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PHILIP H.ANSELMO & THE ILLEGALS - "Choosing Mental Illness as a Virtue"

PHILIP H.ANSELMO & THE ILLEGALS - "Choosing Mental Illness as a Virtue"
(Full-lenght, Season of Mist, Gennaio 2018)

Voto: 6,5/10

Genere: Sludge Metal

Line-up: Phil Anselmo (voce), Stephen Taylor (chitarra), Mike DeLeon (chitarra), Walter Howard IV (basso), Jose Manuel Gonzales (batteria)



Secondo capitolo in studio per il progetto The Illegals ennesima band "satellite" dell'istrionico Phil Anselmo che ribadisce con tutta la foga del caso il proprio amore per le sonorità rabbiose di un marcio e sudaticcio sludge metal che strizza spesso l'occhiolino ad altri generi più canonici.
Se l'esordio sulla lunga distanza, dopo un ep che aveva lasciato presagire qualcosa di buono, non ha in fin dei conti soddisfatto l'attesa e la curiosità di una platea potenzialmente infinita come quella dei fans conquistati in qualità di ugola dei compianti Pantera, il qui presente "Choosing Mental Illness as a Virtue" riesce in parte a rilanciare le quotazioni del combo statunitense pur senza strafare.

In parole povere l'album in questione finirà verosimilmente già domani nel dimenticatoio, complice un genere piuttosto difficile da "digerire" per l'ascoltatore standardo, così come anche l'assenza di quel groove cui i progetti del buon Phil ci avevano abituato, qui mancano del tutto.

Manca insomma una "forma canzone", un andamento regolare e soprattutto una maggiore disomogeneità tra i brani che, cambi di ritmo a parte, tendono in fin dei conti a risultare troppo impastati molte volte scarseggiando di idee.

Accompagnato dai fedelissimi Stephen Taylor e Jose Manuel Gonzales già al fianco del singer nel fortunato (questo si) progetto Superjoint Ritual, Anselmo si cimenta nella solita prova furibonda dietro il microfono. Una poliedricità vocale che nell'occasione svaria tra un cantato tipicamente hardcore fino a toccare le corde del growling più profondo.

Non tutti i pezzi sono tuttavia all'altezza delle sue prestazioni vocali. La parte migliore dell'album è sicuramente quella iniziale: si inizia con la furia di "Little Fucking Heroes" pezzo ripetitivo e straniante nella sua velocità ma anche nella capacità di ricamare nel fondo riverberi chitarristici affilati come lame. "Utopian" è decisamente più compatta e rocciosa, mentre la successiva "Choosing Mental Illness" rappresenta probabilmente il pezzo più riuscito dell'intero lavoro nella sua capacità di cambiare ritmi e seguire un approccio più "psicologico" che diretto.

Meno ispirate le varie "Photographic Taunts" e "Invalid Columbrine Frauds" mentre "The Ignorant Point" basa il suo andamento sul titolo che è tutto un programma: un assalto frontale diretto e veloce, ai limiti dell'hardcore dove sono tuttavia le idee a mancare così come nella conclusiva "Mixed Lunatic Result" che nei suoi sei minuti vuole risultare più varia ma che purtroppo già a metà pezzo ha poco da dire.

Un progetto quello dei The Illegals che sembra insomma mancare in fase compositiva, verrebbe da dire "acerbo" se solo i musicisti in oggetto non fossero dei veterani di tal calibro. 
Sicuramente non stiamo parlando di un album da disprezzare ma di certo, come definito in apertura, probabilmente una volta ascoltato rimarrà sui nostri scaffali a prendere polvere.

Track-list:

01. Little Fucking Heroes
02. Utopian
03. Choosing Mental Illness
04. The Ignorant Point
05. Individual
06. Delinquent
07. Photographic Taunts
08. Finger Me
09. Invalid Columbrine Frauds
10. Mixed Lunatic Results



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