Full-length, Revalve Records
(2024)
Hanno atteso ben otto anni prima di tornare sul mercato i romani Black Motel Six. Esordivano nel 2016 col promettente "Everything in Its Place" e ora si riconfermano e si migliorano col nuovo album, intitolato "When The Pillars Collapse". Cosa è cambiato in questo lasso di tempo nel sound dei Nostri? Sostanzialmente si può dire che questa formazione sia rimasta fedele al proprio groove metal, ma che abbia migliorato tantissimi aspetti della propria proposta.
I Black Motel Six dei giorni nostri sono una band tecnicamente perfetta, compositivamente ormai collaudata, e tutto questo si riflette in un disco tanto potente e quadrato quanto maturo. Se nell'iniziale "Can't Control" la band dà sfoggio della propria creatività confezionando un pezzo di rovente hard rock dalle tinte melodiche, con le canzoni successive tracce si ha la sensazione che la band ci prenda gusto e mescolare le carte in tavola, aggiungendo sempre qualcosa di inaspettato e aumentando man mano il tasso di brutalità. Forse ancora "Phoenix" si mantiene sui terreni dell'hard rock, mentre a partire da "Brightin Sun" la band alza notevolmente sia il groove che l'aggressività, e nella parte centrale del disco questo aspetto raggiunge il suo picco, con bordate nu metal/thrash/southern, fra cui spicca una mazzata enorme come "The Call", anche se nemmeno "Soffocation" scherza, in termini di violenza.
Questa vasta gamma di influenze definisce un album non di facilissima assimilazione. Come dicevo, se la prima parte dell'album indurrebbe a pensare che siamo al cospetto di un gruppo di hard rock piuttosto dotato, scorrendo in avanti la tracklist ci si rende conto che sia il riffing di Marco Zuzolo, che la sezione ritmica formata dal bassista Emanuele Calvelli e dal batterista Alessio Brancati, spingano l'album quasi oltre ogni facile catalogazione. Viene da pensare a volte che siamo proprio al confine tra quel metal sabbathiano caro ai Black Label Society e quel metal di nuova generazione che potrebbe comprendere artisti come Pantera, Machine Head, Sepultura e Slipknot.
Rimane l'interrogativo sul futuro di questa band; continueranno a proporre questo mix di stili o si spingeranno ancora più in avanti in termini di pesantezza? Oppure potrebbero anche proporre delle canzoni toccanti e introspettive come "It's So Hard"? Questo solo il tempo saprà dircelo, ma quello che è sicuro è che allo stato attuale questa formazione offre della musica di ottima qualità, quindi guardiamo al presente e godiamoci questo album.
Tracklist:
1. Can't Control
2. Phoenix
3. Brightin Sun
4. Angel
5. Insomnia 45
6. Reflection
7. Soffocation
8. The Call
9. It's So Hard
10. Conclusion
1. Can't Control
2. Phoenix
3. Brightin Sun
4. Angel
5. Insomnia 45
6. Reflection
7. Soffocation
8. The Call
9. It's So Hard
10. Conclusion
Line-up:
Emanuele Calvelli - Bass
Alessio Brancati - Drums
Stefano Calabrese - Vocals
Marco Zuzolo - Guitars
Alessio Brancati - Drums
Stefano Calabrese - Vocals
Marco Zuzolo - Guitars
Links:
Bandcamp
Spotify
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