DEMIRICOUS - "Two (Poverty)"
(Full-lenght, Metal Blade, Ottobre 2007)
Voto: 5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Dustin Boltjes (batteria), Ben Parrish (chitarra), Nate Olp (basso, voce), Scott Wilson (chitarra)
A distanza di un anno dal disco di debutto "One (Hellbound)" che presentava al pubblico una band sinceramente inascoltabile nel tentativo di scimmiottare in tutto e per tutto quelli che furono i riffs degli Slayer, ecco tornare sulle scene gli statunitensi Demiricous che danno alle stampe, sempre sotto l’ egida della Metal Blade, questo "Two (Poverty)".
Sinceramente credevo fosse difficile per la band a stelle e strisce ripetere in maniera pedissequa ed ingenua i tanti limiti che il disco di debutto presentava specie alla luce della certo non lusinghiera critica che non aveva risparmiato un lavoro semplicemente sconcertante. Eppure i nostri paiono voler continuare sulla stessa strada, tentando qui e lì di donare un minimo di freschezza all’album che malgrado qualche piccolissimo bagliore di luce non fa altro che confermare i già palesati limiti in termini di songwriting.
"Two (Poverty)" ci presenta così 12 brani velocissimi, diretti e tutti caratterizzati dallo stesso scopo ovvero quello di risultare quanto più brutali possibili; un lavoro che dunque continua a ripetere le solite soluzioni stra-abusate da quando "Reign in Blood" andò per la prima volta sugli scaffali. Riffing al fulmicotone, improvvise ripartenze in blast-beats ed i soliti evidenti limiti nelle vocals per nulla migliorate rispetto all’ esordio. Diversi spunti possono rimandare a sporadice influenze metalcore, ma è sicuramente l’ estremismo sonoro in certi punti ai limiti del death a farla da padrone ed a far perdere alla band quel minimo di speranze di non risultare, ancora una volta, difficili da ascoltare. Un problema di fondo piuttosto evidente che probabilmente potrà non scalfire troppo le impressioni di chi non riesce a vivere senza certi tipi di sonorità, ma che onestamente nel 2008 lasciano il tempo che trovano.
Inutile anche citare un brano piuttosto che un altro, visto che ognuno preso singolarmente non sfugge ad alcuna delle considerazioni appena fatte. Insomma, in definitiva si tratta di un altro album da dimenticare che fa il paio con il predecessore; qualche piccolissimo spunto in più si può anche trovare ad un ascolto più attento, ma sinceramente vista la qualità a che pro?
Track-list:
01. Never Enough Road
02. Expression of Immunity to God
03. Knuckle Eye
04. Leprosiac Belief
05. Language of Oblivion
06. Tusk and Claw
07. Appreciation for Misery
08. Engineer
09. Celebration of Damage
10. Acid Lung
11. Stress Fetish
12. Blackish Silver
(Full-lenght, Metal Blade, Ottobre 2007)
Voto: 5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Dustin Boltjes (batteria), Ben Parrish (chitarra), Nate Olp (basso, voce), Scott Wilson (chitarra)
A distanza di un anno dal disco di debutto "One (Hellbound)" che presentava al pubblico una band sinceramente inascoltabile nel tentativo di scimmiottare in tutto e per tutto quelli che furono i riffs degli Slayer, ecco tornare sulle scene gli statunitensi Demiricous che danno alle stampe, sempre sotto l’ egida della Metal Blade, questo "Two (Poverty)".
Sinceramente credevo fosse difficile per la band a stelle e strisce ripetere in maniera pedissequa ed ingenua i tanti limiti che il disco di debutto presentava specie alla luce della certo non lusinghiera critica che non aveva risparmiato un lavoro semplicemente sconcertante. Eppure i nostri paiono voler continuare sulla stessa strada, tentando qui e lì di donare un minimo di freschezza all’album che malgrado qualche piccolissimo bagliore di luce non fa altro che confermare i già palesati limiti in termini di songwriting.
"Two (Poverty)" ci presenta così 12 brani velocissimi, diretti e tutti caratterizzati dallo stesso scopo ovvero quello di risultare quanto più brutali possibili; un lavoro che dunque continua a ripetere le solite soluzioni stra-abusate da quando "Reign in Blood" andò per la prima volta sugli scaffali. Riffing al fulmicotone, improvvise ripartenze in blast-beats ed i soliti evidenti limiti nelle vocals per nulla migliorate rispetto all’ esordio. Diversi spunti possono rimandare a sporadice influenze metalcore, ma è sicuramente l’ estremismo sonoro in certi punti ai limiti del death a farla da padrone ed a far perdere alla band quel minimo di speranze di non risultare, ancora una volta, difficili da ascoltare. Un problema di fondo piuttosto evidente che probabilmente potrà non scalfire troppo le impressioni di chi non riesce a vivere senza certi tipi di sonorità, ma che onestamente nel 2008 lasciano il tempo che trovano.
Inutile anche citare un brano piuttosto che un altro, visto che ognuno preso singolarmente non sfugge ad alcuna delle considerazioni appena fatte. Insomma, in definitiva si tratta di un altro album da dimenticare che fa il paio con il predecessore; qualche piccolissimo spunto in più si può anche trovare ad un ascolto più attento, ma sinceramente vista la qualità a che pro?
Track-list:
01. Never Enough Road
02. Expression of Immunity to God
03. Knuckle Eye
04. Leprosiac Belief
05. Language of Oblivion
06. Tusk and Claw
07. Appreciation for Misery
08. Engineer
09. Celebration of Damage
10. Acid Lung
11. Stress Fetish
12. Blackish Silver
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