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RAGE - "Seasons of the Black"

RAGE - "Seasons of the Black"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Luglio 2017)

Voto: 7,5

Genere: Heavy Metal

Line-up: Peter Wagner (voce, basso), Marcos Rodriguez (chitarra), Vassilios Maniatopoulos (batteria)



Cosa dire dei Rage che non sia già stato detto in passato? Nulla...assolutamente nulla...se non che con il qui presente "Seasons of the Black" saliamo a quota 23! Ventitre, come i full-lenght sin qui pubblicati dalla band di Peavy Wagner a tutti gli effetti uno delle istituzioni della scena mondiale.
Squadra che vince non si cambia, e dopo la partenza di Skolnick il power-trio tetutonico conferma la formazione vincente e torna sulle scene appena un anno dopo il fortunato predecessore "The Devil Strikes Again".

Una tattica suicida per i più in special modo per chi, giunto al trentunesimo anno di attività, non avrebbe poi troppo da dire. Per i più ma non per tutti, ed i Rage sono la classica eccezione che conferma la regola, capaci di rimanere sempre a galla con un quoziente qualitativo da far invidia  a tantissimi nomi nuovi, ma soprattutto capaci di portarsi sempre avanti perchè  "Seasons of the Black" per quanto semplice ed incontaminatamente heavy metal nel più classico delle eccezioni, rappresenta un passetto avanti rispetto al pur buonissimo predecessore.

Nulla è cambiato rispetto ad un anno fa, anzi a livello di sound l'album in questione rappresenta la logica continuità. Quello che è  cambiato è la qualità media dei brani ivi contenuti, ma soprattutto l'incredibile capacità di mantenere desta l'attenzione dell'ascoltatore dalla prima all'ultima nota. Una qualità generale che insomma cresce mediamente trascinata da pezzi del calibro della coinvolgente title-track o delle orecchiabilissime "Serpents in Disguise" e "Time Will Tell" o come l'appeal più diretto, grezzo e thrash-oriented della durissima "Septic Bite" che sfoggia i muscoli specie nel massiccio riffing iniziale.

E se il chorus di "Blackened Karma" altro pezzo da novanta del lavoro, ci mostra una band fedele al passato e giustamente scanzonata, i quattro pezzi finali aprono la strada ad una sorta di concept, legati come sono ad argomenti più ragionati e di attualità. "The Tragedy of Man" divisa in quattro pezzi che racchiudono una sorta di concept a stampo ambientalista. Una scelta lirico-tematica di certo non casuale visto che la band tedesca già in passato aveva optato per soluzioni simili.

Sia chiaro che "Seasons of the Black" è un lavoro per nostalgici, per ascoltatori di certo legati più al concetto di musica semplicemente metal che ad altri orpelli stilistici particolari. I Rage continuano imperterriti a lavorare sul sentiero musicale che li riporta molto vicini alle origini, una scelta stilistica non so se meditata o dettata dalle necessità dopo la partenza di Skolnick ma che al momento, nonostante tutto, sembra pagare...eccome!

Track-list:

01. Season of the Black
02. Serpents in Disguise
03. Blackened Karma
04. Time Will Tell
05. Septic Bite
06. Walk Among the Dead
07. All We Know is Not
08. Gaia
09. Justify
10. Bloodshed in Paradise
11. Farewell



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