THE LONE MADMAN - "Let the Night Come"
(Full-lenght, Saturnal Records, Ottobre 2019)
Genere: Doom Metal
Line-up: Veera Vallinkoski (basso), Leevi Lönnrot (batteria), Juuso Raunio (basso), Turkka Inkilä (chitarra, voce)
Voto: 8/10
(Full-lenght, Saturnal Records, Ottobre 2019)
Genere: Doom Metal
Line-up: Veera Vallinkoski (basso), Leevi Lönnrot (batteria), Juuso Raunio (basso), Turkka Inkilä (chitarra, voce)
Voto: 8/10
Debutto con i fiocchi per i The Lone Madman, band finlandese dedita ad un doom metal piuttosto classico che ricalca per certi versi quanto proposto dai ben più celebri conterranei Reverend Bizarre.
Facile intuire dunque come la proposta ponga le proprie basi su di un doom metal piuttosto classico e dilatato, caratterizzato dall'incedere pesante ed ossianico delle chitarre ma con un'aura più mistica e psichedelica e forse meno "solenne" rispetto ai sopracitati RB.
La principale peculiarità di questi The Lone Madman è comunque quella di riuscire a creare un album monolitico ma al contempo piuttosto vario all'interno delle quattro composizione che forgiano l'opera, tutte dal lungo minutaggio che quasi sempre supera i dieci minuti di durata.
L'opener "Let the Night Come" rappresenta il pezzo più classico dell'album che pesca a piene mani proprio dal repertorio più tipico del genere; riffs dilatati e pachidermici, vocals evocative ed epicheggianti che fanno da sfondo ad atmosfere ossianiche.
La successiva "The Downfall" ricorda molto da vicino nel riff iniziale proprio i Reverend Bizarre ma successivamente si lascia apprezzare per una splendida progressione con un solo centrale che fa da spartiacque alla seconda parte in cui si alzano i ritmi ed il sound tende a diventare più grasso ed eterogeneo per quello che è senza ombra di dubbio il miglior pezzo del lotto.
Con la successiva "Häxan" la band nordica mescola di nuovo le carte in tavola strizzando l'occhiolino ad un retrogusto psichedelico dettato in specie da un apprezzabile giro flautistico che dona al pezzo un certo alone di misticismo. Il brano in questione è anche il più easy (se così possiamo definirlo) dell'intero album nei suoi 7 minuti di durata che fungono da apripista alla conclusiva "House of Mourning" il brano più malinconico e disperato dell'album introdotto da un breve coro gregoriano e successivamente giocato su un giro chitarristico ossessivo, più caldo e melodico e meno spigoloso; un altro pezzo questo degno di menzione a parte insieme alla già citata "The Downfall" che mette in mostra le qualità del quartetto di Helsinki che dimostra una validità ed una capacità compositiva di gran pregio, abile a districarsi anche nei pezzi più ossessivi.
"Let the Night Come" è in sintesi un album splendido, affascinante e tremendamente accattivante. Un ascolto obbligato per gli amanti delle sonorità più oscure e pesanti.
Track-list:
01. Let the Night Come
02. The Downfall
03. Häxan
04. House of Mourning
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