PALLBEARER - "Heartless"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Marzo 2017)
Voto: 7,5/10
Genere: Doom Metal
Line-up: Joseph D.Rowland (basso), Devin Holt (chitarra), Brett Campbell (chitarra, voce), Mark Lierly (batteria)
(Full-lenght, Nuclear Blast, Marzo 2017)
Voto: 7,5/10
Genere: Doom Metal
Line-up: Joseph D.Rowland (basso), Devin Holt (chitarra), Brett Campbell (chitarra, voce), Mark Lierly (batteria)
Debutto sotto l'egida della Nuclear Blast per gli statunitensi Pallbearer band attiva da un decenio circa ed arrivata con il qui presente "Heartless" alla pubblicazione del terzo album in studio.
Da un punto di vista stilistico la band dell'Arkansas ricalca le coordinate già tracciate con i precedenti due lavori sulla scia di un doom metal tendente al gothic ma estremamente ricercato e dilatato nell'incedere al punto da pescare a piene mani tanto nel repertorio british (My Dying Bride, Paradise Lost su tutti) quanto su inflessioni a tratti al limite del prog.
"Heartless" si compone di sette tracce, tutte piuttosto varie e diverse tra loro anche in termini di durata ma che mettono efficacemente in luce le mille anime della band.
Si parte subito col repertorio più "classico" della band, ma non per questo più scontato e privo di sorprese: "I Saw the End" è un pezzo subito malinconico dal riff iniziale di chiara ispirazione My Dying Bride che tende poi a farsi più duro ed intricato sino a scomodare soluzioni addirittura affini ai Tool; la successiva "Thorns" esordisce invece con un riff maggiormente granitico, più pachidermica nel suo incedere ma successivamente sferzata da un pregevole arpeggio acustico prima di riprendere quota nella seconda parte.
Da "Lie of Survival" inizia invece il tratto maggiormente tortuoso del lavoro, in cui i pezzi si fanno più dilatati, lunghi ed affascinanti. Certo, c'è da dire che il lavoro ora è decisamente di più difficile assimilazione come nella onirica e multisfaccetata "Dancing in Madness" che nei suoi undici minuti di durata sa emozionare ma ha il demerito di non riuscire sempre a destare l'attenzione dell'ascoltatore.
"Cruel Road" leggermente più diretta, fugge da "cuscinetto" con gli ultimi due pezzi: la title-track, lenta ed intricata e la conclusiva "A Plea for Understanding" probabilmente il pezzo migliore dell'intero lotto, in cui prende il sopravvento la melodia ed un certo retrogusto malinconico alla Anathema tanto che lo stesso pezzo sembra proprio uscito dalla penna dei fratelli Cavanagh.
"Heartless" è in definitiva un album ambizioso, valido, decisamente piacevole da ascoltare per quanto difficile da apprezzare ai primi semplici ascolti. Un sound che ti entra lento nelle vene ma che sa emozionare. Nulla è lasciato all'istinto, tutto al sentimento ed a quell'appeal volutamente cupo ed autunnale, un'anomalia tutto sommato per una band d'oltreoceano in un disco che suona a tratti maledettamente british.
Track-list:
01. I Saw the End
02. Thorns
03. Lie of Survival
04. Dancing in Madness
05. Cruel Road
06. Heartless
07. A Plea for Understanding
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