Full-length, Time To Kill Records (2025) Dovessi descrivere con una sola parola questo secondo album degli irlandesi The Risen Dread userei il termine "DEVASTANTE", e non avrei paura di esagerare. Questa band in realtà affonda le sue radici nel Brasile, terra natia di tre dei quattro membri che formano la line-up. Il sound che fuoriesce da "Death From Above" è dirompente, una sorta di ibrido tra il death metal e il metalcore che non lascia tregua. Fortunatamente non abbiamo quei break a volte inutili e forzati tipici dei death-core, e questo è un pregio, almeno per me: quello che viene a galla è soprattutto l'aspetto più brutale della band, che si esprime in brani veloci e che non troppo spesso spezzano questo metodo di intendere il metal estremo. Il disco non a caso, secondo me, inizia e finisce con due pezzi pazzeschi in termini di violenza, e sto parlando dell'iniziale "The Day I Died" e della conclusiva "Beyond My Final Breath". E...
Full-length, Independent (2024) Questo terzo album dei blognesi Disease Illusion ormai risale al 2024 ma è ancora abbastanza recente per parlarvene, anche perchè ci troviamo di fronte ad un prodotto di alta qualità e davvero maturo, e quindi ne parliamo volentieri. Cominciamo col dire che il melodic death metal proposto da questa band non ha troppi termini di paragone, perchè decisamente personale e che molte volte incorpora influenze da generi apparentemente distanti come la dark wave e l'elettronica in generale. Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un album dove siano preponderanti synth o drum machine, ma semplicemente vuol dire che il feeling che emana questo album, a partire anche da titolo e liriche, è decisamente dark. La band probabilmente vuole denunciare alcuni accadimenti che stanno rovinando i nostri tempi, come l'inquinamento del nostro pianeta e in generale altri fatti che hanno a che fare con tematiche simili. Il disco appare freddo, quasi meccanic...