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Intervista agli ATHIEL


Athiel riporta a galla in pieno ciò che i Dissection e in generale la scena melodic black/death metal scandinava ha fatto in modo egregio soprattutto negli anni Novanta. Dietro questo progetto un solo nome: DannXI. Questo ragazzo è riuscito a fare da solo quello che altri non riescono a fare con una band intera, realizzando uno dei progetti più interessanti in questo genere che l'Italia, e non solo, ha sfornato negli ultimi anni. La parola a lui!

01. Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Maw Of The Curse"! 
"Maw of the Curse" è il secondo album della mia one-man band Athiel, è stato registrato nel 2024 per poi passare in studio per le fasi di mixing e mastering verso la fine dell’anno, è composto da otto tracce tra le quali due strumentali.In questo lavoro ho voluto puntare di più sulla cura del suono e sulla struttura generale delle tracce, puntando di più sulla melodia e su fraseggi più strutturati e precisi rispetto al lavoro precedente.

02. Quali sono le tue influenze musicali presenti e passate? 
Ovviamente tutto ciò che riguarda il panorama metal estremo degli anni '80/'90 ma non solo, ho varie influenze che vanno al di fuori del metal come blues e musica classica. Principalmente sono sempre stato affascinato dal mondo black/death metal svedese degli anni '90, gruppi come Bathory, Dissection, Watain, Sacramentum, Dismember, Entombed AD e tantissimi altri.

03. Da quanto esiste il progetto Athiel e come è nato? 
Athiel nasce nel 2020 subito dopo la pandemia, sentivo di aver bisogno di divulgare il mio pensiero di musica ma anche la mia visione spirituale, questo è il motivo principale.

04. Come pensi che si evolverà il tuo sound in futuro? 
Non so darvi una risposta concreta a questa domanda, mi piace sperimentare e sono un amante della progressione quindi tutto è possibile. Ovviamente terrò conto delle radici sul quale è stato fondato il progetto e mi baserò sempre su quelle ma, più si va avanti e più si matura musicalmente, personalmente e spiritualmente, quindi non so cosa riserverà in futuro alla mia band, ma sono convinto nel fatto che tutto ciò che farò sarà fatto ed eseguito come nei lavori precedenti, darò tutto me stesso e la mia dedizione verso questo progetto aumenterà sempre di più!


05. Per caso hai anche altri progetti musicali, oltre agli Athiel? 
Per il momento no, per ora mi concentrerò su Athiel per quanto riguarda tutta la fase di promozione del nuovo album ma non nascondo che in futuro possa accadere

06. Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo? 
Parto con il presupposto che Athiel è un progetto che va decifrato più attentamente, non solo in termini di musica. Sopra tutto lo schema musicale si trovano concetti ed idee che vanno ben oltre la musica, quindi se qualcuno apprezza la mia musica ne sono felice ma se qualcuno riesce a vedere oltre e captare ciò che voglio lasciare all’interno di esso per me è un grandissimo onore!

07. Quali sono a tuo avviso le differenze tra "Maw Of The Curse" e il precedente album? 
Sono tantissime. Partirei con dirvi che in "Maw of the Curse" ho cercato di correggere i vari errori commessi all’interno di "Destroys...". Ho voluto sperimentare e azzardare cose che sul suo predecessore non ho mai sfiorato minimamente. Sempre su "Maw..." ho deciso di puntare più in alto per quanto riguarda la fase compositiva e sonora. Su "Destroys..." avevo deciso di produrre il lavoro per filo e per segno nel mio home studio, mi sono occupato di tutta la fase compositiva, di registrazione e di mixing e mastering, cosa che nel disco si sente abbastanza ma posso dire che, malgrado le sue sviste per me rimane uno dei lavori che mi rendono più orgoglioso. Come potete sentire anche voi c’è tanto che li separa in termini di musicalità e produzione ma, anche se può sfuggire all’occhio, c’è un grosso legame che li unisce, più di quanto pensiate.

08. Il sogno più grande per te come musicista, qual è? 
Essere e continuare a fare ciò che faccio per il maggior tempo possibile!

09. A te le ultime parole. Un saluto!
E' stato un piacere rispondere alle vostre domande, grazie mille per avermi dato l’opportunità di essere qui con voi!


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