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PRIMAL FEAR - "Rulebreaker"

PRIMAL FEAR - "Rulebreaker"
(Full-lenght, Frontiers Records, Gennaio 2016)

Voto: 6/10

Genere: Heavy Metal

Line-up: Ralf Scheepers (voce), Matt Sinner (basso), Tom Naumann (chitarra), Alex Beyrodt (chitarra), Magnus Karlson (chitarra, tastiere), Francesco Jovino (batteria)  

 Tornano in pista con il loro undicesimo sigillo i Primal Fear band ormai ben consolidata nella scena heavy metal europea, dai più considerati a ragione come i "figliocci" dei Judas Priest band dalla quale il combo teutonico ha da sempre mutuato tanto l'aspetto musicale quanto quello stilistico.

"Rulebreaker" accolto dalla critica in generale come la nuova perla nella discografia della band vede l'ingresso in formazione del nuovo drummer, e si tratta del "nostrano" Francesco Jovino degli Edge of Forever ma ben più celebre per aver partecipato a diversi album in studio dello storico UDO.

Parlavamo di come la critica abbia accolto l'album in questione, in generale con toni trionfalistici ed a volte probabilmente esagerati.

Certo, perchè "Rulebreaker" rappresenta sicuramente un album composto da pezzi solidi in cui tutto quello che ti aspetti dai Primal Fear è presente ad ogni nota ma che, a giudizio del sottoscritto, paga leggermente lo scotto di una certa ingordigia musicale della band che sembra ormai obbligata a pubblicare lavori con cadenza periodica come se si trattasse di timbrare un cartellino.

Una sensazione che pare piuttosto evidente nell'eccessivo ricorso a ritornelli di facile presa e più in generale ad un certo ricorso a linee melodiche che sovente intervengono a discapito di quel sound graffiante di sempre che aveva reso storici lavori del calibro di "Jaws of Death", "Nuclear Fire" ma anche dello splendido "Unbreakable" risalente al 2012 tanto per rimanere in epoche più vicine all'attuale.

Per quanto l'opener "Angels of Mercy" scelta giustamente dalla band come singolo apripista, sia un pezzo coinvolgente, veloce e tagliente infatti, la predominanza di brani in cui la band toglie troppo sovente il piedino sull'acceleratore in ragione di un sound più ovattatoè piuttosto evidente.

"The End is Near" non convince nell'approccio generale e soprattutto nel refrain cui si ricorre troppo spesso, "Bullets & Tears" e soprattutto "The Sky is Burning" quest'ultima una ballad a tutti gli effetti tendono alla lunga a risultare troppo mielosi.

Non mancano certo gli episodi convincenti che comunque fanno assestare il lavoro all'interno di una piena sufficienza, su tutte la title-track "Rulebreaker" in cui, questa volta si, il refrain risulta essere azzeccato e ben inserito nel contesto del pezzo o ancora l'inno "In Metal We Trust" il cui titolo è tutto un programma.

La priest-iana "The Devil in Me" insieme alla conclusiva e sguaiata "Raving Mad" rappresentano altri due capitoli degni di menzione ma vanno a porsi in mezzo a tanti pezzi che purtroppo alla lunga non risultano nè carne nè pesce.

"Rulebreaker" è insomma un album discontinuo, in cui troppi riempitivi fanno da sfondo ad alcuni pezzi comunque pregevoli ed interessanti. Un lavoro sicuramente consigliato ai fans di vecchia data della band e più in generale dai patiti di heavy metal che più classico non si può, ma in ogni caso non può non venire all'orecchio come si tratti comunque di un leggero passo indietro rispetto al passato.

Track-list:

01. Angels of Mercy
02. The End in Near
03. Bullets & Tears
04. Rulebreaker
05. In Metal We Trust
06. We Walk Without Fear
07. At War with the World
08. The Devil in Me
09. Constant Heart
10. The Sky is Burning
11. Raving Mad


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