Passa ai contenuti principali

A PALE HORSE NAMED DEATH - "Lay My Soul to Waste"

 

A PALE HORSE NAMED DEATH - "Lay My Soul to Waste"
(Full-lenght, Steamhammer, Maggio 2013)

Genere: Gothic/Alternative

Line-up: Sal Abruscato (voce, chitarra, batteria), Matt Brown (chitarra, basso)

Voto: 6/10


Dopo l'esordio autoprodotto di due anni orsono, tornano sulle scene gli A Pale Horse Named Death duo capitanato dall'ex drummer dei Type O Negative Sal Abruscato vero e proprio mastermind della band (voce, chitarra e batteria) accompagnato dal fidato Matt Brown confermato nella doppia veste di chitarrista e bassista.

Rispetto al disco d'esordio le coordinate stilistiche della band sembrano essere le stesse, se non per un'attenzione ad un sound più personale, solo in parte scevro dalle fortissime influenze di stampo Alice in Chains, sacrificate a favore di un approccio più gothic ed oscuro, oltre a qualche puntatina hardcore in sporadici punti, degno retaggio proprio della presenza di Abruscato nella line-up dei Type O Negative del primo corso.

Meglio o peggio del predecessore? Andiamo con calma: da un punto di vista di personalità, questo "Lay My Soul to Waste" tende sicuramente a brillare maggiormente di luce propria rispetto all'album di debutto, resta fermo il fatto che per quanto meno personale, un sound fortemente accomunabile ad un qualsivoglia disco degli Alice in Chains è tutt'altro che disprezzabile, anzi.

In sintesi il lavoro perde alla lunga brio, e quando si cerca di discostarsi dal copione principale andando a cavalcare aspetti maggiormente sperimentali molto spesso si tende a perdere completamente la bussola. Eppure l'album parte alla grandissima: dopo la classica, breve, intro strumentale che da il nome all'album parte "Shallow Grave" probabilmente il brano migliore finora composto dal duo newyorkese. Aperta da un'intro ossianica ed arida il giusto, il pezzo inizia progressivamente a recuperare quella melodia oscura tipica dei già citati Type O Negative periodo "World's Coming Down".

Per quanto il pezzo prometta una progressione interessante, già dalla successiva "The Needle in You" si capisce che non è tutto oro che luccica quello contenuto all'interno dell'album: il pezzo in questione recupera infatti la furia hardcoreggiante dei primissimi Type O Negative, riletta in chiave oscura ma alla fin fine terribilmente cacofonica ed al cui interno Abruscato si cimenta in uno screaming serrato che poco ha a che vedere con le atmosfere generali del lavoro.

Il puro stoner oscuro dell'affascinante "Killer by Night" fa riprendere decisamente quota ad un lavoro fino a quel punto piuttosto stantìo che certamente non brilla neppure nella più sperimentale "Dead of Winter" lenta litania caratterizzata da un ossessivo arpeggio acustico che lascia il tempo che trova.

"Devil Came with a Smile" torna a pescare a piene mani dall'hardcore e riesce finalmente anche a colpire nel segno andando a forgiare un pezzo di tutto rispetto e variando un pò i ritmi di un lavoro che si chiude con la rockeggiante "DMSLT" scelta come singolo dalla band, mentre la lunga e conclusiva "Cold Dark Mourning" è scialba e piatta non riuscendo a chiudere al meglio come nel lavoro precedente.

"Lay My Soul to Waste" rappresenta dunque un piccolo passo indietro rispetto al più fortunato album d'esordio, per una band che mischia leggermente le carte in tavola pur facendolo nella maniera più naturale possibile, rendendo chiari i retaggi ed il background musicale dei due musicisti in questione, Abruscato in primis. A pagare lo scotto tuttavia non è certo il parziale cambio di stile, ma quanto più le idee che alla lunga tendono in parte a mancare. Ciò non toglie che il lavoro in questione sia un ascolto più degno di menzione.

Track-list:

01. Last My Soul to Waste
02. Shallow Grave
03. The Needle in You
04. In the Sleeping Death
05. Killer by Night
06. Growing Old
07. Dead of Winter
08. Devil Came With a Smile
09. Day of the Storm
10. DMSLT
11. Cold Dark Mourning



Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...