Full-length, My Kingdom Music
(2024)
Gli In Autumn adesso possono essere considerati una delle band di riferimento per quanto concerne il doom/gothic metal italiano. Con diversi anni di attività e con un terzo, bellissimo album appena pubblicato come questo "What's Done Is Done", questa band fa il definitivo salto di qualità verso qualcosa di decisamente promettente ed entusiasmante. Innanzitutto il disco in questione ha una produzione ottima, tutto è stato fatto come si deve in fase di mix e mastering e tutto suona praticamente perfetto, potente e nitido e riesce a valorizzare le due anime principali della band: quella tipicamente doom/gothic/dark e quella più "unplugged", perchè sono diversi i passaggi in cui la band preferisce affidarsi a chitarre acustiche e approccio minimalista per evocare sensazioni malinconiche all'ennesima potenza.
Il nuovo cantante Giuliano Zippo si rivela acquisto azzeccato da parte della band. Molto influenzato da Nick Holmes dei Paradise Lost (ma anche da Aaron Stainthorpe dei My Dying Bride), egli si rivela come la ciliegina sulla torta di un lavoro che non ha praticamente un solo pezzo brutto. Che si tratti di pezzi più potenti e diretti (“Focus”, Inside My Soul") o di tracce che richiamano proprio l'autunno ("Inside My Soul", "Breathing in the Void"), la band riesce comunque a convincere grazie ad una buona tecnica e ad una certa competenza nel genere proposto.
Forse quello che manca a questo album è il pezzo capolavoro, quel brano che ti fa sobbalzare dalla sedia e del quale non potrai mai più dimenticartene, ma ad ogni modo stiamo parlando di un ottimo prodotto anzi, di uno dei migliori prodotti italiani in questo ambito. Gli In Autumn mi hanno anche ricordato certi My Dying Bride, quelli migliori di inizio metà anni Novanta e questo non fa che rendere loro ancora più credito nei confronti di tutti coloro che vogliono atmosfere dark pure dal metal.
Da segnalare obbligatoriamente la stoner-doom song "The Illusion of Reality", una vera botta in faccia che potrebbe essere vista come uno dei lati su cui la band potrebbe puntare di più in futuro. In questa canzone ci ho sentito anche qualcosa di melodic death. Ecco, in questo brano la band si avvicina davvero al pezzo della vita, quindi il mio consiglio è quello di insistere sulle coordinate di questa canzone, o anche della successiva e potentissima "Block".
Sul finale dell'album infatti la band sembra regalarci i pezzi migliori, o comunque più diretti e ficcanti e questa scelta si rivela vincente, in quanto si finisce l'ascolto al meglio. Davvero un ottimo disco, difficile trovare cose brutte in un prodotto del genere.
Recensore: Prodigal Son
Voto: 8/10
Tracklist:
1. What's Done Is Done
2. Focus
3. Lucid Dream
4. Inside My Soul
5. Despised by Life
6. Breathing in the Void
7. The Illusion of Reality
8. Block
9. Strange Thoughts
10. I See You
Line-up:
Diego Polato - Bass
Marco Liotto - Drums
Cristian Barocco - Guitars, Keyboards
Giuliano Zippo - Vocals
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