Passa ai contenuti principali

Post

KILLER ALBUM!

ARCANE TALES "Ancestral War" (Recensione)

Full-length, Broken Bones Promotion & Productions (2025) Avevamo già sentito parlare degli Arcane Tales di Luigi Soranno, ma pensavamo che la sua creatura fosse un copia e incolla delle prime uscite dei pionieri del power metal sinfonico italiano, ovvero i Rhapsody Of Fire. In realtà la base della musica degli Aracene Tales poggIa su quelle coordinate, ma in questo album Luigi Soranno dà ampia dimostrazione di come si possa fare un disco magari non innovativo, ma decisamente avvincente. Il suo power metal è certamente sinfonico e condito dai soliti tratti epici con testi fantasy, ma l'esecuzione è veemente, tanto che alcuni episodi sconfinano nell'extreme metal, e infatti vengono usate anche voci in scream e parti decisamente più dure rispetto al solito canovaccio power metal. Se l'inizio del disco è molto classico, con una canzone melodica e veloce come "Ancestral War", nella quale però non mancano stacchi inaspettati e inserti davvero raffinati con pianofort...
Post recenti

Intervista agli ARCANE TALES

Luigi Soranno sembra inarrestabile. Otto album in meno di dieci anni con i suoi Arcane Tales, un progetto symphonic power metal che non ha nulla da invidiare, almeno stando alla qualità elevatissima dell'ultimo lavoro " Ancestral War ", ad artisti internazionali e blasonati del genere. Un mix di potenza, orchestrazioni, epicità e melodia che sta facendo sempre di più breccia nei cuori dei fan del genere. Lo abbiamo intervistato per voi! Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto, Luigi! Cominciamo parlando in generale di "Ancestral War", che arriva a poco più di un anno dal precedente "Until Where the Northern Lights Reign"! Quali le principali differenze rispetto alle tue passate uscite?  Ciao e grazie a voi!! Dunque, principalmente direi la la produzione. È un obbiettivo che mi pongo ogni qualvolta approccio ad un nuovo album: innalzare il livello qualitativo dell'audio (e possibilmente delle canzoni). Ovviamente, non avendo tutti i mezzi e le conoscenz...

CORONER "Dissonance Theory" (Recensione)

Full-length, Century Media Records (2025) Chi si sperava più? Dopo più di trent'anni dal precedente "Grin" gli svizzeri Coroner finalmente ce l'hanno fatta a regalarci un nuovo album! E lo dico subito, l'attesa per certi versi è stata ampiamente ripagata, ma per alcuni questo album potrà non essere un ritorno perfetto. Partiamo dal fatto che i Coroner del 2025 sono ancora una volta diversi da quelli del precedente album, e ogni album è stato diverso dal precedente nella loro storia, quindi figuriamoci se in trentadue anni di distanza questi "ragazzi" non sono cambiati...Il nuovo album è moderno, pesante, forse meno avanguardistico dei due dischi che lo precedono, e questo è l'aspetto che a mio avviso potrebbe dar fastidio ai fan della prima ora, o almeno a parte di costoro. Detto questo, il disco ha un suono corposo, le chitarre sono un macigno che vi cade tra capo e collo e il nuovo innesto dietro le pelli (Diego Rapacchietti) è un vero mattatore, d...

VICTIMARUM "Seitsemän Soihdun Valossa" (Recensione)

Full-length, Signal Rex (2025) Debutto per questa black metal band finlandese, che ci offre un full-length ben realizzato e nel classico stile di black metal che la Finlandia ci ha abituato a sentire da almeno trent'anni a questa parte. Se amate band come Horna o Satanic Warmaster gettatevi a capofitto in questa release, che probabilmente non aggiunge nulla di nuovo ma sa regalare velocità, competenza e atmosfere gelide come un ghiacciolo gustato in pieno inverno. Come dicevo, la velocità è presente in grande quantità, anche grazie all'ottimo operato del batterista Rawn, che da una marcia in più a delle canzoni classicissime, ma che riescono a colpire per una forza e convinzione fuori dal comune. Ci sono anche parti più rallentate alternate a momenti di furia totale, come può dimostrare l'ottima "Tulenkantaja", una traccia che riesce a condensare tutti gli aspetti di questa band al meglio, con un finale malinconico molto bello. Le chitarre sono taglienti come da t...

DEMETRIO "DIMITRY" SCOPELLITI “The Revolution Of Evolution” (Recensione)

Full-length, FusionCore Records (2025) Sesto album per questo straordinario chitarrista italiano/norvegese, che continua la sua marcia verso l'esplorazione della chitarra elettrica. L’album, che si esprime in un prog metal strumentale, contiene dieci brani. Ogni strumento è stato suonato da Demetrio, con Jay Parmar ospite su due tracce. Come nei capitoli precedenti, anche in questo nuovo album abbiamo una buona fusione tra tecnica e melodia. Ciò che forse più contraddistingue Demetrio da altri chitarristi è il suo guardare al presente, e infatti l'uso di chitarre ad otto corde si fa sentire decisamente, le quali aggiungono densità al suono di questo artista, che talvolta sconfina in territori djent. In tutto questo abbiamo anche molte influenze prog e fusion. Un esempio su tutte che potrebbe rappresentare proprio questa propensione verso il progressive e territori affini è il brano "Singularity", uno dei più sfaccettati del disco. Sono ottime le seconde chitarre che s...

DISEASE ILLUSION "Plastic Ocean" (Recensione)

  Full-length, Independent (2024) Questo terzo album dei blognesi Disease Illusion ormai risale al 2024 ma è ancora abbastanza recente per parlarvene, anche perchè ci troviamo di fronte ad un prodotto di alta qualità e davvero maturo, e quindi ne parliamo volentieri. Cominciamo col dire che il melodic death metal proposto da questa band non ha troppi termini di paragone, perchè decisamente personale e che molte volte incorpora influenze da generi apparentemente distanti come la dark wave e l'elettronica in generale. Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un album dove siano preponderanti synth o drum machine, ma semplicemente vuol dire che il feeling che emana questo album, a partire anche da titolo e liriche, è decisamente dark. La band probabilmente vuole denunciare alcuni accadimenti che stanno rovinando i nostri tempi, come l'inquinamento del nostro pianeta e in generale altri fatti che hanno a che fare con tematiche simili. Il disco appare freddo, quasi meccanic...

Intervista agli INFECTION CODE

Gabriele Oltracqua è uno della vecchia guardia, questo è indubbio, ormai stiamo parlando di un cantante attivo nella scena da circa trent'anni coi suoi Infection Code, oltre che di un vero appassionato di metal. Insomma, anche da alcune risposte date, si sente a pelle che è uno che al metal ha dato tutto e continua a darlo. A voi la lettura adesso, fieri di averlo intervistato! PS: l'ultimo album della band, "Culto" lo trovate recensito da noi a questo link ! 1 - Ciao e benvenuto, Gabriele! Cominciamo parlando in generale di "Culto"! “Culto“ è il nostro ultimo disco, decimo nella nostra discografia. E’ stato registrato presso i Nadir Studios da Tommy Talamanca. E’ un ritorno il nostro ai Nadir Studios ed è stato un grade piacere poter collaborare nuovamente con Tommy Talamanca. Il disco è uscito a metà Aprile per Nadir Music. 2 - Quali sono le influenze musicali presenti e passate della tua band? Siamo vecchi metallari che sono cresciuti con i grandi classi...