HELHEIM - "LandawarijaR"
(Full-lenght, Dark Essence Records, Gennaio 2017)
Voto: 6/10
Genere: Viking/Black Metal
Line-up: V'gandr (basso, voce), Hrymr (batteria, drum machine), H'grimnir (voce, chitarra), Reichborn (chitarra)
"LandwarijaR" non sposta di una virgola quanto detto dal combo di Bergen fino ad oggi, riprendendo a piene mani il discorso musicale abbandonato due anni fa con l'uscita del postumo "raunijaR".
Decisamente un lavoro consigliato ai fans più sfegatati del culto di Odino, per tutti gli altri passare decisamente avanti!
(Full-lenght, Dark Essence Records, Gennaio 2017)
Voto: 6/10
Genere: Viking/Black Metal
Line-up: V'gandr (basso, voce), Hrymr (batteria, drum machine), H'grimnir (voce, chitarra), Reichborn (chitarra)
Senza infama e senza lode il ritorno discografico dei norvegesi Helheim uno dei nomi di culto della scena viking/black nordeuropea.
Sette brani dalla durata media piuttosto lunga, introdotti dal basso atmosferico dell'opener "Ymr" che si dipana, come il resto del lavoro, tra passaggi piuttosto freddi e ferali cui fanno da contraltare aperture melodiche e folkish avvalorate da pesanti innesti di clean vocals.
Nulla che non sia stato già detto e ridetto pertanto, e sicuramente pane per i denti degli aficionados più estremisti di un genere di nicchia in cui poche ma comunque meravigliose band sono venute fuori (e su tutte cito i Manegarm) ma che spesso risultano troppo ripetitive e scontate.
Qualche sprazzo interessante questo "LandwarijaR" sicuramente lo contiene e su tutte, a stupire, è sicuramente la title-track piacevole sorpresa se si pensa che l'intero lavoro è incredibilmente giocato su una citazione della storica "Impressioni di Settembre" della PFM!
Ebbene sì, perchè gli Helheim riprendono a piene mani quel celebre e meraviglioso passaggio di tastiere che tanta fortuna ha fatto in Italia ed all'estero, rallentandolo leggermente e giocando tutta la costruzione del pezzo intorno alla riproposizione (a tratti forse troppo ossessiva) del pezzo. Un particolare che mi ha sorpreso non poco vista la lontananza geografica ma più probabilmente la non particolare affinità tra quella proposta e quella dei norvegesi.
Per il resto ordinaria amministrazione con una sezione ritmica che a tratti risulta troppo irreale e fuori fase vista la proposta (pesanti gli inserti, poco riusciti, di drum machine) ed un altro pezzo degno di nota del calibro di "Ouroboros".
Decisamente un lavoro consigliato ai fans più sfegatati del culto di Odino, per tutti gli altri passare decisamente avanti!
Track-list:
01. Ymr
02. Baklengs mot intet
03. Rista blodorn
04. landwarijaR
05. Ouroboros
06. Synir af heidindomr
07. Enda-dagr
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