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MEGADETH - "Dystopia"

MEGADETH - "Dystopia"
(Full-lenght, Tradecraft, Gennaio 2016)

Voto: 6,5/10

Genere: Heavy/Thrash Metal

Line-up: Dave Mustaine (voce, chitarra), Dave Ellefson (basso), Kiko Loureiro (chitarra), Chris Adler (batteria)


Per molti l'evento (o uno degli eventi) dell'anno, per altri un semplice nuovo album dei Megadeth. Ovvio che quando di parla di una delle band che hanno scritto la storia del nostro genere preferito le opinioni sono delle più discordanti, vuoi per una certa propensione a rivangare in continuazione un passato mai troppo lontano vuoi, dalla parte opposta, a continuare a pensare che tutto vada parametrato o rapportato alle produzioni musicali di ormai trentanni fa...
Per quanto riguarda il sottoscritto, a dirla tutta, era pronto anche per il peggio. Il trittico "Endgame"-"Th1rt3en"-"Super Collider" del resto aveva fatto capire come le pile del buon vecchio Mustaine erano piuttosto scariche sulla scorta di album che definire mediocri in alcuni casi poteva anche essere un complimento.
Eppure il classico colpo di coda non mi avrebbe per nulla stupito per due motivi: 1) "Megadave" aveva sempre mostrato in passato un certo coraggio ed una certa voglia di guardare oltre; lo fece tirando fuori un album del calibro di "Rust in Peace" (capolavoro), tornando subito sulle scene due anni dopo con un altro capolavoro "Countdown to Extincion" che rappresentava tuttavia una svolta decisa e diretta verso un sound più lontano dal thrash tecnico del fortunatissimo predecessore ma nonostante tutto quasi alla stessa altezza a livello qualitativo, sicuramente superiore a livello di presa e di fama...stravolgimenti che proseguirono col controverso "Cryptic Writings" per tornare qualche anno dopo a guardare il passato con "The World Needs a Hero"...per cui la 'tripletta' di album sopra descritti non potevano essere solo una questione di mancata ispirazione, ma forse il tentativo forzato di variare tema senza essere tuttavia nel periodo giusto. 2) e con questo concludo la mia prolissa intro alla recensione, non vanno sottovalutati i nuovi ingressi in line-up di un certo Kiko Loureiro (Angra) alla chitarra e di Chris Adler (Lamb of God) alla batteria...due stili musicali e di approccio allo strumento tra loro diversi per quanto perfettamente adattabili.

Detto ciò ad ogni modo non mi aspettavo il capolavoro, ma neppure l'ennesimo capitolo sbagliato della carriera recente della band; una fiducia di fondo mantenuta anche dopo l'ascolto del primo estratto, quel "Fatal Illusion" che sinceramente non mi aveva convinto per nulla, eppure fidandomi del mio fiuto non ho potuto non ripensare a come Mustaine ultimamente abbia il dono o per meglio dire una sorta di "maledizione" nello scegliere sempre tra i brani peggiori il suo singolo. Questione di polso ma forse anche intimistica da parte di un artista che più di ogni altro vive la sua band come una parte di sè stesso.

Ma bando alle ciance: da un punto di vista di sonorità "Dystopia" prova a rientrare nei binari di quel massiccio heavy metal tipicamente americano di metà anni '90, abbandonando così ogni inflessione più prettamente hard rock o melodica che aveva contraddistinto i controversi predecessori.
Obiettivo raggiunto per quanto ovviamente il lavoro non possa essere paragonabile, qualitativamente parlando a gemme della discografia passata della band californiana.

"The Threat is Real" parte così come ci aspettavamo:  un sound chitarristico affilato e tipicamente heavy sorretto dalla sezione ritmica di un Adler tirato a lucido dietro le pelli. Una intro veloce sferzata da massicci ed improvvisi rallentamenti chitarristici sul ritornello forgiano un brano che rappresenta la degna intro che ci catapulta nella title-track, verosimilmente il pezzo più convincente del lotto che si candida a diventare un classico anch on-stage, il cui incedere melodico riporta alla mente quella "Countdown to Extinction" che tanto abbiamo amato, pur con le dovute proporzioni.

E se "Death from Within" e "Poisonous Shadows" riportano invece alle sonorità di "Youthanasia" il buon Dave dimostra di non dimenticare il passare degli anni piazzando al centro del lavoro una massiccia e grooveggiante "Post American World" giocata su un roccioso mid-tempo dal flavour tipicamente "nu".

La strumentale "Conquer or Die" ci catapulta nella parte finale dell'album forse in tono leggermente minore rispetto alla prima parte dove se non altro Mustaine si concede un classico sfogo personale verso la società moderna in una "The Emperor" che segna forse uno stacco troppo netto a livello di stile col resto del lotto prima di chiudere con la cover di "Foreign Policy" dei Fear riproposta in tutta la sua violenza e furia compositiva.

Non sarà insomma il capolavoro dell'anno, ma ad ogni modo "Dystopia" rappresenta l'ennesima dimostrazione di come il nome Megadeth aldilà di tutto ha ancora senso di esistere all'interno di un mercato discografico che, dopo il boom dei primi duemila e la consacrazione di band di un certo livello, stenta ancora a trovare new-sensations in grado di far passare inosservate uscite come questa.



Track-list:

01. The Threat is Real
02. Dystopia
03. Fatal Illusion
04. Death from Within
05. Bullet to the Brain
06. Post American World
07. Poisonous Shadows
08. Conquer or Die
09. Lying in State
10. The Emperor
11. Foreign Policy (Fear cover)

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