Passa ai contenuti principali

BORKNAGAR - "Winter Thrice"

BORKNAGAR - "Winter Thrice"
(Full-lenght, Century Media, Gennaio 2016)

Voto: 9/10

Genere: Avantgarde Metal/Viking Metal/Progressive

Line-up: Vintersorg (voce: tracks 3, 5, 7, 9),  ICS Vortex (voce),  Øystein Garnes Brun (chitarra), Jens F. Ryland (chitarra), Lars A. Nedland (tastiere, voce), Baard Kolstad (batteria)

Signore e signori, giù il cappello!!! Una carriera ormai ventennale, ben nove lavori alle spalle, un'evoluzione musicale continua che ha preso spunto dal black metal degli esordi per arrivare ad inglobare elementi sempre più melodici, ed una mutazione musicale progressiva e centellinata  nel corso degli anni, album dopo album. Sono questi i Borknagar che ripiombano all'improvviso dopo quattro anni di silenzio discografico e lo fanno con quello che, dubbi o meno, rappresenta a parere del sottoscritto il vero e proprio capolavoro della band di Bergen!!

"Winter Thrice" sarà destinato a far parlare di sè per tutto il resto della carriera dei nostri, ed arriva come già detto dopo diversi anni dal successore "Urd" un lavoro tanto importante nella continua evoluzione della band quanto, sempre a parere del sottoscritto, leggermente sotto la media di ciò che ci si potrebbe aspettare da una band come i Borknagar.

Inquadrare ad oggi il genere proposto dal combo nordico è impresa assai ardua, forse quasi impossibile. Dovrebbe bastare pronunciare il nome della band per ricondurre di per sè stesso al sound sognante e personale che i nostri sanno imprimere alla propria proposta.

Ormai di black metal c'è rimasto ben poco, c'è spazio per qualche screaming serrato qua e la più inserito nel contesto di backing vocals ad arricchire pezzi che di per sè spaziano tanto tra il l'epicità del viking quanto a quelle atmosfere "spaziali" tipiche degli Arcturus unite ad un retrogusto progressive che riporta spesso alla mente atmosfere e generi totalmente dissimili dal background musicale dei musicisti norvegesi.

Sin dall'opener "The Rhymes of the Mountain" si capisce che nel prosieguo del lavoro si ascolterà qualcosa di eccezionale: il pezzo parte con un incedere epico e ovattato, portato avanti dal solito cantato "teatrale" di un ICS Vortex che non sembra per nulla appagato dall'ultima recente prestazione vocale sulle tracce del nuovo Arcturus; il pezzo prosegue e si dipana nei suoi 6 minuti totali di durata con un incedere progressivo ed in continua evoluzione che passa da furenti ed improvvisi screaming abbracciando un evidente approccio folkish specie negli arpeggi di chitarra.

Ma non c'è un attimo di respiro perchè i primi pezzi del lavoro sono semplicemente da brividi: la title-track "Winter Thrice" infatti ricalca l'incedere stilistico della opener ma riesce ad essere incredibilmente coinvolgente girando intorno ad un riff che "apparecchia" la successiva progressione su cui si staglia l'ennesima prestazione maiuscola dietro al microfono di Vortex ed una serie di variazioni al tema che passano tanto da pregevoli inserti acustici quanto a ripartenze improvvise ed un finale lanciato dal solito riff iniziale da brividi.

In "Cold Runs the River" i Borknagar riescono anche nell'impresa di riuscire ad osare di più implementando all'attuale approccio musicale l'evidente background derivante dai lavori del passato: la furia dietro il microfono in questo caso del sempre impeccabile Vintersorg rendono infatti il pezzo molto più tirato e furente rispetto ai brani che l'avevano preceduto e rappresenta l'ennesimo capitolo di un percorso che cambia di nuovo le carte in tavola affondando le radici nella melodia e nel folk più propriamente definito con la suggestiva "Panorama" in cui intervengono addirittura inserti vagamente elettronici nel mezzo tali da avvicinare in un certo quel senso il sound della band a quanto proposto dagli Arcturus pù recenti degna ed evidente eredità introdotta dallo stesso Vortex.

In "When Chaos Calls" torna a colpire il graffiante Vintersorg dietro il microfono il cui duetto con Vortex crea il giusto mix tra un incedere solenne e pomposo e l'aggressività di base che forgiano un altro, ennesimo, pezzo incredibile prima del gran finale affidato ad un altro terzetto da brividi: si parte con "Erodent" più veloce e classica, per arrivare a "Noctilucent" altro pezzo soffuso, dove la melodia prende decisamente il sopravvento guidata da un arpeggio che forgia un brano semplice, semi-acustico in cui improvvise ripartenze elettriche sono solo delle naturali risultanti di un pezzo che funge da spartiacque con la conclusiva "Terminus" che in sette minuti alterna parti melodiche e ovattate con bordate sonore affascinanti e sempre ben calibrate.

Non esagero insomma se definisco "Winter Thrice" il capolavoro di una delle band di punta del metal nordico, una vera e propria dimostrazione di stile ma soprattutto di come vi siano ancora ampi margini per sperimentare senza per questo dover ricorrere a chissà quali orpelli che il più delle volte tendono a risultare pesanti e pacchiani.

Una splendida linea di congiunzione con il passato guardando sempre al futuro, i Borknagar da anni ci hanno abituato al meglio e la loro intenzione sembra proprio quella di non voler mai finire di stupire.

Track-list:

01. The Rhymes of the Mountain
02. Winter Thrice
03. Cold Runs the River
04. Panorama
05. When Chaos Calls
06. Erodent
07. Noctilucent
08. Terminus



Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...