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METAL CHURCH - "XI"

METAL CHURCH - "XI"
(Full-lenght, Rat Pack, Marzo 2016)

Voto: 6,5/10

Genere: Heavy/Power

Line-up: Mike Howe (voce), Kurt Vanderhoof (chitarra), Rick van Zandt (chitarra), Steve Unger (basso), Jeff Plate (batteria)


Inutile stare qui a spararvi il pippotto o raccontarvi chi sono e cosa hanno rappresentato i Metal Church nella storia della musica heavy metal tutta. Sarebbe inutile e ripetitivo, mentre se non conoscete chi sono i Metal Church probabilmente siete capitati su questo blog per caso. "XI" come facilmente e logicamente intuibile rappresenta l'undicesima fatica del combo statunitense giunta ormai al "terzo mandato" dopo gli split-up del 1994 e 2009.
Con Vanderhoof e Howe sempre stoicamente in sella sin dagli albori, il combo californiano punta sulle importanti riconferme di Unger, Plate e van Zandt ormai membri consolidati della band che continua a proporci il solito sound massiccio e roccioso made in-USA arricchito dal solito appeal thrashettone che rende la proposta di per sè maggiormente affilata e particolarmente indicata per gli amanti del metal classico a tutto tondo.

Per l'occasione ovviamente Howe e soci non mutano di una virgola la proprie coordinate stilistiche, ma senza ombra di dubbio rileggono in chiave maggiormente modernista la propria proposta.
Il risultato è senza ombra di dubbio un album genuino, ben prodotto e composto e dotato di una manciata di brani di sicura presa forse penalizzati complessivamente nella durata che supera i 60 minuti ed espone così il fianco a qualche riempitivo di troppo.

Ma i Metal Church sono questi, prendere o lasciare, e quello che fanno lo fanno più che bene: "Sky Falls In" e "Blow your Mind" introducono interessanti variazioni al tema portanto puntando su un sound più cupo quasi sabbathiano, a cui fanno da contraltare invece pezzi come "Reset" e "Needle and Suture" dall'incedere decisamente più graffiante e veloce.

Interessanti anche gli inserti modernisti: "Killing your Time" punta su un refrain accomunabile agli Anthrax più grooveggianti, "No Tomorrow" sconfina invece nel power più classico dotato di un refrain che riesce a riportare addirittura vagamente alla mente gli Helloween.

Per il resto alla qualità dei brani citati non può che fare da contraltare i già descritti riempitivi di troppo. Probabilmente stringendo il combo di San Francisco avrebbe potuto dare alle stampe un prodotto dalla qualità media più elevata, visto che "Suffer Fools", "Shadow" e "Signal Path" non reggono il confronto col resto del lotto.

Track-list:

01. Reset
02. Killing Your Time
03. No Tomorrow
04. Signal Path
05. Sky Falls In
06. Needle and Suture
07. Shadow
08. Blow Your Mind
09. Soul Eating Machine
10. It Waits
11. Suffer Fools
12. Fan the Fire


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