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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

SVIET MARGOT "Into The Badlands" (Recensione)

Full-length, Independent (2023) Ottimo ritorno per gli Sviet Margot! "Into The Badlands" porta questa band sul podio delle migliori realtà rock e metal italiane, grazie a questo "Into The Badlands", un album che mescola classicità e modernità nel migliore dei modi. Lontani anni luce dal trend del metal cantato al femminile odierno, e quindi lontano dalle tentazioni commerciali del symphonic-power metal, i Nostri ci propongono un disco dove non vi è un solo episodio transitorio, ma dove allo stesso tempo si cerca di espandere a più non posso il range di stili, ma rimanendo sempre nei territori della musica pesante.

DARKHOLD "Tales From Hell" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2023) "Tales From Hell" è l'album di debutto dei Darkhold, un disco impregnante e ricco di quel buon sapore da iscrivere alla categoria speciale dei “viaggi favolosi”. Con i Darkhold andiamo ad attingere da un formulario che racchiude il classico Heavy Metal, fino ad arrivare alla parte estrema del thrash; nella fattispecie con "Tales From Hell" andiamo a vivere un percorso intrigante, spruzzato e dosato con gocce di potenza martellante, che andranno ad ingrossare un terminale comune, rappresentato appieno dalla comprovata esperienza dei singoli musicisti che vanno a creare, con questo nuovo lavoro, un certo tepore già dai primissimi minuti. 

INTERLUDE OF CLARITY "Reflections" (Recensione)

Full-length, No Reentry Records (2023) “Reflections” è l'esordio degli italianissimi Interlude Of Clarity, esce per No Reentry Records ed è anticipato dai singoli “Chains” e “Soldiers in Line”. La band dichiara che questo album rappresenta l’essenza degli Interlude Of Clarity, e nasce grazie al legame tra la cantante Gabriella Pagano e la chitarrista Sara Acquafredda.

THE MOTHMAN CURSE "Lie, Pt.1" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2023) Gli Italiani The Mothman Curse rinascono dalle ceneri di un vecchio progetto proponendo per l'occasione una linea ibrida tra il Nu/Metal e l'Hardcore prendendo le dovute distante da quelli che sono i classici modelli già affermati per abbracciare qualcosa di più originale e che non sia scopiazzato. Quello che ne viene fuori è un album godibile, ben fatto, e dal giusto minutaggio complessivo. 

DEINONYCHUS "Bleak & Vile" (Recensione)

  Boxed set, My Kingdom Music (2022) Interessante operazione da parte della nostrana My Kingdom Music, questa di ristampare l'intera discografia dei black/doomsters Deinonychus in un box ricco sia nei contenuti musicali che in quelli fotografici e altro ancora. Il box parte proprio dal primo album “The Silence Of December” fino all’ultimo “Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide”.

MENERVAH "Hard Times" (Recensione)

Full-length, Independent (2023) I Menervah sono una band proveniente da Cosenza e dopo qualche singolo approdano al loro debut ep, che ha al suo interno cinque tracce per un totale di circa venti minuti di musica. Il genere proposto dalla band si può definire come alternative rock con pesanti influenze gothic, grunge e qualche vago influsso nu metal. La band è abile nel costruire dei brani non banali, che si basano quasi sempre su un ricco lavoro di arrangiamento che coinvolge tanto le chitarre, quanto i synth, tastiere e uso dell'elettronica in generale.