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Intervista agli APOCALYPSE

Apocalypse è una band che nasce in Italia. Agli inizi il genere proposto non era ancora ben definito ma dal secondo o terzo album fino all'attuale settimo album, "Pandaemonium" questa realtà ha subito una trasformazione che l'ha portata ad esplorare i lidi del viking, dell'epic e in generale dell'extreme metal (questo più recentemente). Parliamo con Erymanthon Seth di un bel po' di cose in questa interessante chiacchierata!

1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Pandaemonium".
Ave e grazie. Pandaemonium è il settimo disco che pubblichiamo, sesto se consideriamo soltanto I dischi di musica originale. Con questo nuovo album abbiamo deciso di fare un passo in avanti, evolvendo il nostro sound ed arricchendolo di tante influenze diverse. Il risultato è qualcosa di molto più personale ed originale rispetto ai lavori precedenti, e posso dire di essere pienamente soddisfatto del lavoro finito.

2 - Quali sono le tue influenze musicali presenti e passate?
I miei ascolti non sono cambiati molto rispetto al passato, ho sempre ascoltato davvero tanta musica sia in ambito Metal che non, quello che è veramente diverso qui è come siano state combinate per trovare un’identità musicale unica e personale. Apocalypse è venuto fuori essenzialmente come tributo ai Bathory, e gran parte dei nostri dischi precedenti erano in gran parte una riproposizione dello stile da loro intrapreso sui loro dischi più “epic” (cosa che, a detta di diversi dei nostri ascoltatori, abbiamo fatto meglio di chiunque altro prima di noi), pur col tempo arricchito da elementi e soluzioni più personali. Su questo nuovo album ci siamo invece distaccati ben di più dal “suono Bathory”, alla ricerca di un’identità unica e personale, e pare ci siamo riusciti. Questo non è un disco dei “Bathory 2.0”, questo è puramente e interamente un disco degli Apocalypse! Mi è difficile fare una lista esaustiva degli artisti che apprezzo, Metal e non, ma alcuni nomi che mi vengono in mente così su due piedi sono Nightwish, Yngwie Malmsteen, Burzum, Windir, Type O Negative, Dissection, Angelo Branduardi, Pino Daniele, Loreena McKennitt, Mike Oldfield...

3 - Che tematiche affrontano i testi di questo album?
Tendenzialmente siamo su tematiche molto cupe e “medioevali”, in accordo con l’atmosfera gotica del disco. Abbiamo brani dedicati a varie forme di pena e tortura (“Hanged, Drawn and Quartered”, “Pit of Oblivion”), caccia alle streghe (“Witchhunt”), brani più “motivazionali” e dedicati alla forza e tenacia individuale (“Broken Illusion”, “Son of Fire”), un brano dedicato alla religione Cristiana dipinta in luce di menzogna (“The Well of Deception”) e infine la titletrack ispirata al Paradise Lost di John Milton. Vi invito a leggere i testi con attenzione, in quanto diversi di essi contengono frasi e significati nascosti in qualche modo, che mi piacerebbe riusciste a scoprire.

4 - Da quanto esiste il progetto Apocalypse e cosa ricordi dei tuoi esordi?
Ahh, che salto indietro nel tempo! Il progetto Apocalypse è stato fondato il 1 Novembre 2015, nove anni fa, e non aveva nulla a che vedere con il progetto che è oggi. Nasciamo come band Power/Gothic Metal. Il problema grande era che mentre io, nonostante fossi giovanissimo, dedicassi anima e corpo alla band, gli altri membri non facevano lo stesso e si comportavano come un branco di idioti fannulloni. All’epoca non avevo contatti nella scena di nessun tipo, avevo pochi amici e quasi nessuno a scuola suonava seriamente uno strumento. Devo dire di avere almeno parzialmente una responsabilità a riguardo, come quella volta che ho chiesto a una ragazza di entrare nella band come cantante solo perché all’epoca avevo una cotta per lei anche se sapevo benissimo che era la persona più stonata sulla faccia della Terra, hahaha… cazzate da sedicenni. Non penso lo scoprirà mai. Dopo due anni di frustrazione ho dato figurativamente un calcio in culo a tutti e ho sciolto la band, preferendo dedicare il mio tempo ad altri progetti e suonando con musicisti più grandi e dedicati. Poi verso fine 2017 ho scoperto i Bathory, e nel 2018 ho deciso di tirare su un progetto che fosse un po’ un tributo alla loro musica. Così ho rispolverato il vecchio nome della mia band defunta, e l’ho dedicato a questo nuovo progetto, iniziando a comporre i brani che sono poi finiti su “Si Vis Pacem, Para Bellum”, che in realtà inizialmente non ero nemmeno sicuro se pubblicare o tenere per me. Sei anni dopo quel disco e guardando dove sono ora e dove gli Apocalypse mi hanno portato, sono ben felice di aver scelto di pubblicarlo.


