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Intervista ai NODE


Il 2024 è stato un anno davvero importante per i Node. La pubblicazione del loro capolavoro "Canto VII" è coincisa con il loro trentennale di carriera e quindi gli argomenti di discussione erano davvero molti da affrontare con loro. Un loquace Gary D'Eramo, bassista della band ha risposto alle nostre domande

1 - Ciao e benvenuto, Gary! Cominciamo parlando in generale di "Canto VII"
"Canto VII" è il settimo album dei Node, un album che vede l’ingresso di Dave Arri come nuovo cantante e il ritorno della formazione a quattro con una sola chitarra come agli esordi nel lontano 1994. E’ un album che è stato partorito con tantissima sofferenza a distanza di otto anni dal precedente "Cowards" Empire. In questi otto anni diciamo che abbiamo subito dei colpi abbastanza pesanti dalla sorte (covid compreso) che però non ci hanno fermato, anzi ci hanno dato nuova linfa vitale. Il disco è stato pubblicato da Nadir Music e prodotto da Andrea Seveso, il mastering è invece stato curato da Niels Nielsen tastierista degli In Flames. Copertina e artwork sono invece opera di Paolo Puppo designer e chitarrista dei Will O Wisp . L’album è stato ottimamente recensito nella maggior parte dei casi è stato giudicato come il nostro miglior lavoro di sempre e la cosa ci rende molto orgogliosi.

2 - Quali sono le tue influenze musicali presenti e passate, e quali quelle dei Node in generale a tuo parere?
Diciamo che sono moltissime perchè in questi anni di attività ogni membro dei Node ha sempre portato le proprie influenze e i propri ascolti e li ha messi sul tavolo di lavoro. L’integrazione avviene sempre cercando sempre in una fase di ricerca delle soluzioni negli arrangiamenti che poi alla fine soddisfino tutti, magari aggiungendo qualcosa già proposto nei nostri precedenti lavori sia nel riff che nel sound. Credo che sia questa la ragione della nostra identità forte. Sicuramente il Death Metal americano e quello Svedese nell’arco di questi anni ci ha influenzato, insieme ai Patriarchi Carcass e Slayer. Ma abbiamo attinto anche da Kreator e dalla vecchia scuola del Thrash. Ma anche da Opeth , Pink Floyd e dalla corrente prog degli anni Settanta soprattutto in certi contesti dell’ultimo Canto VII. Ci è sempre piaciuto esplorare, e questa line up è molto più propensa a farlo e soprattutto in grado di farlo tecnicamente rispetto alle precedenti line up.

3 - Che tematiche affrontano i testi di questo album?
"Canto VII" è un concept album nato da una analisi profonda della società’ nella quale viviamo oggi, partendo proprio dalla moderna tecnologia di “comunicazione” che ci tiene sotto controllo quotidianamente e ci detta le direzioni da seguire, i comportamenti da adottare, a discapito della spontaneità suggerita dal nostro istinto, costringendoci a correre come dei forsennati in questo mondo che non ti da più tempo per riflettere per analizzare dentro di te, dove il primeggiare e vincere a tutti i costi è la priorità assoluta. Uno status symbol che priorizza l’ostentazione sfrenata del denaro e del benessere. Il quarto girone infernale nella Divina Commedia è proprio quello degli avari e dei prodighi oltre che quello degli iracondi. Parlando di ira invece, prova a guardarti intorno, esistono scontri all’interno di qualsiasi contesto invece che dialogo e confronto. Tutti pretendono la ragione a priori, tutti vogliono l’ultima parola ad ogni costo. Questo è il risultato dell’allontanamento di ognuno di noi da quella forma di socialità sana fatta di sguardi, di toni di voce, di contatto umano. Ogni giorno ci svegliamo la mattina e abbracciamo serenamente un inferno addolcito da prodigi tecnologici sempre nuovi che hanno brutalmente svuotato le coscienze dalla nostra essenza primaria di esseri viventi ed intelligenti, svuotate dalla condivisione, dall’empatia, dalla compassione ma soprattutto dal dialogo, quello sano, quello che ci aiuta a crescere e dalla predisposizione ad esso, compreso l’annullamento di quella umiltà di imparare sempre qualcosa di nuovo da chi abbiamo davanti e viceversa facendoci perdere quella impareggiabile virtù’ di arricchirsi sempre di qualcosa di nuovo.

