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OBITUARY - "Obituary"

OBITUARY - "Obituary"
(Full-lenght, Relapse Records, Marzo 2017)

Voto: 7/10

Genere: Death Metal

Line-up: John Tardy (voce), Trevor Peres (chitarra), Kenny Andrews (chitarra), Donald Tardy (batteria), Terry Butler (basso)


Nuovo capitolo nella storia quasi trentennale di un'istituzione della musica metal tutta del calibro degli Obituary uno degli storici nomi di punta del death metal floridiano.
L'omonimo album rappresenta il decimo sigillo di Tardy e soci che arriva a tre anni di distanza dal contraddittorio predecessore, nonchè quinto album del "nuovo corso" della band ricostituitasi nel 2003 dopo le split di sei anni prima.

"Obituary" è un lavoro che si presenta da solo: a partire dal titolo autocelebrativo fino ad arrivare all'artwork, scarno, in cui campeggia il logo della band su uno sfondo nero decisamente in controtendenza con gli scenari "gore" degli ultimi lavori.

Da un punto di vista musicale non si può non notare tra le note del lavoro una certa attenzione rivolta dai cinque musicisti californiani al trademark specifico della band. Non che nel recente passato ci si sia discostati chissà quanto dal concetto stilistico e da un sound riconoscibile come non pochi, ma certe atmosfere volutamente claustrofobiche ed una sezione ritmica che torna a fare la voce grossa, sono il degno scenario per i vocalizzi infernali di un John Tardy che sembra non perdere una virgola rispetto ai suoi esordi.

Dieci tracce più una bonus vanno a comporre il lavoro omonimo della band. Dieci pezzi che faranno la gioia di tutti i fans di vecchia data della band, che rilanciano in alto le azioni degli Obituary ma che in alcuni tratti (rari a dire il vero) non riescono a  reggere il passo con il passato.

Certo che il lavoro parte fortissimo: sono le note di "Brave" ad aprire le danze, pezzo 100% made in Obituary, veloce e conciso, caratterizzato da un drumming forsennato quasi in controtendenza con la maggior parte dei pezzi che poi andranno a comporre il lavoro. Una scheggia di puro death metal floridiano che in appena 2 minuti spazza via tutto quello che trova avanti.

Più rocciosi e "infernali" i pezzi successivi: "Sentence Day" anch'essa piuttosto breve nella durata presenta un sottofondo melodico riuscito e ben impostato, "A Lesson in Vengeance" e "End it Now" sono invece maggiormente legate a quel sound più claustrofobico tipico di "World Demise" e "The End Complete".

Tutti brani estremamente azzeccati e coinvolgenti cui fa da contraltare una seconda parte probabilmente meno ispirata da un punto di vista di songwriting, e sto parlando di pezzi come "Kneel Before Me" e "Betrayed" che tentano di soffocare la mancanza di idee con un approccio più legato al classico assalto frontale che ad alto.

"Obituary" segna sicuramente un punto di svolta rispetto all'album che lo precedeva, ci riconsegna una band tirata a lucido ed un Tardy che non molla un centimetro. Sicuramente un altro capitolo importante nella storia di una band che il prossimo anno festeggerà il traguardo dei 30 anni di carriera.
Anni in cui i californiani hanno portato altissimo il nome del death metal, quello più incontaminato ed originale che ha fatto scuola e continua a farne.

Track-list:

01. Brave
02. Sentence Day
03. A Lesson in Vengeance
04. End It Now
05. Kneel Before Me
06. It Lives
07. Betrayed
08. Turned to Stone
09. Straight to Hell
10. Ten Thousand Ways to Die
11.  No Hope

 

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