Passa ai contenuti principali

VOID "Poem of an Ordinary Man" (Recensione)

Full-length, Nova Era Records
(2024)

Delle inquietanti sirene di guerra annunciano il primo brano di questo primo album dei nostrani Void, che propongono un alternative rock/stoner davvero interessante. "Poem of an Ordinary Man" è un concept album basato sul recente e ancora attuale tema della guerra in Ucraina. Un disco che risulta molto coinvolgente e che ha il sapore di quelle opere che uscivano soprattutto negli anni Settanta. Vengono infatti chiamati in causa sia i grandi nomi dell'hard rock di quegli anni, come ad esempio i Led Zeppelin o i Deep Purple, come anche tutta la scena alternativa degli anni Novanta.

Senza andare ad analizzare ogni singolo brano, si può dire senza esitazione che questa band sa cosa vuole e lo dimostra appieno con questo album. Dei suoni caldi e avvolgenti e un cantante di razza come Marco Mittica spianano il terreno alle scorribande chitarristiche dell'ottimo Luca Presicci, senza comunque togliere nulla a basso e batteria, che sono ottimi, ma sono proprio le voci e le chitarre le vere protagoniste di questo album. 

Per fare un esempio, si passa dagli arpeggi blues di una "The Call" per arrivare al dinamismo di riff pesanti e taglienti di una "The Fight". La cosa interessante, però, è che la band non dà molti punti di riferimento. Riesce a stordire con potenza e qualche secondo dopo colpire il cuore con qualche melodia di voce struggente o altre trovate compositive tipiche delle band che hanno ormai anni ed anni di onorata carriera alle spalle.

Un album, questo "Poem of an Ordinary Man", che si ritaglia un suo stile proprio, molto ricco in tutti i sensi e che ha il coraggio di proporre episodi per nulla immediati, vedi ad esempio l'eterea e malinconica "The Grave". Quattro musicisti molto capaci e scaltri nel non cadere mai nell'effetto noia e che anzi, sembrano a volte fin troppo strabordanti di idee per essere inseriti nel pur prestigioso calderone dello stoner rock. Formazione da tenere d'occhio, perchè potrebbero evolversi in modi decisamente entusiasmanti in futuro.

Prodigal Son
Voto: 7,5/10

Tracklist: 
01. The Drone
02. The Call
03. The Pawns
04. The Fight
05. The Underdark
06. The Mercenary
07. The Grave
08. The End

Line-up:
Marco Mittica - vocals & piano
Luca Presicci - guitars
Alessandro Ragone - bass
Christian Renna - drums

Links:

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...