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LIMBONIC ART - "Spectre Abysm"

LIMBONIC ART - "Spectre Abysm"
(Full-lenght, Candlelight Records, Luglio 2017)


Voto: 7/10

Genere: Black Metal


Line-up: Daemon (voce, strumenti)



Nome storico della scena black metal norvegese, i Limbonic Art (oggi one-man band dopo la dipartita di Morfeus) tornano sulla scena dopo ben sette anni di silenzio discografico. Protagonisti indiscussi dell'ondata sinfonica del genere insieme ai conterranei Dimmu Borgir li ritroviamo oggi in una nuova veste con un sound che, pur mantenendo stilisticamente le coordinate di sempre, vede l'abbandono totale delle tastiere.
E' questo l'elemento principale che balza all'orecchio sin dal primo ascolto del nuovo "Spectre Abysm", un lavoro (l'ottavo sulla lunga distanza) che prosegue il percorso intrapreso dal precedente "Phantasmagoria" ma che mantiene intatto il fascino della proposta pur mutandone in larga parte il suo motivo di appeal principale.

Daemon da sfoggio di tutta la sua capacità creativa riuscendo in larga parte a mantenere inalterate quelle atmosfere tetre, cupe e soffocanti tipiche della proposta Limbonic Art, e lo fa lasciando ovviamente maggior spazio all'aspetto chitarristico, ai riff aggressivi e diritti al cui interno vengono ricamati passaggi più delicati e melodici.

Ed è proprio questa la caratteristica peculiare del lavoro ovvero l'aspetto chitarristico che, tralasciata la pomposità dei precedenti album, prende ovviamente il sopravvento.

"Demonic Resurrection" nei suoi 10 minuti di durata, rappresenta uno dei capitoli più cattivi dell'album, in cui le vocals infernali di Daemon sono seguite dal solito riffing forsennato e da un romantico ed inatteso gusto solistico nella seconda parte.
"Ethereal Traveller" è invece un pezzo maggiormente lisergico, non ci discostiamo più di tanto da quanto ascoltato con l'opener, ma il riffing si fa più smussato, mantenendo inalterato quel certo senso di inquietudine che la band intende trasmettere.
Con "Omega Doom" entriamo in un concetto di black metal più ordinario, di classico stampo norvegese e dopo la veloce "Requiem Sempiternam" che rappresenta una sorta di spartiacque tra i due "lati" del lavoro, la seconda parte prova a risultare più ricercata ma aldilà della conclusiva "Through the Vast Profundity Obscure" il cui taglio mi ha riportato alla mente per certi versi i primi Emperor, le restanti "Triumph of Sacrilege" e "Disciplina Arcani" non riescono a colpire nel segno come il resto del lotto, risultando troppo piatte e più ancorate a quanto già ascoltato con i primi due pezzi.

Si tratta di un ritorno gradito quello dei Limbonic Art, una band che ha saputo resistere al cammino dei tempi e soprattutto alle mode di quel symphonic black che sul finire dei novanta/primissimi duemila, ha riportato nel mainstream un genere di per sè elitario solo qualche anno prima.

"Spectre Abysm" rappresenta il classico lavoro interlocutorio, ben fatto, ben eseguito, ed i cui pezzi godono del giusto taglio e del giusto spirito del genere. Tra qualche piccolo sbadiglio e tanti elementi di pregio e di sicura presa, stiamo parlando sicuramente di un album ben fatto.

Track-list:

01. Demonic Resurrection
02. Ethereal Traveller
03. Omega Doom
04. Requiem Sempiternam
05. Triumph of Sacrilege
06. Disciplina Arcani
07. Through the Vast Profundity Obscure


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