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Intervista ai QUIET RIVER


Quiet River, progetto interessante capitanato dal compositore e cantante Luke Vincent. Un primo album davvero debitore alla NWOBHM e anche al black metal della prima ondata volendo, viste le vocals acide e un substrato quasi speed metal che permea varie canzoni. Lasciamo la parola proprio a Luke Vincent!
PS: QUI  trovate la nostra recensione di "Echo Chamber!

1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Echo Chamber"!
Ciao e grazie a voi per lo spazio concessomi sulle vostre pagine! “Echo Camber” non nasce così come lo sentite oggi: nell’ottobre 2022 inizio a scrivere molto, molto materiale per un progetto solista dove vado finalmente a sincretizzare l’Heavy Metal classico, di matrice NWOBHM prettamente Iron Maiden, col Black Metal! Anzi, dirò di più: da una vita cerco di miscelare Metal estremo con melodie tipicamente maideniane, e questo in una modalità diversa da quanto già fatto dal Melodic Death Metal svedese. A fine 2022, la grande intuizione: scindere del tutto le due istanze! Iniziare a comporre solo materiale ascrivibile all’Heavy Metal anni ’80 e metterci le screaming vocals del Black Metal, che poi alla fine, come tanti, ho ereditato dal primo Bathory. All’inizio il progetto Quiet River ha rilasciato un album “fantasma”, chiamato “Mirage”, ma poi, lungo quasi tutto il 2023, essendo un artista indipendente, continuavo a rivedere e correggere la forma di quella pubblicazione, fino a renderla irriconoscibile! Tutto questo a registrazione già effettuata! Allora, nell’ottobre 2023, sono tornato in studio di registrazione, il prestigioso Attitude Studio di Milano, per sistemare un paio di cose che ritenevo importanti per rendere al meglio la mia idea finale! Nello stesso mese, quindi, ho finalmente rilasciato il vero full-length, chiamato “Echo Chamber”, che è una versione rivista e corretta di “Mirage”, e a novembre ho preso contatto con Broken Bones Promotion, che cura le attività di Ufficio Stampa! Ufficialmente, quindi, il mio primo lavoro prende vita da quel momento!

2 - Quali sono le tue influenze musicali presenti e passate?
Semplicissimo, e dichiarato senza remore: Iron Maiden per quanto concerne la parte strettamente musicale, che vuole rievocare i fasti della band di Steve Harris degli anni ’80 e riportarli alla contemporaneità non senza una buona dose di Speed Metal, forse perfino Power Metal! Niente di sinfonico o gaudente, sia chiaro, ma l’intento era proprio quello di miscelare questa base classica a un approccio molto orientato alla formula one-man band più tipico del Black Metal! Da sempre in bilico fra i due stili musicali, apparentemente molto distanti fra loro, per quanto concerne la parte estrema, posso citare come influenze anche band meno conosciute, come Enthroned e Cirith Gorgor!

3 - Che tematiche affrontano i testi delle tue canzoni di solito?
Non sono il tipo che vuole veicolare chissà quale messaggio nei testi: mi basta la musica, poi la parte testuale si adatta di volta in volta alla metrica o ad esigenze eufoniche senza particolari vincoli! Detto questo, ci sono testi dal sapore vetero-metallaro, come inni alla frenesia e alla velocità, il che è curioso, visto che io sono una persona tranquillissima e pacata, che procede a ritmi lenti in ambiti familiari e casalinghi! Poi ci sono spunti filosofici e psicologici, che ho mantenuto anche molto vaghi, affinché ciascuno possa poi trovare la sua interpretazione delle cose! C’è anche qualche rimando al fantasy, che non fa mai male, anche se lo dico, ormai sono più orientato verso la sci-fi, quella più intimista, alla Stanislaw Lem, o quella distopica, alla Orwell!

