidenza due anime della band che poi sa