Oggi ospitiamo una delle realtà più valide del panorama melodic death metal italiano, ovvero i Disease Illusion. Abbiamo parlato del loro ultimo album, "lastic Ocean" e di tante altre cose interessanti. A voi il resoconto della nostra chiacchierata virtuale!
1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "Plastic Ocean". Quanto ci avete impiegato a realizzarlo?
Ciao! "Plastic Ocean" ci ha letteralmente divorato per quasi due anni. È stato un lavoro lungo, intenso e anche faticoso, ma ne è valsa la pena. Volevamo creare un album che fosse potente, melodico e ricco di atmosfere, e per farlo abbiamo limato ogni dettaglio fino all’ultimo secondo di musica. È il disco che meglio ci rappresenta oggi.
2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate?
Siamo cresciuti a pane nutella, e melodic death metal scandinavo: In Flames, Soilwork, Dark Tranquillity. Ma non ci siamo mai fermati lì. Oggi ascoltiamo di tutto, dal metal estremo al prog, dall'elettronica alla classica. Non ci poniamo limiti: se qualcosa ci colpisce, entra nel nostro mondo e lascia il segno.
3 - Che tematiche affrontano i testi di questo vostro nuovo album?
Parliamo di crisi ambientale, alienazione, disconnessione dall’essenza umana e dalla natura. "Plastic Ocean" è una visione distopica ma lucida della realtà in cui viviamo. Il mare è una metafora: è plastificato, corrotto, ma dentro nasconde ancora vita e memoria. È un concept che mette in discussione tutto, a partire da noi stessi.
4 - Da quanto esistono i Disease Illusion e come è nata la band?
Siamo nati nel 2006 a Bologna. Tutto è iniziato dalla voglia di fare casino e suonare quello che amavamo. Poi è diventato qualcosa di più serio. Siamo cresciuti, cambiati, maturati, ma la spinta è sempre la stessa: suonare forte, dire qualcosa di vero e lasciare il segno.
5 - Come pensate che si evolverà il vostro sound in futuro?
Non ci interessa ripetere la stessa formula. Il nostro sound continuerà a spingere sul contrasto tra impatto e atmosfera, aggressione e malinconia. Ci piace sperimentare e inserire elementi nuovi senza perdere l’identità. Il futuro? Più oscuro, più profondo, ma sempre feroce.
6 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Ti piace il metal che ti prende a schiaffi ma allo stesso tempo ti fa pensare? Ascolta Disease Illusion. Siamo melodici ma brutali, tecnici ma viscerali. Non facciamo musica per sottofondo: o ti entra dentro o ti travolge. Fatti un giro su "Plastic Ocean" e vedi se riesci a restarne fuori.
7 - A livello di live state pianificando qualcosa di importante?
Sì, e non vediamo l’ora! Il 28 giugno saremo al Southammer Festival a Castel Volturno, insieme a mostri sacri come Rotting Christ, Fleshgod Apocalypse, Darkane e Necrodeath. È un evento devastante e ci piacerebbe vedere tantissima gente sotto il palco! Seguiteci sui social per tutte le info, nuove date e dietro le quinte: ci sono tante sorprese in arrivo.
8 - Il sogno più grande per voi qual è?
Portare la nostra musica sempre più lontano. Salire su palchi internazionali, condividere tour con band che ci hanno ispirato e continuare a scrivere musica che lascia il segno. Ma anche restare veri, coerenti, e costruire qualcosa che abbia un significato. Questo è il nostro sogno.
9 - A voi le ultime parole. Un saluto!
Grazie a voi che ci avete concesso questo spazio, a chi ci segue e ci supporta: senza di voi non esisteremmo. Vi ricordiamo che abbiamo creato una nostra foresta su Treedom, piantando alberi per ogni nuova maglietta venduta. È un piccolo gesto, ma concreto, per lasciare una traccia positiva anche fuori dal palco. Seguiteci, ascoltate “Plastic Ocean”, e ci vediamo sotto il palco. La musica è viva solo quando viene realmente vissuta e condivisa. Stay heavy!
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