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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Intervista ai DISEASE ILLUSION

Oggi ospitiamo una delle realtà più valide del panorama melodic death metal italiano, ovvero i Disease Illusion. Abbiamo parlato del loro ultimo album, "lastic Ocean" e di tante altre cose interessanti. A voi il resoconto della nostra chiacchierata virtuale! 1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "Plastic Ocean". Quanto ci avete impiegato a realizzarlo? Ciao! "Plastic Ocean" ci ha letteralmente divorato per quasi due anni. È stato un lavoro lungo, intenso e anche faticoso, ma ne è valsa la pena. Volevamo creare un album che fosse potente, melodico e ricco di atmosfere, e per farlo abbiamo limato ogni dettaglio fino all’ultimo secondo di musica. È il disco che meglio ci rappresenta oggi. 2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate? Siamo cresciuti a pane nutella, e melodic death metal scandinavo: In Flames, Soilwork, Dark Tranquillity. Ma non ci siamo mai fermati lì. Oggi ascoltiamo di tutto, dal metal estremo al prog, d...

Intervista agli HONEYBOMBS

Abbiamo recensito poco tempo fa il loro secondo album, " There Is An Elephant In The Room " e lo abbiamo trovato davvero un ottimo prodotto. Abbiamo raggiunto Andrew Skid cantante della band per parlare un po' di questa importante uscita e di altri aspetti della band. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "There Is An Elephant In The Room"! Ciao e grazie per averci ospitato! Il nostro nuovo album, There Is An Elephant In The Room, è un progetto che rappresenta un'evoluzione del nostro sound. È il frutto di anni di esperienza e cambiamenti, con una nuova energia che riflette le sfide e le riflessioni del momento. Il titolo è una metafora per quei problemi evidenti che tutti cercano di ignorare, ma che inevitabilmente condizionano le nostre vite. 2 - Quali sono le vostre influenze musicali presenti e passate? Per questo secondo album le influenze non sono state cercate in modo consapevole. Non ci siamo detti: "Ispiriamoci...

HOLY SHIRE "Invincible" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) Un disco davvero anomale quanto avvicente, questo terzo album dei milanesi Holy Shire, che tornano sul mercato discografico a sei anni di distanza dal precedente "The Legendary Shepherds of the Forest". In questo nuovo album ci sono varie influenze, ma potremmo azzardare un termine per descrivere un po' i contenuti di questo album, e cioè "power/folk metal". Questo termine potrebbe proprio indicare il modo peculiare di inglobare strumenti come il flauto su una base rocciosa e tipicamente power oriented, ma anche altri aspetti. Non sono certamente i primi a provare simili soluzioni, e basta andare indietro di almeno tre decenni per rimembrare una grande formazione che ebbe simili intuizioni, ovvero gli Skyclad con il loro particolare folk metal, o andare a scavare negli anni Settanta, con i leggendari Jethro Tull. Quindi non si può parlare di novità in termini assoluti, ma certamente il fatto che il flauto abbia non solo un ...

NEFESH CORE "Getaway" (Recensione)

Full-length, Rckshots Records (2020) Band siciliana attiva dal 2018 che vede come membri fondatori David Brown e Stefano “The Ghigas” Calvagno, entrambi militanti nel gruppo prog metal Metatrone, i Nefesh Gore sono giunti poi nel 2020 alla pubblicazione del loro debutto, intitolato "Getaway" e che analizzeremo qui di seguito. Sebbene questo album abbia spento cinque candeline, la band recentemente si è rifatta viva con un singolo e video inerente la canzone "Lullaby", ovvero la cover del famosissimo pezzo dei The Cure. Facile intuire come il sound di questa band, proprio alla luce di questa cover anche, sia piuttosto diverso rispetto a quello dei famosi Metatrone, e infatti questi Nefesh Core propongono di base certamente hard rock, ma con molte influenze new e darkwave, con in aggiunta quel gothic rock di matrice Type O Negative o ultimi Tiamat. Il risultato è pienamente convincente; le canzoni sono un misto di potenza e classe, con un gran lavoro di tastiere e sam...

HONEYBOMBS "There Is An Elephant In The Room" (Recensione)

Full-length, Underground Symphony Records (2025) Nuovo album per i nostrani Honeybombs che porta un titolo curioso come "There Is An Elephant In The Room", e subito veniamo catapultati nel metal degli anni Ottanta e con qualche accenno alle cose più moderne. La cosa più al passo coi tempi è la produzione, davvero di ottima fattura, che esalta un lavoro chitarristico di primo livello, ma anche la batteria fantasiosa di Dany Cool, ma è proprio l'insieme a suonare dannatamente bene. Quello che possiamo udire sin dalla opener "Living Among The Lies" è un metal che non rinuncia ad un wall of sound notevole che fa da impalcatura per lo sviluppo di tecnica e melodia. Le similitudini con alcune band sono palesi, ma in ogni caso questa formazione ha un modo tutto proprio di intendere il metal. Le formazioni che saltano in mente sono le classiche dell'heavy e del power metal, insomma coloro che hanno scritto la storia del genere. In ogni caso certi cori si avvicinano ...