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AXEL RUDI PELL - "Game of Sins"

AXEL RUDI PELL - "Game of Sins"
(Full-lenght, Steamhammer, Gennaio 2016)

Voto: 7,5/10

Genere: Heavy Metal/Hard Rock

Line-up: Axel Rudi Pell (chitarra), Johnny Gioeli (voce), Bobby Rondinelli (batteria), Volker Krawzak (basso), Ferdy Doernberg (tastiere)

Ci sono degli artisti da cui ci si aspetta sempre chissà cosa ed altri le cui uscite passano invece totalmente inosservate.
Premesso che all'interno della scena metal in toto c'è ormai ben poco da inventare e che soprattutto le vecchie glorie si trascinano avanti tra passi falsi e qualche timido e sporadico accenno di riscossa, fortunatamente ci sono ancora delle certezze, e tra queste senza alcun dubbio possiamo inserire Axel Rudi Pell.
"Game of Sins" è ormai il diciassettesimo album in studio del lungocrinito axeman di Bochum che dal 1989 ad oggi continua a sfornare album di qualità con una costanza impressionante.

Con una line-up di tutto rispetto, ormai consolidata da diversi anni con la conferma di Bobby Rondinelli dietro le pelli (ex Warlock, Black Sabbath, Doro, Quiet Riot, Rainbow solo per citare alcune delle sue ex band), Axel Rudi Pell da così alle stampe l'ennesimo lavoro stilisticamente perfetto sulla scorta del solito heavy metal classico di stampo prettamente teutonico.

Dieci brani composti ed eseguiti alla perfezione da musicisti in grado di mettere la propria firma ed il proprio stampo su ogni singolo pezzo, perchè il bello del sound di Axel è stato e sarà sempre questo: poco spazio ad orpelli chitarristi da guitar-hero (ce ne sono già troppi in giro) e tanto genuino heavy metal suonato da gente che sa il fatto suo.

Già detto di Rondinelli solito metronomo dietro la batteria, evitando di citare le qualità musicali di Pell stesso che sono risapute, tutto il resto della band fa il suo a partire dalla calda ugola del soliti Johnny Gioeli tirato a lucido, passando per la sezione ritmica avvalorata dal pulsante incedere di Krawzak al basso ed il certosino lavoro di Doernberg (ex Therion) alle tastiere in grado di donare un'epicità di fondo che trova il proprio culmine in pezzi come la title-track o la romantica ballad "Lost in Love" che rappresenta anche uno degli apici di Gioeli dietro il microfono.

Per il resto ce n'è per tutti i gusti: si parte subito in quinta con la splendida "Fire" preceduta dalla breve intro strumentale "Lenta Fortuna". Il brano è un tipico esempio di heavy metal made in Germany, veloce e frizzante, guidato da un riffing che riporta alla mente i vecchi Scorpions dei tempi di "Blackout", da cui si dipana un pezzo che non sfigurerebbe come singolone nonchè degno cavallo di battaglia in sede live.

"Sons in the Night" è un pezzone dall'incedere tipicamente ottantiano in cui all'arcigna chitarra di Pell si aggiunge al solita prestazione da applausi dell'ispiratissimo Gioeli.

Ma le atmosfere variano da pezzo a pezzo con una disinvoltura pazzesca: già detto dell'epica e oscura opener, Axel Rudi Pell torna a pigiare sull'acceleratore con gioiellini del calibro di "Falling Star" e "Breaking the Rules" mentre nei sette minuti di "Till the World Say Goodbye" si riscopre l'animo più intimistico, prima del gran finale scandito dalla lunga "Forever Free" che chiude alla perfezione l'ennesimo importante capitolo del chitarrista tedesco che non molla un centimentro.

"Game of Sins" inutile dirlo, rappresenta insomma l'ennesimo capitolo indispensabile nella discoteca personale degli amanti delle sonorità classiche. In molti storceranno il naso leggendo per l'ennesima volta il nome di un chitarrista le cui uscite si fa ormai fatica a contare, ma con una line-up del genere e soprattutto con questa qualità, non possiamo che augurarci la continuazione dell'attività discografica con la piena costanza mostrata finora.


Track-list:

01. Lenta Fortuna (intro)
02. Fire
03. Sons in the Night
04. Game of Sins
05. Falling Star
06. Lost in Love
07. The King of Fools
08. Till the World Says Goodbye
09. Breaking the Rules
10. Forever Free

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