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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Intervista agli INFECTION CODE

Gabriele Oltracqua è uno della vecchia guardia, questo è indubbio, ormai stiamo parlando di un cantante attivo nella scena da circa trent'anni coi suoi Infection Code, oltre che di un vero appassionato di metal. Insomma, anche da alcune risposte date, si sente a pelle che è uno che al metal ha dato tutto e continua a darlo. A voi la lettura adesso, fieri di averlo intervistato! PS: l'ultimo album della band, "Culto" lo trovate recensito da noi a questo link ! 1 - Ciao e benvenuto, Gabriele! Cominciamo parlando in generale di "Culto"! “Culto“ è il nostro ultimo disco, decimo nella nostra discografia. E’ stato registrato presso i Nadir Studios da Tommy Talamanca. E’ un ritorno il nostro ai Nadir Studios ed è stato un grade piacere poter collaborare nuovamente con Tommy Talamanca. Il disco è uscito a metà Aprile per Nadir Music. 2 - Quali sono le influenze musicali presenti e passate della tua band? Siamo vecchi metallari che sono cresciuti con i grandi classi...

NEURASTY "Identity Collapse" (Recensione)

Full-length, Volcano Records & Promotion (2024) Questa band nasce nel 2016 e vede componenti provenienti dall'Agro pontino, Napoli e Roma. Una line-up nella quale non tutti sono alla loro prima esperienza discografica (abbiamo visto il bassista  Silvio Assaiante in band come Daemonia & Claudio Simonetti e il batterista David Folchitto nei famosissimi Fleshgod Apocalypse).  La prima particolarità, se vogliamo chiamarla così nel 2025, è la presenza della voce femminile, che si alterna a quella maschile, anche se quella femminile è decisamente più presente e anche di gran lunga migliore di quella maschile. L'uno vero motivo che potrebbe giustificare l'esistenza della voce del chitarrista  Gabriele Vellucci è che offre delle dinamiche più estreme rispetto a quelle della brava Viviana Schirone, quindi abbiamo un mix di elementi funzionali alla proposta della band stessa. Venendo alla musica, ascoltando già solo le prime due tracce del disco, ovvero  "Lies" e ...

THE RISEN DREAD "Death From Above" (Recensione)

Full-length, Time To Kill Records (2025) Dovessi descrivere con una sola parola questo secondo album degli irlandesi The Risen Dread userei il termine "DEVASTANTE", e non avrei paura di esagerare. Questa band in realtà affonda le sue radici nel Brasile, terra natia di tre dei quattro membri che formano la line-up. Il sound che fuoriesce da "Death From Above" è dirompente, una sorta di ibrido tra il death metal e il metalcore che non lascia tregua. Fortunatamente non abbiamo quei break a volte inutili e forzati tipici dei death-core, e questo è un pregio, almeno per me: quello che viene a galla è soprattutto l'aspetto più brutale della band, che si esprime in brani veloci e che non troppo spesso spezzano questo metodo di intendere il metal estremo. Il disco non a caso, secondo me, inizia e finisce con due pezzi pazzeschi in termini di violenza, e sto parlando dell'iniziale "The Day I Died" e della conclusiva "Beyond My Final Breath". E...