FIREBREATHER - "Firebreather"
(Full-lenght, Suicide Records, Ottobre 2017)
Voto: 7/10
Genere: stoner/sludge
Line-up: Matias Noojd (voce, chitarra), Kyle Pitcher (basso), Fredrik Kall (batteria)
(Full-lenght, Suicide Records, Ottobre 2017)
Voto: 7/10
Genere: stoner/sludge
Line-up: Matias Noojd (voce, chitarra), Kyle Pitcher (basso), Fredrik Kall (batteria)
Disco d'esordio per gli svedesi Firebreather, band nata da una costola dei conterranei Galvano dalla quale del resto traggono naturale influenza nelle sonorità ancorate su uno stoner plumbeo e strisciante di chiara matrice sludge.
Chiaramente ispirati dalla band madre, così come da altre realtà più note della scena quali High on Fire e Bongzilla, il combo di Gothenburg da vita ad un album godibile che si sviluppa in quattro brani dalla durata media piuttosto elevata che sanno farsi valere e che sicuramente faranno la gioia degli amanti di certe sonorità.
Il pezzo che apre il lavoro"Fire Foretold" è probabilmente il più classicheggiante dell'intero lotto giocato com'è su un giro chitarristico piuttosto ripetitivo ed ossessivo che si trascina per tutti i sette minuti di durata intorno al cantato duro ed arido di Noojd; vocalizzi piuttosto "standard" per quello che è il genere, forse a tratti troppo monocorde ma che comunque fa valere la sua presenza sorretto da una sezione ritmica che fa la sua parte.
"Emerald Eyes" tende invece ad acuire l'aura ed il mood oscuri dell'album, introdotto da un giro di basso arido e pesante. I ritmi sono sempre lenti e l'influenza doom sempre più marcata andando in questo caso ad acquisire anche un certo flavour "post" che ricorda a tratti alcuni episodi dei primissimi Mastodon. Un pezzo reso ancora più interessante dalla progressione dettata subito dopo il break centrale che ne fanno a parere del sottoscritto il miglior episodio dell'album.
"The Ice Lord" pezzo utilizzato come cavallo da battaglia dalla band torna invece sulle coordinate del pezzo d'esordio. Siamo in territori decisamente più classici e l'attenzione per le "melodie" si fa maggiormente sentire perdendo in parte l'impatto ed anche quel sentore più strisciante del pezzo precedente.
La lenta e marcia "Release the Lava" che nei suoi undici minuti di durata è il brano più lungo dell'intero lavoro punta invece su atmosfere decisamente più accomunabili ad un concetto puramente sludge. Il maggior minutaggio del pezzo permette ai Firebreather di svariare di più all'interno del pezzo decisamente più incentrato sulla parte strumentale.
"Firebreather" è in definitiva un lavoro discreto, che non porta nulla di particolarmente rilevante all'interno del genere ma che ci propone una band di sicuro affidamento per gli amanti dello stoner meno easy-listening e più post.
Track-list:
01. Fire Foretold
02. Emerald Eyes
03. The Ice Lord
04. Release the Lava
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