5 - Come pensi che si evolverà il tuo sound in futuro?
Non so dirtelo con certezza, quello che posso dirti di certo è che presterò molta attenzione ai miei prossimi passi. Con Pandaemonium ci siamo finalmente ritagliati un’identità musicale originale e personale, e questa è una strada sulla quale intendo proseguire. Perciò credo che i miei sforzi saranno orientati all’evolvere ancora oltre ciò che abbiamo iniziato con Pandaemonium, portandone avanti e sviluppandone gli elementi vincenti ma tentando di non ripeterci.

7 - Parlaci del tuo amore per i Bathory e di come ha influenzato la tua musica.
La musica di Quorthon e dei Bathory per me significa moltissimo. Fin da quando ho ascoltato per la prima volta capolavori come Hammerheart e Twilight of the Gods, il genio musicale che ne è sprigionato mi ha completamente catturato e commosso. E la consapevolezza della morte di Quorthon mi riempiva di dolore, pur non avendolo mai incontrato. Così i miei primi dischi sono venuti alla luce con l’intento di dargli un giusto tributo, e ricordarlo come merita. Arrivando al 2022, ho visitato Stoccolma e ho visitato la tomba di questo immenso musicista, portandogli la prima stampa in assoluto dei primi due album degli Apocalypse. È stato per me profondamente commovente. Ma la storia non finisce qui. Tramite la mia musica sono entrato in contatto con Micke Moberg, amico di Quorthon e proprietario del MiMo Sound Studio, lo studio di registrazione dove i Bathory hanno registrato gli ultimi album della loro carriera. Micke ha ascoltato la mia musica e mi ha invitato a visitare il suo studio, offrendomi poi un posto sulla sua etichetta discografica. Oggi vivo a Stoccolma, io e Micke siamo buoni amici e lavoriamo regolarmente sulla mia musica. Non avrei nemmeno potuto sognarmi una cosa del genere, anni fa. Ma questo mi suggerisce che probabilmente qualcosa di giusto l’ho fatto...

6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Gli direi che se cerca musica genuina, nella quale sono versati anima e corpo, è nel posto giusto. Tutto quello che facciamo è il frutto di una dedizione e passione sconfinate, non ci sono trucchi, niente mode, niente produzioni di plastica e niente stronzate. Facciamo vero Metal fino al midollo, nel modo e con l’attitudine che tutti dovrebbero avere. Gli direi che se è un fan dei Bathory e gli mancano quelle sonorità, i nostri vecchi album potrebbero sicuramente soddisfarlo, e se è curioso di vedere fin dove riusciremo ad arrivare, gli consiglierei di allacciare le cinture, perché con Pandaemonium e con i prossimi lavori puntiamo a evolverci sempre di più.

7 - A parte Apocalypse, hai altri progetti musicali?
Sì, sono cantante e chitarrista dei Feralia, band Black Metal con la quale stiamo realizzando un nuovo album ancora più melodico e atmosferico del precedente e del quale siamo molto soddisfatti. Sono anche chitarrista solista in studio dei Jester Majesty, progetto fondato dal mio caro amico ed eccellente musicista torinese Alessandro Gargivolo. Abbiamo recentemente pubblicato il primo EP “Plains of Heaven”, più alcuni singoli nei mesi precedenti.

8 - Il sogno più grande per te in ambito musicale qual è?
Se devo sognare in grande, ti direi essere in grado di vivere di musica. È un sogno folle, nel 2024, ne sono consapevole. In realtà la musica mi ha regalato e continua a regalarmi soddisfazioni ed emozioni uniche e irripetibili. Mi ricordo quando ho pubblicato il mio primo album, e poi le prime interviste e recensioni. Mi ricordo la prima volta che ho tenuto tra le mie mani un CD con dentro la mia musica, e poi un vinile. Mi ricordo i miei primi concerti, i primi messaggi dei fan, i primi autografi. Mi ricordo la prima volta che ho messo piede nel MiMo Sound Studio, e la sensazione mentre tenevo in mano una delle chitarre che Quorthon ha utilizzato su Nordland. Ma ancora di più, mi ricordo sempre di quando qualcuno è venuto da me dicendomi “Gli Apocalypse sono la mia band preferita”, e di quando qualcun altro mi ha detto “Sei la mia più grande ispirazione, grazie a te ho iniziato a suonare la chitarra”. Questo vale più di cento dischi di platino. Quindi ecco, certo mi piacerebbe crescere come notorietà e raggiungere sempre più persone con la mia musica, ma il mio scopo principale non è la fama fine a sé stessa. Spero soprattutto di essere un’ispirazione per altri artisti e musicisti, e spero che la musica continui a regalarmi la gioia e l’emozione incredibile che mi ha sempre regalato. La musica è un viaggio che dura una vita, e non ho intenzione di fermarmi presto.

9 - A te le ultime parole. Un saluto!
Grazie per l’invito ed un saluto a voi! Voglio anche salutare tutti i lettori ed invitarli ad ascoltare il disco nuovo e a farci sapere che cosa ne pensate. Il disco è disponibile su Bandcamp, quindi se volete supportare il nostro lavoro quella è la scelta migliore!
Tenete a cuore il Metal.
Ave.

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