Passa ai contenuti principali

DARKHOLD "Tales From Hell" (Recensione)


Full-length, Ghost Record Label
(2023)

"Tales From Hell" è l'album di debutto dei Darkhold, un disco impregnante e ricco di quel buon sapore da iscrivere alla categoria speciale dei “viaggi favolosi”. Con i Darkhold andiamo ad attingere da un formulario che racchiude il classico Heavy Metal, fino ad arrivare alla parte estrema del thrash; nella fattispecie con "Tales From Hell" andiamo a vivere un percorso intrigante, spruzzato e dosato con gocce di potenza martellante, che andranno ad ingrossare un terminale comune, rappresentato appieno dalla comprovata esperienza dei singoli musicisti che vanno a creare, con questo nuovo lavoro, un certo tepore già dai primissimi minuti. 

Le alte frequenze di questo album non sono proposte in una lenta e decisa progressione, ma tutto viene versato sul tavolo in maniera repentina e immediata con un oscuro rumorismo "No Strings On Me", che funge da ottimo apripista per un chaos ben coordinato e ben strutturato "Candy Brains" ponte di raccordo per un proseguo turbinale di suoni che tagliano e incidono il sound "King Of Miracles", "Howling" giusto per citarne un paio. 

I Darkhold sgorgano fuori dalla corteccia una composizione generale altamente emotiva con una tematica nel complesso che oscilla tra sogni e realtà tutto ben confezionato in un pacchetto che accontenta chi ha bisogno di musica fresca, seppur il genere si orienti verso sonorità anni '80/'90. Un debutto incoraggiante, terapeutico e dal taglio estroso, che porta con sé contorti effetti protettivi. Da cercare, elaborare, custodire e sostenere. 

Recensore: Luca 
Voto: 7,5/10

Tracklist:
1. No String on Me
2. The Child Within
3. Candy Brains
4. Savage
5. Heads Will Roll
6. King of Miracles
7. Howlings
8. Who's the Beast
9. Hypnotized by Evil

Links:
Bandcamp
Facebook
Instagram
Spotify
YouTube

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch

ARTIFICIAL HEAVEN "Digital Dreams" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Alcune note biografiche per presentare questa band al suo esordio: " Band romana, formatasi a fine ottobre 2021 dalle ceneri di Witches Of Doom e altri progetti, Gli ARTIFICIAL HEAVEN hanno creato un mix diversificato di Gothic -rock dal sapore epico che mostra in pieno le influenze di grandi artisti degli anni Ottanta, tra cui The Cult, Bauhaus, Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim, Killing Joke e Iggy Pop. "Digital Dreams" è un concentrato di gothic rock e post-punk con vibrazioni arricchite dalla collaborazione di ospiti illustri tra cui Francesco Sosto e Riccardo Studer. Sebbene non sia un vero concept album, alcuni dei testi di "Digital Dreams" sono legati tra loro da un chiaro comune filo conduttore ovvero l'accelerazione della rivoluzione digitale e dei suoi effetti sulla vita di tutti noi. Registrato agli Outer Sound Studios con il produttore Giuseppe Orlando, è disponibile in un'edizione deluxe la cui co

NITRITONO "Cecità" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Due album pubblicati e uno split coi Ruggine, i Nitritono con questo “Cecità” esplorano l'ambiziosa prova del concept album, che in questo caso si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore portoghese Josè Saramago, che racconta il tema dell’indifferenza nella società moderna. Il suono esce fuori è fragoroso e davvero imponente e le urla strozzate di Siro Giri, anche chitarrista, colpiscono duro l'ascoltatore sin dal primo brano in scaletta, l'ottimo "A Denti Stretti (pt. 1)" che presagisce poi un album torbido e inquieto, che chiama in causa sia i primordi del genere post metal di band come Neurosis, ma che si concentra sul presente a conti fatti, non andando a copiare nessuno in particolare. Gli arpeggi di chitarra, le dissonanze, le esplosioni di rabbia incontenibile riportano a scenari cupi dell'umanità, ben rappresentati dal concept scelto. Ci sono anche vaghi rimandi allo stoner particolare e sfaccettato di band come i