ABYSMAL LORD - "Disciples of the Inferno"
(Full-lengh, Hells Headbangers Records, Novembre 2015)
Voto: 5/10
Genere: Doom/Death/Black
Line-up: M.C. (voce, chitarra), J.B. (batteria), Guillotine of Papal Crowns (batteria)
(Full-lengh, Hells Headbangers Records, Novembre 2015)
Voto: 5/10
Genere: Doom/Death/Black
Line-up: M.C. (voce, chitarra), J.B. (batteria), Guillotine of Papal Crowns (batteria)
Arrivano dalla Louisiana questi Abysmal Lord e con “Disciples of the Inferno” ci presentano il loro debutto ufficiale sulla lunga distanza sotto l’egida della Hells Headbangers Records dopo due demos targate rispettivamente 2013 e 2014.
Già dall’artwork è facile intuire la proposta minimalista ed intransigente del quartetto statunitense che ci presenta un doom/death primigenio dalle chiare venature black tipico di acts più celebri quali i
brasiliani Sarcofago e soprattutto i seminali Goatlord.
Per cui alcuno spazio alla melodia o alla ricercatezza, ma solo un sound plumbeo, marcio, lento, caratterizzato da growling vocals estreme
e dalla produzione volutamente retrò, grassa e sporca tanto che ad un
primissimo ascolto ci si chiede se si tratti effettivamente di un album
nuovo o la riproposizione e ristampa di un master di qualche band di
culto dei tempi passati; nulla di tutto ciò ovviamente: gli Abysmal Lord sono
semplicemente dei “giovanotti” che si limitano a riproporre quel sound e
quelle atmosfere che hanno fatto scuola…a quei tempi…
A quei tempi appunto, perchè ascoltare questo “Disciples of the Inferno” oggi
non è decisamente roba da tutti. Sia chiaro che il genere certo non si
presta a sperimentazioni e che, anzi, sta proprio in questa tipologia di
sound e di approccio il reale fascino. Il discorso di base è che ad
ogni modo, in qualsiasi tipo di musica anche quella più oltranzista, c’è
bisogno di idee, e nell’album in questione queste non ci sono.
Dopo la breve intro “Incensation of the Altar” parte il vero lavoro con un pezzo che già dal titolo è tutto un programma: “Sabbat”.
La band statunitense tiene un’attenzione particolare sui pezzi, la
intro infatti come avrete facilmente intuito, sta quasi a simboleggiare
l’inizio di una “messa nera” che si concluderà poi con “Tyrant’s Wrath” pezzo non a caso introdotto da in’inquietante celebrazione liturgica.
Detto questo c’è veramente poco di particolare interesse tra le note
di questo lavoro dove vengono riproposti tutti gli stilemi del genere ma
dove manca quella capacità compositiva in grado di innalzare il valore
medio della proposta. I pezzi nascono e finiscono nello stesso modo,
vengono seguite sempre le identiche ritmiche e viene anche difficile
distinguere un brano piuttosto ch un altro.
“Golgotha Crucifixion” e “Black Liturgy” sembrano essere gli unici pezzi degni di menzione, mentre la già citata “Tyrant’s Wrath” è l’unico brano realmente affascinante e capace di carpire al meglio lo spirito di un genere estremo e radicale come il doom/death d’annata. Non a caso è proprio qui che gli Abysmal Lord tentano di osare qualcosina in più proponendo interessanti variazioni allo stato d’arte che non sfigurano affatto.
Decisamente troppo poco tuttavia per far raggiungere la sufficienza
ad un lavoro scarno che, malgrado i soli 35 minuti di durata, fa
registrare i primi sbadigli già dopo soli due pezzi.
Track-list:
01. Incensation of the Altar
02. Sabbat
03. Temple of Perversion
04. Tormenting the Virgin
05. Golgotha Crucifixion
06. Immortalis Impietas
07. Black Liturgy
08. Disciples of the Inferno
09. Sermon of Fire
10. Tyrant's Wrath
02. Sabbat
03. Temple of Perversion
04. Tormenting the Virgin
05. Golgotha Crucifixion
06. Immortalis Impietas
07. Black Liturgy
08. Disciples of the Inferno
09. Sermon of Fire
10. Tyrant's Wrath
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