Full-length, Time To Kill Records
(2025)
Dovessi descrivere con una sola parola questo secondo album degli irlandesi The Risen Dread userei il termine "DEVASTANTE", e non avrei paura di esagerare. Questa band in realtà affonda le sue radici nel Brasile, terra natia di tre dei quattro membri che formano la line-up. Il sound che fuoriesce da "Death From Above" è dirompente, una sorta di ibrido tra il death metal e il metalcore che non lascia tregua. Fortunatamente non abbiamo quei break a volte inutili e forzati tipici dei death-core, e questo è un pregio, almeno per me: quello che viene a galla è soprattutto l'aspetto più brutale della band, che si esprime in brani veloci e che non troppo spesso spezzano questo metodo di intendere il metal estremo.
Il disco non a caso, secondo me, inizia e finisce con due pezzi pazzeschi in termini di violenza, e sto parlando dell'iniziale "The Day I Died" e della conclusiva "Beyond My Final Breath". E'come tornare sempre alle prerogative di base di questa band, si inizia e si finisce il disco con velocità e riff letali, nonchè batteria realmente distruttiva. In mezzo a questi due pezzi c'è molta carne al fuoco, ma fondamentalmente gli elementi sono sempre gli stessi, ma anche questo non è un male, perchè si respira aria di coerenza nei solchi di questo album. Questa band è istintiva e aggredisce senza pensarci troppo, anche se non disdegna una cura quasi maniacale dei dettagli. I riff, gli assoli, il drumming, sono tutti suonati benissimo e anche la melodia ne esce fuori bene, sebbene quasi soffocata in un contesto sonoro molto estremo. Di sicuro non troverete in questo album le tipiche voci in pulito che il 99% delle band che si cimentano in queste forme di death metal moderno usano spesso.
In "Death From Above" si preferiscono usare i muscoli prima del cervello ma non temete, perchè come già accennato, il lavoro di composizione ed esecuzione è comunque di ottimo livello. Il brano che forse batte tutti gli altri in termini di distruzione è "Endgame Symphony", ma più o meno siamo sempre in mezzo ad una rissa sonora che non lascia tregua durante tutta la tracklist.
Comprate questo album se volete una iniezione di adrenalina pura e se amate il melodic death metal più incarognito, e che di "melodico" ha molto poco, e non rimane molto altro da aggiungere. Ah! Qualcosa da aggiungere in realtà c'è: questo è forse il disco migliore di melodic death metal che io abbia ascoltato negli ultimi cinque anni, almeno. Ora fate un po' voi, io vi ho avvisato.
Recensore: Marco M.
Tracklist:
1. The Day I Died
2. In Fear We Trust
3. Endgame Symphony
4. Circle of the Damned
5. Azadi (feat. Mustafa Dala)
6. Death From Above feat. Renato Zanuto
7. Burn My Angels
8. A Conversation With God
9. Slay
10. Beyond My Final Breath
Line-up:
William Ribeiro - Guitars
Marco Feltrin - Vocals
Mat Maher - Bass
Marcos Batata - Drums
Links:
Bandcamp
Deezer
Spotify
YouTube
YouTube Music
Commenti
Posta un commento