Passa ai contenuti principali

Intervista ai FOREVER FALLING


Nell'ambito del doom estremo, volendo possiamo anche chiamarlo funeral doom, ci sono realtà molto valide e alcune di queste stanno spuntando fuori negli ultimi anni. I Forever Falling sono indubbiamente tra le nuove leve più valide di questo genere e hanno appena realizzato un bellissimo album come "The Determinism of Essence in Matter". Scopriamoli meglio attraverso le loro parole.

1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "The Determinism of Essence in Matter"!
Un saluto a te ed ai lettori, "The Determinism" è il nostro secondo album, il primo prodotto con My Kingdom Music e prosegue il percorso musicale iniziato con il predecessore “Suspended over the immanent” sebbene in quest’album abbiamo sperimentato di più con le orchestrazioni e le voci pulite. Il genere da noi proposto è un doom melodico orchestrale, lento e nichilista i cui testi affrontano diverse tematiche filosofiche e la cui musica (grazie soprattutto alla voce di John) tocca le corde della parte più oscura e profonda del nostro animo.

2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate?
Nel campo della nostra produzione musicale sicuramente i gruppi principali del panorama gothic doom, naturalmente in passato siamo cresciuti come tutti a pane e metal, dal classico dei Maiden fino alle sue forme più estreme di death e black metal. Credo che tutti i generi che ti piacciono in qualche modo, magari anche inconsciamente, influenzano la tua musica.

3 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni di solito e in particolare quelle di questo album?
Sono testi di carattere principalmente filosofico, ma possono anche parlare di temi specifici quali la morte, un amore che finisce o il suicido. Quello che mi piace dei nostri testi è che il tema non ha mai un nostro punto di vista ma ognuno può interpretarlo e trovare una propria chiave di lettura.

4 - Da quanto esistono i Forever Falling? Per caso arrivavate da precedenti esperienze musicali?
I FF nascono nel 2020 come progetto di collaborazione on line ma sia io che John abbiamo alle spalle anni di sudore e sangue nel panorama metal. Io nasco principalmente come batterista, nel corso di oltre 30 anni di batteria ho militato in moltissime band ed attualmente sono il batterista dei Circle Of Witches, Anche John ha una carriera trentennale ed attualmente ha diversi progetti all’attivo come i Chalice Of Suffering o gli Utter Failure.


5 - Come pensate che si evolveranno i Forever Falling in futuro? Avete già un' idea su come potrebbe evolversi il vostro sound?
Sì, senza spoilerare troppo ti posso dire che avendo finito la preproduzione del terzo album già posso confermarti alcune novità. Ci sarà una voce femminile in alcuni punti, parti più modern metal nei suoni e negli arrangiamenti ed ancora più orchestrazioni. E tutto allo stesso prezzo.

6 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Con pochi semplici punti di interesse, è doom melodico, alcune delle nostre influenze sono band quali Katatonia, Paradise lost, My dying bride ecc…, le recensioni del disco precedente ed anche di quello attuale parlano molto bene della nostra musica e siamo su tutte le piattaforme di streaming se volete ascoltare qualcosa. Poi consiglierei di comprare l’album che ha un artwork ed una copertina incredibili!!!

7 - A livello di live state pianificando qualcosa di importante?
Purtroppo no anche perché non saprei neanche quale strumento suonare dal vivo (lol). Al momento resta solo una collaborazione ed un progetto studio.

8 - A voi le ultime parole. Un saluto!
UN enorme grazie per lo spazio che ci avete messo a disposizione ed un grazie a chi ha letto l’intervista, sperando sia rimasto abbastanza incuriosito dalle mie parole da ascoltare qualcosa di nostro. Spero di reincontrarci e continuare a parlare del prossimo album nella prossima intervista. Un Abbraccio da Tullio e John.


Links:
Bandcamp
Facebook
Instagram
Spotify

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...