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ANATHEMA - "The Optimist"

ANATHEMA - "The Optimist"
(Full-lenght, KScope Music, Giugno 2017)

Voto: 6/10

Genere: Progressive Rock

Line-up: Vincent Cavanagh (chitarra, voce, programming, tastiere, basso), Lee Douglas (voce), Danny Cavanagh (chitarre, basso, voce, tastiere, piano), Jamie Cavanagh (basso), John Douglas (batteria, percussioni, tastiere), Daniel Cardoso (batteria)

Il nuovo capitolo della saga Anathema si presterà inevitabilmente, come del resto accaduto puntualmente dai tempo di "Alternative 4"  in poi, alle solite discussioni ed i soliti punti di vista spesso troppo forzatamente differenti tra detrattori di una delle band seminali della scena doom/death britannica e chi invece incenserà i fratelli Cavanagh fino alla morte, il più delle volte senza una necessaria coscienza critica.
Ovvio che quando si parla di una band di tal calibro, e di musicisti a tutto tondo il beneficio del dubbio è sempre ammesso, vero anche che a volte si esagera tanto in eccesso quanto in difetto.

Il sottoscritto ha personalmente apprezzato tanto capolavori oscuri del calibro di "The Silent Enigma" sia le successive svolte che hanno spinto la band dall'energico gothic rock di "Alternative 4" fuori dai binari dell'estremo, toccando puntatine nel sound volutamente british e malinconico di quel "A Fine Day to Exit" (2001) fino all'ennesima evoluzione di "We're Here Because We're Here"; era il 2010 e quel lavoro tornò improvvisamente a far brillare di luce propria la carriera di una band più unica che rara.

Il rovescio della medaglia sta tuttavia in una lecita aspettativa: cosa ci riserveranno gli Anathema alla prossima uscita? E sembra quasi ormai che i fratelli Cavanagh inizino a soffrire di quest'aura, abbandonando in parte il proprio estro creativo a discapito di una necessità di far suonare ogni capitolo della band eccessivamente "diverso".

"The Optimist" in quest'ottica non mi ha convinto. Malgrado un artwork che lasciava presagire quasi un ritorno ai tempi di "A Fine Day to Exit" (e tutto sommato ci siamo nell'approccio più intimistico dell'album), la sensazione di incompiuto che pervade le note di questo lavoro troppo scialbo e maldestramente ambizioso è evidente.

Gli Anathema mantenendo sempre intatto il proprio stile ed approccio musicale cercano infatti di infilare nel calderone troppe influenze, troppi rimandi ad atmosfere a tratti artificiose. Di sicuro questo lavoro è il più intimistico mai composto dalla band di Liverpool.

Un lavoro che inizia subito con il retrogusto trip-hop di "Leaving it Behind" introdotto da loops su cui si staglia un andamento del brano piuttosto scialbo e privo tanto del giusto mordente quanto del classico appeal dei britannici.

Da un punto di vista stilistico poi "The Optimist" vede il netto ridimensionamento di Cavanagh dietro il microfono; le vocals del polistrumentista inglese infatti sono ora maggiormente sacrificate di fronte alla voce femminile di Lee Douglas a tutti gli effetti membro della band.

Una timbrica tecnica e suadente, lontana dal classico sound delle starlette goticheggiante oggi in voga, capace di dare in parte linfa al lavoro soprattutto in un pezzo come "Endless Ways".

Per il resto gli Anathema continuano a muoversi tra le righe di una sperimentazione più o meno marcata, ma non riescono in nessun caso ad incidere, nè nell'incedere di "Springfield" pezzo scelto dalla band come singolo apripista ma incredibilmente scialbo o nelle incursioni eighties di "Can't Let Go" in cui appare una corrente più marcatamente wave.

Mettiamo le cose in chiaro, "The Optimist" rappresenta probabilmente il peggior capitolo nella carriera di una band che, anche nel recentissimo passato, ha saputo sfornare capolavori. Un lavoro sotto tono, privo del necessario mordente e di difficile assimilazione.
Non stiamo parlando di un album brutto sia chiaro, ma dai fratelli Cavanagh ci si aspetta decisamente di più. In ogni caso.

Track-list:

01. 36.63N 117.14W
02. Leaving it Behind
03. Endless Ways
04. The Optimist
05. San Francisco
06. Springfield
07. Ghosts
08. Can't Let Go
09. Close Your Eyes
10. Wildfires
11. Back to the Start


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