4 - Da quanto esiste il progetto Node e come e cosa ricordi dei vostri esordi?
I Node esistono dal 1994, giusto l’anno scorso abbiamo festeggiato i 30 anni di attività, un percorso lastricato di soddisfazioni, insuccessi, voli ad alta quota e cadute rovinose ma non mortali perchè tutto è sempre stato alimentato dalla passione quella vera quella che non ti fa guardare in faccia a niente e a nessuno. Abbiamo calcato palchi importanti come il Gods of metal nel 2002 e il tour dei Lacuna Coil nel 2006 così come abbiamo suonato davanti a quattro persone o addirittura davanti alle band che suonavano con noi come pubblico e viceversa, ma tutto sempre fatto con lo stesso entusiasmo e la stessa gioia. E’ la gioia e l’amore per ciò che fai che ti porta lontano e per lontano non intendo il successo ma il crescere come persona priva di frustrazioni e di disillusioni. E ancora con questo stato d’animo andremo avanti fino a che ci verranno meno le forze….spero il più tardi possibile. Tutte queste sensazioni insieme alla nostra storia potete trovarli nella nostra biografia ufficiale "As Book Kills" scritta da Massimo Villa che ha curato anche le biografie di Sadist, Necrodeath ed Extrema, ed edita per Arcana Edizioni.


5 - Come pensi che si evolverà il sound dei Node in futuro?
I Node in ogni album hanno sempre inserito le attitudini e le influenze di ogni membro che ne ha fatto parte. Abbiamo sempre creato musica senza prevaricare l’uno sull’altro. Nessuno di noi si è mai preoccupato di seguire un filone, uno stile o uno schema, quando qualcosa ci piaceva lo si è sempre inserito all’interno di una composizione. Ovviamente tutti siamo sempre stati amanti del Death e del thrash soprattutto durante la prima fase della nostra storia, così come nell’ultimo "Canto VII" e con questa nuova formazione si sente questa volontà di inserire moltissima sperimentazione insieme a sonorità vintage degli anni '70 in alcuni episodi. La brutalità, beh, in alcune fasi la troviamo e sicuramente è una nostra caratteristica ma una delle tante che appaiono e che si fa sentire, ma senza prevaricare troppo sulle altre, un po' come ognuno di noi quando scrive i pezzi. Direi che questa sarà sicuramente la strada che intraprenderemo.

6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Molto semplice, lo inviteremmo ad un nostro live...più facile di così...se poi non è convinto ancora cominciamo a offrirgli da bere, se poi non riusciamo neanche così pazienza, vuol dire che non c’è storia

7 - A livello di live state pianificando qualcosa di importante?
Il 2024 è stato l’anno del nostro 30esimo anniversario, in questo momento stiamo girando l’ Italia con uno special show nel quale la scaletta è incentrata sia sui brani di Canto VII sia quelli che hanno contraddistinto tutto il periodo della nostra attività, abbiamo già suonato a Erba, Varese Vicenza e Torino. In primavera scenderemo a Foggia e man mano si aggiungeranno altre date ancora. La risposta del pubblico è stata veramente fantastica fino ad ora sia come numeri sia come entusiasmo, speriamo si vada avanti così. Diciamo che già essere in giro a suonare e avere un pubblico che ti segue soprattutto nel metal è già qualcosa di importante.

8 - Il sogno più grande per voi qual è?
Il nostro più grande obiettivo è rimanere nella scena ancora per molto tempo continuando a divertirci. La peculiarità’ maggiore di questi primi 30 anni è sempre stata il volersi divertire cercando di migliorare sotto tutti gli aspetti, sia umani che musicali e professionali. Questo anche andando a vedere tanti miei colleghi che suonano in giro per potere sempre imparare cose nuove da portare a casa anche dopo così tanto tempo. Come ho ribadito in altre sedi quello che veramente conta è lo spirito del divertimento e del benessere perchè senza di esso, senza il poter staccare la testa dai problemi , il fare musica deve principalmente fare stare bene te, chi suona con te insieme a chi ti ascolta e chi ti segue.

9 - A te le ultime parole. Un saluto!
Grazie per averci ospitato per la vostra disponibilità e per averci dato questo spazio!!! Ci vediamo in giro!!! Stay Metal!!!


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