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KREATOR - "Gods of Violence"

KREATOR - "Gods of Violence"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Gennaio 2017)

Voto: 6,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Mille Petrozza (chitarra, voce), Christian Gieser (basso), Sami Yli-Sirnio (chitarra), Ventor (batteria)



Atteso già da mesi, a seguito della pubblicazione del singolo che da il nome all'album, "Gods of Violence" rappresenta il quattordicesimo album dei Kreator nome storico della scena thrash tedesca, che interrompe un silenzio discografico lungo cinque anni.
Petrozza e soci per l'occasione non si discostano più di tanto dalle coordinate stilistiche del precedente "Phantom Antichrist" confermando la formula più lontana dal lato più classico della band per addentrarsi nei meandri di un thrash sempre imbevuto da forti e peculiari influenze più classicamente heavy.

Soluzioni che mi avevano fatto in parte storcere il naso cinque anni orsono, e che oggi purtroppo a mio parere continuano ad influire sulla capacità artistica di una band che ci appare col freno a mano tirato.

Sia chiaro che "Gods of Violence" alla lunga non risulta certamente un album piatto, ma nel suo complesso si dipana tra capitoli riusciti ed altri meno e prova in alcuni frangenti ad avventurarsi in sentieri maggiormente "sperimentali" ma che cercano sempre una via d'uscita nel trademark più classico della band senza insomma osare e spingere il piede sull'acceleratore della creatività con il giusto coraggio mostrato ai tempi del tanto bistrattato "Endorama".

Un ciclo che si rinnova insomma, con Petrozza che di certo vanta il merito di non aver mai peccato della giusta voglia e della creatività del caso, caratteristiche che lo hanno da sempre contraddistinto in una scena certo mai particolarmente avanguardistica di per sè.

La prima parte di "Gods of Violence" rappresenta senza ombra di dubbio il volto più "classico" della band dove, non a caso, il quartetto di Essen si mostra maggiormente a proprio agio.

"World War Now" primo brano dopo l'intro strumentale si presenta infatti come il più classico dei brani Kreator-style, dotata di un riffing tagliente sferzato dalle vocals sguaiate piuttosto classicheggianti di Petrozza e malgrado un'apertura melodica centrale forse troppo forzata tiene decisamente botta candidandosi ad essere uno dei pezzi più quotati on-stage.

Ed è proprio la ricerca della melodia a tutti i costi che in determinati frangenti tende a far perdere la bussola ai Kreator che pestano ancora come degli ossessi in pezzi del calibro di "Totalitarian Terror" e nella title-track, ma per il resto si rendono protagonisti di una serie di brani forse fuori fase come "Hail to the Hordes" o la contraddittoria "Lion With Eagle Wings" che paga una morbosa ricerca della melodia che finisce per penalizzare alcuni passaggi.

A chiudere il brano poi due pezzi piuttosto "anomali" e quasi impossibili a primo ascolto da accomunare, stilisticamente parlando, alla penna dei Kreator perchè se "Side by Side" eccede in alcuni frangenti, la conclusiva "Death Becomes my Light" si discosta totalmente dalle coordinate stilistiche della band toccando addirittura elementi più accomunabili all'heavy-doom.

Certamente questo Gods of Violence non rappresenta un capitolo errato di una band che nella propria carriera ben poco ha sbagliato, di certo bisogna ammettere un leggero calo di tensione o comunque un risultato forse leggermente sotto le aspettative riguardo alle attese della vigilia.
Un lavoro che ad ogni modo ci presenta una manciata di buoni brani, che nel complesso si lasciano ascoltare.

Track-list:

01. Apocalypticon
02. World War Now
03. Satan is Real
04. Totalitarian Terror
05. Gods of Violence
06. Army of Storms
07. Hail to the Hordes
08. Lion with Eagle Wings
09. Fallen Brother
10. Side by Side
11. Death Becomes My Light

 

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