Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Dave "The Brave" Passarelli, chitarrista degli Stormwolf, freschi autori di un secondo album davvero ben riuscito intitolato "Voyager", che mostra come il vecchio hard rock/heavy metal è sempre attuale e ha ottimi interpreti. Buona lettura
1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Voyager"!
Grazie per la domanda! Voyager è il secondo capitolo della discografia degli Stormwolf. Rispetto al precedente album (Howling Wrath) abbiamo avuto qualche cambio di formazione, ad iniziare dalla cantante, ovvero Irene Manca al posto di Elena Ventura. Quello che non è cambiato è la base del nostro suono, assolutamente heavy metal! Per cui troverete brani robusti, accelerazioni, assoli di chitarra, insomma tutto ciò che potete aver apprezzato con il precedente album ma "di più" ! Oltre ai brani originali abbiamo voluto fare qualcosa di inconsueto, ovvero proporre anche un secondo disco contenente diverse cover che spaziano da alcuni artisti tipicamente metal, ad altri che invece sono abbastanza distanti dal genere, per esempio i Rockets. La registrazione e la produzione stavolta hanno interamente avuto luogo presso i Nadir Studios di Tommy Talamanca, ci siamo trovati cosi bene da scegliere Nadir anche come etichetta discografica per l'uscita di questo disco.
2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate?
Le nostre influenze musicali sono innanzitutto i grandi classici dell'heavy metal anni '80: Iron Maiden, Judas Priest, Manowar, la scena Power tedesca e quella americana, senza dimenticare gruppi come Van Halen, Motley Crue, Dokken, oppure andando a ritroso Thin Lizzy, Black Sabbath, Deep Purple...personalmente sono attratto anche da band con un suono più "estremo" come Children of Bodom, Dimmu Borgir ed i primi Cradle of Filth. E fondamentalmente le nostre influenze non sono cambiate così tanto nel corso degli anni!
3 - Che tematiche affrontano i testi di questo album?
Le tematiche che trattiamo sono abbastanza diversificate. Ad esempio Lepanto parla della famosa battaglia combattuta dalla forze alleate cristiane contro quelle ottomane, brani come Fury o Fast Lane parlano della necessità di sentirsi liberi e di non farsi soggiogare, sebbene con accezioni molto diverse. Infine, canzoni come Fate, Fade Into You oppure Horizons sono più intimiste e forse criptiche, e riflettono alcuni nostri particolari stati d'animo che hanno a che fare con la perdita, il rimorso, od il tormento dato dall'impossibilità di raggiungere qualcosa di agognato.
4 - Da quanto esiste il progetto Stormwolf e cosa ricordate dei vostri esordi?
Gli Stormwolf esistono dal 2014, con base a Rapallo, in Liguria, da un' idea di Francesco (nostro chitarrista, compositore pressoché unico e mastermind) ed Elena Ventura. La cosa divertente è che Elena faceva tutt'altro genere e i due si sono conosciuti ad una presentazione di un libro in cui lei faceva pianobar....direi niente di più distante dall'heavy metal! Alcune canzoni Francesco le aveva già scritte anni prima, c'era solo bisogno che si "allineassero gli astri" per trovare la loro forma ideale. Conosco Francesco da anni (è stato il mio maestro di chitarra) e quando ho sentito la demo gli ho scritto dicendo "wow questo materiale è davvero valido! Fammi sapere se hai bisogno di una mano per qualche data" e da "qualche data" la collaborazione si è estesa a due album, svariati live, serate alcoliche e divertimento:-) Ci sono poi stati alcuni avvicendamenti e ora abbiamo Tiziana, Davide ed Irene in formazione.
5 - Come pensate che si evolverà il vostro sound in futuro?
DP: Credo che alcune caratteristiche peculiari degli Stormwolf, come ad esempio la voce femminile o le influenze marcatamente metal anni '80 (Power o Hard Rock), siano un po' il trademark della band, e che quindi resteranno anche in futuro. Rispetto al primo album credo che lo spettro di sonorità sia aumentato incorporando anche elementi più Seventies come la parte centrale di "Dark Shadows", oppure la melodia di "Horizons", per cui non mi stupirei che qualche altra influenza potesse essere incorporata in futuro...chissà! La cosa importante è che sia qualcosa di funzionale al brano e non fine a se stessa, perché poi alla fine ciò che conta è fare musica che piaccia in primis alla band, e sperabilmente anche ai nostri fan.
6 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Gli direi che gli Stormwolf sono una band che vale la pena di sentire perché affondano le radici nel Metal più genuino, ma allo stesso tempo hanno diverse anime e sfumature che danno vita ad un mix che me è originale. Siamo insomma dei defender (innegabilmente!) ma non poniamo limiti alla nostra espressività; siamo presenti su Spotify ed altre piattaforme, non ci sono scuse per non dare un ascolto alle nostre canzoni. E poi la copertina di Voyager secondo me è fighissima!
7 - A livello di live state pianificando qualcosa di importante?
In questo momento non vi è una programmazione live con una tournée vera a propria, ma è per lo più basata su date singole. Saremmo in ogni caso felici di portare la musica degli Stormwolf fuori dalle nostre zone consuete, ovvero il Nord Italia, per incontrare un pubblico diverso ma che possa comunque apprezzarci.
8 - Il sogno più grande per voi qual è?
Portare sempre più in alto il nome Stormwolf credo che sia il desiderio comune, diciamo che le recensioni molto positive di Voyager sono già un sogno che si realizza, ne siamo davvero molto felici! Ogni persona della band ha poi il suo personale sogno, per quello che mi riguarda, il sogno nel cassetto sarebbe quello di suonare in apertura agli Iron Maiden.
9 - A voi le ultime parole. Un saluto!
Grazie ancora a voi per lo spazio concessoci e chi legge per il tempo che vi avete dedicato, se amate l'heavy metal non vi resta che procurarvi il nostro album e ascoltarlo facendo un po' di sano headbanging!! Ci vediamo in giro!
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