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WITCHCRAFT - "Nucleus"

WITCHCRAFT - "Nucleus"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Gennaio 2016)

Voto: 7,5/10

Genere: Doom/Stoner/Psychedelic

Line-up: Magnus Pelander (voce, chitarra), Tobias Anger (basso), Rage Wideberg (batteria)


Quinto lavoro in studio per la new-sensation del revival hard rock/psichedelico che con "Nucleus" ci presenta una line-up ormai consolidata oltre ad una maturazione artistico-compositiva non indifferente.
Portabandiera di un certo modo di suonare che non lascia troppo spazio a modernismi e fronzoli di alcun tipo, il power-trio svedese sin dagli esordi targati ormai 2004 hanno portato avanti una proposta di sicura presa miscelando al suo interno l'oscurità dei Black Sabbath, la sfrontatezza hard-rock dei Led Zeppelin ed una certa attenzione al groove tipica del revival garage di The Strokes e compagnia, il tutto riletto negli stilemi più classici del genere, suonando "seventies" in tutto e per tutto compreso l'immaginario e l'impatto scenico.

Una soluzione che non è passata certo inosservata tanto da portare la band di Örebro agli onori della cronaca specializzata e soprattutto a firmare un importante e redditizio deal con la Nuclear Blast che, fiutato l'affare, ha prodotto il precedente "Legend" (2012) e consacrato nell'olimpo dei grandi una band che non sarà certo l'apice dell'originalità ma che sa fare la necessaria presa sull'ascoltatore.

"Nucleus" rappresenta per l'appunto il quinto parto musicale dei Witchcraft nonchè una importante chiave di svolta di un percorso evolutivo intrapreso già dal predecessore. Si perchè l'album in questione, a parere del sottoscritto, rappresenta probabilmente l'album più maturo e più coraggioso nella discografia dei nordici, che per l'occasione rendono la proposta più complessa e "sperimentale" rispetto al passato andando a tratti a parare in un certo approccio desert-rock di Kyuss-iana memora, ed inserendo dosi di psichedelia ancora più massicce rispetto al passato.

Sia chiaro che la proposta dei Witchcraft non ne esce assolutamente snaturata, anzi, chi ha amato da sempre l'approccio più easy-listening della band, troverà sicuramente pane per i propri denti nel singolone "The Outcast" uno dei pezzi più orecchiabili mai composto dalla band in cui un flauto di chiara ispirazione Jethro Tull fa da sfondo ad un pezzo il cui refrain ed incedere fanno sbattere il piedino al primo ascolto oltre che rimanere facilmente impresso nella memoria già dal primo ascolto.

Ma affianco a queste composizioni più semplici i Witchcraft dimostrano di volere e, soprattutto, saper osare: l'opener "Malstroem" infatti nei suoi otto minuti di incedere lento ed avvolgente colpisce subito l'ascoltatore andando a creare una sorta di frattura rispetto al sound base degli svedesi; o ancora la psichedelia estrema della title-track che progredisce a più riprese nei suoi 14 minuti di durata, o la durezza oscura del riff iniziale di "An Exorcism of Doubt" (in cui esce palese l'influenza dei Cathedral) creano delle interessantissime variazioni al tema portante oltre che rappresentare composizioni ben degne di nota.

Per il resto il classico sound made-in-Witchcraft non viene disatteso: alla già citata "The Outcast" vanno infatti ad aggiungersi anche altri pezzi dal classico revival-sound: "Theory of Consequences", "The Obsessed" e "To Transcend Bitterness" fanno da cornice ad un lavoro che torna a sperimentare nel finale con i 15 minuti di "Breakdown" senza ombra di dubbio il pezzo più coraggioso dell'intero lavoro caratterizzato com'è da un arpeggio chitarristico ossessivo e ripetuto che va ad aprirsi nel finale nel pezzo vero e proprio arricchito dall'inserimento di vocalizzi femminili.

Insomma, chi aveva sempre sminuito  i Witchcraft additandoli come band poco originale, sarà prontamente smentito da questo "Nucleus" che rappresenta probabilmente il miglior capitolo nella discografia degli svedesi, se non altro il più sperimentale ed originale.

Track-list:

01. Malstroem
02. Theory of Consequence
03. The Outcast
04. Nucleus
05. An Exorcism of Doubts
06. The Obsessed
07. To Transcend Bitterness
08. Helpless
09. Breakdown



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