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NECK CEMETERY - "Born in a Coffin"

 

NECK CEMETERY - "Born in a Coffin"
(Full-lenght, Independent, Ottobre 2020)

Genere: Heavy Metal

Line-up: Matt Hauser (basso), Lukas Strunck (batteria), Jorck Segatz (chitarra), Jens Peters (voce), Boris Danger (chitarra)

Voto: 7,5/10



Esordio col botto per i Neck Cemetery interessante quintetto teutonico che con "Born in a Coffin" ci propone una sana miscela di heavy-power di stampo prettamente europeo, che risulta suonare come un interessante mix tra Helloween, Gamma Ray e Grave Digger con una spruzzatina di Iron Maiden.

Avrete capito insomma che quanto proposto dal combo di Colonia rappresenta il giusto punto di incontro tra melodia e quel sound più rude e compatto, degno background musicale di musicisti eclettici e di una certa esperienza, su cui spicca l'axe-man Yorck Segatz attuale chitarrista dei Sodom.

All'interno dei 38 minuti di durata di questo fortunatissimo album di debutto, non troverete certo originalità, non troverete assoli o virtuosismi di qualsivoglia forma, ma un'incredibile capacità e dimestichezza nel songwriting, tale da riuscire a modellare otto brani capaci tanto di graffiare quanto di entrare immediatamente nella testa dell'ascoltatore, tra passaggi anthemici e refrain incredibilmente freschi ed ispirati. Dopo la breve intro strumentale "L.F.I.R.S." parte subito come una scheggia l'opener "King of the Dead" giocata su ritmi sostenuti e su un chorus centrale che riporta alla mente tanto i citati Gamma Ray quanto un certo retrogusto alla Running Wild. La successiva "Castle of Fear" ricalca gli stilemi del precedente pezzo sempre giocato sulla grande qualità del refrain ma decisamente più tagliente sotto l'aspetto chitarristico. Dotata di un ritornello che suonerà nella vostra testa per diversi giorni dopo l'ascolto, il pezzo si presenta come il classico inno dal vivo della band che purtroppo, per le tristi e note vicissitudini dell'attuale epoca, chissà quando potrà arrivare sul palco a scaldare il pubblico.

I Neck Cemetery sciorinano soprattutto nella prima parte dell'album le loro migliori potenzialità ben confermate dalla sabbathiana "The Fall of Realm" il brano più oscuro del lavoro ed anche quello più articolato nei suoi sei minuti e mezzo di durata: un arpeggio iniziale che sembra uscito proprio dalla penna di Iommi (con le dovute proporzioni sia chiaro) che poi si sviluppa in un mid-tempo roccioso e mai prevedibile giocato su un riffing che come al solito la tende a fare da padrone su una, seppur valida, sezione ritmica.

A completare l'opera ci sono poi le interessantissime comparsate di personaggi ben più celebri della scena metal mitteleuropea: "Banging in the Grave" vede infatti la presenza dietro al microfono di Chris Bolthendal (Grave Digger) che duetta splendidamente con il singer Jens Peters che pare maggiormente legato, sia nei vocalizzi che nell'immagine, ad un sound più "sleaze" e stradaiolo ma che tuttavia non stona affatto con la proposta particolarmente personale della band tedesca. Da qui in poi si nota qualche calo di ritmo, ma non potrebbe essere altrimenti, e malgrado tutto si prosegue su binari decisamente buoni con le successive "Feed the Night" che avanza in maniera più cadenzata rispetto alle precedenti scheggie, per poi rialzare i ritmi con "The Creed" ma soprattutto con la conclusiva "Sisters of Battle" il pezzo più lungo del lotto, in cui presta la propria opera il secondo ospite, il chitarrista Michael Koch (Atlantean Kodex).

Ispirato nell'artwork e nei testi dalla famosa serie "I Racconti della Cripta" (serie televisiva americana in voga nella prima metà degli anni '90), "Born in a Coffin" rappresenta insomma un esordio da urlo da parte di un combo composto da musicisti ormai esperti e formati, ma che incarnano senza ombra di dubbio l'esempio più classico di devozione verso un genere tutto sommato immortale che, per quanto paghi effettivamente dazio in termini di interesse e di sensazione di deja-vu, ci mostra ancora come alla fine, a fare la differenza, siano le idee e la capacità di scrivere i pezzi a discapito di quello che si cerca forzatamente di suonare/rapprentare.

Track-list:

01. L.F.I.R.S.
02. King of the Dead
03. Castle of Fear
04. The Fall of a Realm
05. Banging in the Grave
06. Feed the Night
07. The Creed
08. Sisters of Battle



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