Meghistos è una one man band italiana che ha da poco rilasciato il suo secondo album, "The Reasons". Un album maligno e feroce, carico di atmosfere disturbanti e parti violentissime in pieno stile death metal made in USA, ma con un tocco dark del tutto particolare. Parliamo col diretto interessato, Meghistos!
PS: A questo link trovate la recensione di "The Reasons".
1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "The Reasons!
Ciao, grazie per la vostra disponibilità! “The Reasons” è il mio secondo lavoro e esce a 5 anni di distanza da “The Evil Sound of Hidden Demons”. Si tratta fondamentalmente di un concept album ad esclusione di un paio di pezzi e tratta del patto tra l’uomo ed il Male al fine di vedere soddisfatte le proprie ambizioni. Il genere musicale è identificabile in un death metal con evidenti radici nei primi anni 90 ma con una cifra stilistica sicuramente personale. Sia nel primo disco che in questo ha collaborato Andy “Bull” Panigada dei Bulldozer: per quanto riguarda il primo disco vi invito ad andare a vedere il video di “Nasu”, mentre in “The Reasons” ha composto e suonato un intero brano, “Meat Grinder”.
2 - Quali sono le tue influenze musicali presenti e passate?
Sul podio metterei sicuramente Morbid Angel, Deicide e Suffocation ma, data anche la mia età anagrafica, ho avuto modo di seguire il metal per gran parte della sua evoluzione e questo mi ha portato a vivere pienamente il genere nelle sue varie accezioni.
3 - Che tematiche affrontano i testi delle tue canzoni di solito?
Tutti i brani che compongo sono espressione del mio livore e pertanto trattano tematiche legate all’odio e al Male. Questo disco tratta della possibilità di realizzare i propri desideri stringendo un patto con il Male: basta bussare al portone che vedete in copertina, chiedere e, soprattutto, pagare il prezzo.
4 - Come mai hai deciso di portare avanti Meghistos da solo? E' sempre stato così o in passato avevi una vera e propria band?
Nei 90's suonavo live con i Neophyte fondati da Andy Soresina ma non partecipavo alla stesura dei brani. Componevo invece per conto mio collezionando anno dopo anno brani e riff che alla fine, seppure con grande ritardo, ho deciso di pubblicare. Ho sempre fatto tutto da solo perché sono un artista egocentrico e narcisista.
5 - Come pensi che si evolverà Meghistos in futuro? Hai già una idea su come potrebbe evolversi il sound di questo progetto?
Sono al lavoro su nuovi pezzi ricchi di nenie disturbanti e al contempo violentissime. Sto inoltre lavorando sui cori perché voglio che diventino parte integrante del brano. Li voglio rendere violenti, potenti e complementari al growl, voglio un abbraccio mortale tra questi due elementi in caduta libera verso l’abisso dell’inferno.
6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Penso che sia la musica a scegliere noi. Chiederei solo di dare un paio di ascolti a qualche brano, quanto basta per fare scattare o meno la scintilla.
7 - A livello di live stai pianificando qualcosa o preferisci mantenere Meghistos come progetto da studio?
Al momento conduco una vita abbastanza” piena” e non ho il tempo che vorrei per dedicarmi a suonare dal vivo. Forse più in là.
8 - A te le ultime parole. Un saluto!
Mi congedo ringraziando innanzitutto chi vorrà dedicare un po’ del suo tempo ad ascoltare il disco e a lasciare segno del suo passaggio sulle piattaforme che lo ospitano. Ringrazio inoltre Andy Soresina e Francesca Donzuso per la grafica e la fotografia e, ovviamente Buil2kill per avere creduto in me.
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