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ECR.LINF "Belluaires" (Recensione)


Full-length, My Kingdom Music
(2024)

Un gruppo black metal francese lo si riconosce subito, anche senza andare a guardare la biografia, e questi Ecr. Linf non fanno eccezione. Nati nel 2021come duo, nel corso di questi tre anni hanno progressivamente allargato la line-up, fino ad arrivare all'attuale formazione a cinque, che vede coinvolti membri ed ex membri di Svart Crown, Hyrgal ed altri. La bio indica come punti di riferimento, tra gli altri, Deathspell Omega, Behemoth e Sombre Heritage. 

Onestamente, non concordo su queste indicazioni, in quanto ho riscontrato influenze dai Belenos, dagli Anorexia Nervosa (nelle tastiere) e da una band ingiustamente sottovalutata quale gli Hyadningar. Visti i punti di riferimento, è abbastanza facile capire cosa proponga il quintetto: un black metal molto feroce ma che non disdegna momenti più pacati ed evocativi, come nel delicato arpeggio in apertura di "Missive", o ai limiti del folk, cone testimoniato dal finale di "La Danse Des Crânes", affidato ad una fisarmonica. Ma il punto di forza di questo quintetto risiede nei riff di chitarra di Dorian Lairson, egregiamente supportati ed arricchiti dalle tastiere di di Jean Lassalle e dalla voce di Krys Denhez. Proprio la voce è il tratto che rende subito identificabile il paese d'origine della band, perché il tipo di cantato declamato proposto è tipico della Francia. 

Non ci troviamo di fronte ad uno screaming forsennato ma ad un tipo di voce derivato dal post black o dall'hardcore (e in questo concordo con la bio fornita). Ma la voce è anche, talvolta, il problema della band, in quanto non sempre la ritengo adatta al tipo di riffing che c'è sotto. Prendiamo, ad esempio, "Mon Ultime Projection": la voce è perfetta nelle parti più hardcore, che troviamo ad inizio brano, ma nell'epica parte centrale la trovo un po' fuori luogo e ci avrei visto o una voce pulita o uno screaming molto acuto. E lo stesso discorso si potrebbe fare per gli altri brani ed è un peccato che questa varietà non ci sia, perché, musicalmente, il gruppo è validissimo, pur non proponendo nulla di nuovo (ma oggi chi lo fa?) e le canzoni funzionano alla grande, senza dilungarsi inutilmente, assestandosi su poco più di quaranta minuti spalmati su otto canzoni. La produzione è molto pulita, adatta al genere proposto (una registrazione raw non si sarebbe assolutamente adattata a quanto suonato). 

Se la band riuscirà a dare una maggiore varietà alla voce, in futuro potrà togliersi diverse soddisfazioni. Come direi a scuola, "il ragazzo ha ottime capacità ma non le sfrutta appieno". Li aspetto con curiosità al secondo disco. Il potenziale c'è, sta a loro usarlo 

Marco "Wolf" Lauro
Voto: 7,5/10

Tracklist:
1. Le désespoir du prophète 
2. Tribunal de l'âme 
3. La danse des crânes
4. Missive 
5. Le royaume du vide 
6. Ultime projection 
7. Valetaille
8. Feu pâle

Line-up:
Jiu Gebenholtz - Bass
Remi Serafino - Drums
Dorian Lairson - Guitars
Jean Lassalle - Keyboards
Krys Denhez - Vocals

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