4 - Come mai hai deciso di portare avanti Quiet River da solo e che ruolo specifico hai nella band?
In passato ho fatto parte di una Epic Black Metal band da me formata, e stiamo parlando del 1999, fino al 2001: ma io sono un tipo problematico e difficile! Il concetto stesso di gruppo musicale non si adatta alla mia visione, per cui sono io, come individuo, a voler avere il controllo creativo totale su quel che produco! La concezione di one-man band mi ha sempre affascinato, fin da quando scoprii entità come L’”Oscurità di Mordor” (credo sappiate a chi mi riferisco!) oppure Quorthon o Chuck Schuldiner, che in pratica dirigevano i loro progetti musicali a seconda delle loro intuizioni e visioni. Trasmettere un messaggio che mi rappresenta come individuo, mediante musicisti nelle vesti di collaboratori, non fa per me: quando sono stato confidente delle mie capacità di compositore, ho iniziato a scrivere la mia musica, senza dover cercare l’appoggio di chicchessia! Per esprimere me stesso, che è il fine ultimo della mia attività artistica, devo operare da solo, senza alcun confronto o compromesso. Lo so, suona tutto molto autoritario e dittatoriale, ma io non sono un collettivo musicale, io sono io! E’ il mio ego che deve passare attraverso le maia musica, e chiaramente nessuno può frapporsi in questo processo!


5 - Come pensi che si evolverà Quiet River in futuro? Hai già una idea su come potrebbe evolversi il sound di questo progetto?
Quiet River evolverà, certo! Però ha anche una data di scadenza, per dire: penso che lo scopo di questo specifico progetto sia unire in un tutt’uno generi distanti, e questo esperimento può andare avanti per un po’, ma non in eterno! Ve lo confesso, ci sarà un’altra produzione per Quiet River, ancor più coraggiosa e propensa a violare i confini precostituiti, ma poi avrò davvero detto tutto! Quindi il cerchio si chiuderà, e magari si passerà ad una diversa progettualità, con ambizioni diverse! Quiet River esiste finché posso miscelare in modo inedito Iron Maiden e Black Metal, ma anche, spoiler alert, Power Metal alla Blind Guardian con, mettiamo, Black Metal ellenico e Progressive Metal! Devono essere stili distanti, che vale la pena tentare di unire in un’unica soluzione! Per me unire Thrash Metal o Death Metal col Black Metal non ha molto senso: sono generi già comunicanti che sono stati accorpati da altri con risultati forse impareggiabili!

6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Semplicissimo: ti piacciono gli Iron Maiden e hai iniziato il percorso nell’Heavy Metal a partire dalla scena britannica anni ’80? Bene, e se non ti creano problemi le screaming vocals del Black Metal, allora potresti trovare qualcosa di interessante in Quiet River! Ah già, ci sono pure influenze folk irlandese, quindi potresti abbinare tutto ad una bella pinta di irish red ale! Davvero, basta questo, e se c’è la curiosità, per me c’è tutto!


7 - Da cosa nasce l'ide di unire vocals quasi black metal con musica metal tradizionale?
Forse qui mi ripeterò! Sono cresciuto con Iron Maiden e Black Metal, con un bel po’ di Power Metal a contorno! Fin dall’inizio, volevo fondere quel gusto melodico, quelle chitarre soliste armonizzate, col Black Metal, che vedevo come un genere duttile e malleabile, proprio perché talmente basilare e minimalista, da rappresentare la materia grezza, pronta ad essere plasmata secondo le sensibilità più svariate! Poi il corso degli eventi mi ha dato ragione, perché non ci sono tanti generi come il Black Metal in grado di accogliere influssi così disparati, da tendenze evolutive ad altre opposte, involutive”!

8 - A te le ultime parole. Un saluto!
Che dire? Se vi piace l’Heavy Metal classico e gli Iron Maiden, quelli dell’epoca d’oro, rappresentano per voi un punto di riferimento, allora forse qui c’è qualcosa di interessante! Poi se vi piacciono le screaming vocals e non disdegnate il Black Metal, allora forse avete trovato la combinazione giusta! Il cocktail è servito!


Intervista a cura di Prodigal Son

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