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Intervista ai RABHAS


Oggi intervistiamo i death metallers Rabhas, una band che però sta un po' stretta in questa definizione di genere, soprattutto se si guarda al loro ultimo album "Propaganda Antiumana", che rappresenta un buon crossover tra il death metal degli esordi e nuove contaminazioni, dall'hardcore, al noise, al doom. Ne parliamo col bassista Preck!

1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Propaganda Antiumana"!
Ciao ragazzi! “Propaganda Antiumana” nasce all’indomani della fuoriuscita del vecchio chitarrista. Nell’anno che abbiamo impiegato a trovare il sostituto in Fischio ci siamo buttati a capofitto sulla creazione di nuova musica. Delle venti canzoni scritte ne abbiamo prese nove su cui abbiamo lavorato per arrangiarle e rifinirle al meglio. Poi sicuramente l’ingresso di L ha prodotto un’apertura ulteriore ai brani, con il suo approccio vocale vario e non solo growl. Da un punto di vista strumentale, partendo da una base death metal è possibile trovare dentro thrash, prog, psichedelia, hardcore, per un approccio vario in cui sarà difficile confondere un pezzo per un altro. Ogni canzone ha una sua precisa identità.

2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate?
Le influenze sono diverse. Ognuno di noi ha gusti differenti che trovano comunque punti di contatto. Se io e Sguicio (batterista) siamo i più estremisti della band con profonde radici proprio nel death metal, abbiamo Fischio (chitarra) che è più amante di sonorità thrash e djent, mentre L alla voce è più legato a suoni alternative. Non faccio i nomi di band perché l’elenco sarebbe infinito, e soprattutto perché non sarebbe rappresentativo della band. All’interno della nostra musica infatti è possibile riscontrare molteplici influenze.

3 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni di solito?
Da sempre i nostri testi parlano di follia umana, di degenerazione, di incubi, con una visione distopica del mondo. Sono un grande appassionato di distopia classica e questo inevitabilmente sino ad oggi si è riflettuto sulla nostra musica, avendo scritto la maggior parte dei testi dei tre album prodotti. Titoli come “Propaganda Antiumana”o “Metastasi Sociale” credo siano esemplificativi di quanto si possa trovare all’interno dei nostri testi.

4 – Pensi che l'entrata di un nuovo cantante abbia influito molto sul risultato di "Propaganda Antiumana"?
Credo che l’ingresso di L abbia comportato un cambiamento importante dal punto di vista canoro. Con il nostro vecchio cantante Pico eravamo più incentrati su una impostazione death metal. Infatti lui utilizzava solo growl. L invece ha invece introdotto nella nostra musica un approccio più aperto con uno stile meticcio in cui mischia i classici growl ad uno scream più propriamente hardcore. Considera che quando L è entrato nella band i brani erano già stati tutti composti e cantati da Pico in growl. Quindi questo nuovo approccio ci ha inizialmente un po’ disorientato, perché cambiava prospettiva ai brani, ma poi abbiamo abbracciato in pieno questa novità perché i pezzi suonavano più dinamici, generando più profondità all’insieme.


5 - Come pensi che si evolveranno i Rabhas in futuro? 
Abbiamo iniziato a lavorare su nuova musica. E’ troppo presto per dire quale direzione prenderemo. Sicuramente proveremo ad ampliare i nostri orizzonti, ma tenendo ben presente che noi suoniamo death metal e continueremo a farlo.

6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
L’approccio all’ascolto generalmente è molto personale. La nostra musica ha un approccio poco convenzionale, con un cantato in italiano, un’attitudine a tratti hardcore, una base strumentale tecnica, estremamente dinamica che non rifugia in schemi precostituiti. E’ musica per amanti della musica e non per ascoltatori occasionali. Credo che un appassionato di metal pesante con un’attitudine open mind apprezzerà molto “Propaganda Antiumana”. Allo stesso tempo credo che chi è abituato alla confort zone di band sempre uguali a se stesse farà più fatica ad entrare nel giusto mood.

7 - A livello di live state pianificando qualcosa per il 2024 di importante?
La questione live è un po’ una spina nel fianco. Noi abbiamo deciso di gestire tutti gli aspetti della band in modo autonomo. Il non delegare a terzi comporta un impegno costante, ma a noi piace così. Oggi suonare live senza un’agenzia è sempre più problematico, si fa fatica. Stiamo provando a pianificare delle date ma non è semplice. Detto questo seguiteci sulle nostre pagine perché state certi che appena ci saranno novità le pubblicizzeremo a dovere.

8 - A te le ultime parole. Un saluto!
Grazie ragazzi per l’opportunità di poter parlare del nostro ultimo lavoro. Invito i lettori ad ascoltarci in streaming sulle maggiori piattaforme. E se siete appassionati del supporto fisico abbiamo il cd. Non esitate a prenotarne una copia contattandoci sui social. Buon metal a tutti!


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