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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

VICTIMARUM "Seitsemän Soihdun Valossa" (Recensione)

Full-length, Signal Rex (2025) Debutto per questa black metal band finlandese, che ci offre un full-length ben realizzato e nel classico stile di black metal che la Finlandia ci ha abituato a sentire da almeno trent'anni a questa parte. Se amate band come Horna o Satanic Warmaster gettatevi a capofitto in questa release, che probabilmente non aggiunge nulla di nuovo ma sa regalare velocità, competenza e atmosfere gelide come un ghiacciolo gustato in pieno inverno. Come dicevo, la velocità è presente in grande quantità, anche grazie all'ottimo operato del batterista Rawn, che da una marcia in più a delle canzoni classicissime, ma che riescono a colpire per una forza e convinzione fuori dal comune. Ci sono anche parti più rallentate alternate a momenti di furia totale, come può dimostrare l'ottima "Tulenkantaja", una traccia che riesce a condensare tutti gli aspetti di questa band al meglio, con un finale malinconico molto bello. Le chitarre sono taglienti come da t...

DEMETRIO "DIMITRY" SCOPELLITI “The Revolution Of Evolution” (Recensione)

Full-length, FusionCore Records (2025) Sesto album per questo straordinario chitarrista italiano/norvegese, che continua la sua marcia verso l'esplorazione della chitarra elettrica. L’album, che si esprime in un prog metal strumentale, contiene dieci brani. Ogni strumento è stato suonato da Demetrio, con Jay Parmar ospite su due tracce. Come nei capitoli precedenti, anche in questo nuovo album abbiamo una buona fusione tra tecnica e melodia. Ciò che forse più contraddistingue Demetrio da altri chitarristi è il suo guardare al presente, e infatti l'uso di chitarre ad otto corde si fa sentire decisamente, le quali aggiungono densità al suono di questo artista, che talvolta sconfina in territori djent. In tutto questo abbiamo anche molte influenze prog e fusion. Un esempio su tutte che potrebbe rappresentare proprio questa propensione verso il progressive e territori affini è il brano "Singularity", uno dei più sfaccettati del disco. Sono ottime le seconde chitarre che s...

DISEASE ILLUSION "Plastic Ocean" (Recensione)

  Full-length, Independent (2024) Questo terzo album dei blognesi Disease Illusion ormai risale al 2024 ma è ancora abbastanza recente per parlarvene, anche perchè ci troviamo di fronte ad un prodotto di alta qualità e davvero maturo, e quindi ne parliamo volentieri. Cominciamo col dire che il melodic death metal proposto da questa band non ha troppi termini di paragone, perchè decisamente personale e che molte volte incorpora influenze da generi apparentemente distanti come la dark wave e l'elettronica in generale. Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un album dove siano preponderanti synth o drum machine, ma semplicemente vuol dire che il feeling che emana questo album, a partire anche da titolo e liriche, è decisamente dark. La band probabilmente vuole denunciare alcuni accadimenti che stanno rovinando i nostri tempi, come l'inquinamento del nostro pianeta e in generale altri fatti che hanno a che fare con tematiche simili. Il disco appare freddo, quasi meccanic...